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matematto non praticante

Italiano volutamente sgrammaticato?

   
Questi sono due dei messaggi di spam porno arrivatimi stamattina. (Li ho lasciati come miniature perché almeno il primo contiene testo non adatto per i bambini).

Pensandoci un po’, mi pare comprensibile che l’italiano usato nei testi sia sgrammaticato, per far credere alle possibili vittime che effettivamente chi sta parlando è uno straniero. Certo, qualcuno un po’ più sveglio potrebbe immaginare che ormai si può usare un traduttore automatico e avere un testo magari un po’ strano ma molto più corretto, ma bisogna essere appunto un po’ più svegli.

Però mi ha stupito la frase finale del secondo messaggio: “Sono intelligente e sono fantastico nel sacco”. Ovviamente uno può arrivare al significato, né serve UrbanDictionary (che comunque dà come primo risultato “scroto”) per scoprire che un significato secondario di “sack” è “letto”, come si può vedere qui sotto. Però la frase “I am fantastic in the sack” ha solo tre occorrenze in Google, con altre 11 per la versione contratta “I’m fantastic in the sack”: insomma non mi pare così comune… (e quella sì che è stata tradotta automaticamente, tra l’altro). Insomma trovo strana questa commistione…

Ps: tra le occorrenze della frase c’è questa battuta: «By the way, ladies, I’m fantastic in the sack. Why, just last weekend I won three races!»

You are EU

Sono certo che vi sarete accorti della campagna pubblicitaria “You are EU”. Qui a Milano per esempio le fermate dei mezzi pubblici sono tappezzate dei manifesti, e anche Radio Popolare fa passare lo spot abbastanza spesso.
Guardando il sito istituzionale, mi sono accorto che in effetti tutta la pappardella iniziale su come è bello essere europei eccetera eccetera serve semplicemente a far perdere tempo prima di giungere all’unico vero messaggio: l’Europa deve rendersi energeticamente indipendente.

«’You are EU’ è un invito, rivolto a tutti gli europei, a partecipare per contribuire a trasformare le sfide cui siamo confrontati nella costruzione di un futuro migliore con l’energia pulita prodotta in Europa.»

Non è chiaro dal sito se il nucleare viene considerato “energia pulita”, tra l’altro: ma la mia domanda è un’altra. Posso capire che dopo la guerra in Ucraina e il taglio delle forniture di gas dalla Russia la politica energetica europea deve cambiare faccia. Ma ha senso una campagna di questo tipo anziché una più banale “abbiamo già fatto questo e questo: ora rimbocchiamoci le maniche e andiamo avanti per questa strada, perché l’Europa è una cosa grande e bella, e possiamo farla ancora più grande bella e sostenibile”? E soprattutto, i destinatari di questa campagna (noi) abbiamo capito il suo scopo?

DAT ma non troppo

Nonostante il brainstorming del mio socialino di nicchia, non sono riuscito a capire perché nel caso di sciopero della fame laO m DAT non vengono più applicate quando la persona è incapace di intendere e volere. Cito dalla risposta del comitato per la bioetica:

«Nel caso di imminente pericolo di vita, quando non si è in grado di accertare la volontà attuale del detenuto, il medico non è esonerato dal porre in essere tutti quegli interventi atti a salvargli la vita. La stessa Corte Europea dei Diritti Umani (Cedu) ha sostenuto di recente che: “né le autorità penitenziarie, né i medici potranno limitarsi a contemplare passivamente la morte del detenuto che digiuna”». […] «subordinate all’ottenimento di beni o alla realizzazione di comportamenti altrui, in quanto utilizzate al di fuori della ratio della legge».

A questo punto a che serve fare la DAT? O meglio, cosa permette di rifiutare? Se il punto è che cibo e idratazione devono essere sempre garantite, riesco a capire perché in pratica gli si sospenderebbe coattamente lo sciopero della fame. Del resto, possiamo pensare a cosa succede con un anoressico. Ma la seconda frase mi pare un po’ strana. Voi che ne pensate?

la tragedia del reset del telefono

Lunedì della settimana scorsa ero alla macchinetta del caffè, stavo guardando il social aziendale e improvvisamente il telefono si è spento. L’ho riacceso, e ho trovato una scritta «Custom binary blocked by FRP Lock» in rosso. Inutile dire che sul telefono aziendale io non metto firmware non ufficiale, e non mi pareva nemmeno che fosse arrivato un aggiornamento di sicurezza. Chiedo lumi al collega che si occupa dei telefoni che mi ha detto “boh, fai un reset hardware”. In effetti anche san Google diceva lo stesso, al che ho preso il coraggio a due mani e ho cancellato il tutto. L’idea è che tanto ho tutti i dati nel cloud, quindi perdo solo una mezza giornata a ricaricare il tutto con calma… e invece no.

I dati li avevo tutti, sì, ma le configurazioni no. Ancora adesso, dopo dieci giorni, scopro che mi manca qualche pezzo. E lasciamo perdere che se provavo a reinstallare di colpo tutte le app Google Play si piantava… Quello che mi chiedo è se esista un sistema per backuppare la configurazione; probabilmente sì, ma evidentemente io non l’avevo fatto, o se l’avevo fatto non me lo ricordavo.

Nuovi tasselli nello spezzatino TIM

La scorsa settimana è stata ufficialmente presentata la struttura che verrà spostata in Tim Enterprise. Non ci sono ancora nomi di persone, perché ci sarà sicuramente il mercato delle vacche, ma la cosa è importante perché è il primo vero tassello dello spezzatino TIM.

Per quanto riguarda l’altro tassello, la rete, l’offerta non vincolante da parte di CDP e Macquarie, dopo quella di KKR, smuove sicuramente le acque per due motivi. Il primo è che comunque Vivendi non può continuare a far finta di nulla e valutare la rete 31 miliardi: capisco che voglia rientrare dei soldi persi ma non c’è trippa per gatti. La seconda è più sottile e politica. Se ricorderete, con Draghi si pensava che Open Fiber avrebbe comprato la rete TIM. È arrivata Meloni, e per bocca del suo esperto Alessio Butti ha controbattuto “macché, è NetCo che deve assorbire OpenFiber!” (come scrissi, l’idea avrebbe anche più senso ma fa i conti senza l’oste, una decina di migliaia di persone di troppo. Che succede ora? I due soci di OpenFiber comprano sì NetCo, ma al di fuori di OpenFiber, che alla fine sarà probabilmente fatta assorbire. Così formalmente è Tim che comprerà e Meloni sarà contenta.

Naturalmente tutto questo continua a essere fatto sulla pelle di noi poveri dipendenti…

E che vi aspettavate?

Benvenuti in Val-di-Tara, terra della nostalgia

Immagine di Isola Virtuale

Il dirigente del liceo Carducci di Milano ha fatto bene a respingere le “logiche da curva violenta” a proposito dei manifesti con Meloni e Valditara a testa in giù e dello striscione “Ma quale merito, la vostra è solo violenza”.
Valditara avrebbe fatto bene ad apprezzare il dirigente, se solo non avesse fatto l’opposto con la dirigente del liceo Michelangiolo di Firenze.
Ma vi sareste aspettati qualcosa di diverso?

Quizzino della domenica: Indovina la scatola

Il grande mago Corrad mostra al pubblico tre scatole e cento carte numerate da 1 a 100. Mette le carte nelle scatole, lasciandone almeno una per scatola; poi si fa bendare e dice a uno spettatore di salire sul palco, prendere una carta da due delle scatole, sommare i valori e dirgli qual è il risultato. Corrad ascolterà le vibrazioni delle scatole e riuscirà a vedere quale non è stata toccata. Come farà?


(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p633.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Nick Berry da DataGenetics, citato dal blog di Prisma; immagine di Maria Gracia Leandro “tatica”, da OpenClipArt.)

La fisica dei manga (libro)

Ho fatto parecchia fatica a finire questo libro. Non tanto perché io di manga e anime ne conosco ben pochi – sono troppo vecchio, le mie frequentazioni fumettistiche sono ben altre – ma per lo stile troppo piacione. Ma è anche vero che il libro non è pensato per quelli come me, e quindi lascio il beneficio del dubbio: purtroppo l’avevo preso in prestito in biblioteca e ho dovuto restituirlo prima di riuscire a farlo leggere a mia figlia tredicenne, che probabilmente sarebbe stato il pubblico giusto. Dal punto di vista delle nozioni contenute nel testo, ho apprezzato l’idea di confrontare le capacità dei protagonisti dei manga con cosa si può fare in realtà. Immagino che non ci sia nessuno che possa davvero credere che quelle cose siano possibili: ma un conto è avere un’idea generale e una storia tutta diversa è scoprire quanto sono lontane da quello che capita nella vita di tutti i giorni. Da questo punto di vista il testo è molto utile anche per abituarsi a pensare quantitativamente e non prendere per oro colato quanto viene detto da fonti che sembrerebbero più serie di un manga!

(Andrea Delnegro, La fisica dei manga, Mondadori 2022, pag. 192, € 18,50, ISBN 9788804754602 )
Voto: 3/5