Archivi annuali: 2022

Che ne sapete del Digital Services Act?

La scorsa settimana il trilogo ha approvato una formulazione più o meno finale per il Digital Services Act, che assieme al gemello Digital Market Act rappresenterà la regolamentazione dell’Unione Europea per i servizi digitali. Anche Wikipedia ne sarà toccata; stasera alle 21:30 chiacchiererò con Marco Schiaffino nella trasmissione di Radio Popolare Doppio click. Spero di sapervi dare qualche notizia… i documenti ufficiali non sono infatti ancora stati pubblicati.

Ultimo aggiornamento: 2022-04-26 12:36

Insomma Elon Musk si compra Twitter?

musk e twitter Allora, dicono che il consiglio di amministrazione di Twitter ha accettato l’offerta di Elon Musk, ed entro la fine dell’anno Twitter sarà completamente in mano sua. Permettetemi di avere qualche dubbio al riguardo: Musk ci ha abituato a fare giravolte di ogni tipo.

Del resto, non sono il solo ad avere dubbi sul modello di sostenibilità che pare essere l’idea di Musk per Twitter: da una libertà totale di parola, compreso il far ritornare l’attualmente bannato Donald Trump, al passaggio da un sistema di proventi basato sulla pubblicità a uno che si fonda sugli abbonamenti “per evitare di vedersi vendere i propri dati”. È vero che Twitter non è mai riuscito a trovare un suo modello, pur avendone cambiati parecchi. Io mi ci trovo relativamente bene, ma è anche vero che seguo pochissime persone e non entro quasi mai nelle discussioni; ma ho il sospetto che la cura-Musk potrebbe farmi allontanare da quel social, un po’ come – pur per ragioni completamente diverse – mi sono allontanato da Facebook. Rimarrò con i miei ventun lettori, insomma…

scorciatoie alla Peppa Pig

Siamo stati in Slovenia perché Cecilia aveva una gara di trampolino elastico. Venerdì pomeriggio, avvicinandoci a Venezia, i cartelli a messaggio variabile ci suggerivano di fare il giro lungo con A27 e A28. Io conosco quel giro – è quello che faccio se vado a visitare i parenti – ma farlo da Vicenza sarebbe stato un conto, mentre così avrei allungato di una cinquantina di chilometri. Così ho preso la tangenziale di Mestre e poi tirato fuori Waze, e fatto un giro turistico per le strade locali; davanti a me una macchina con bicicletta legata al portellone posteriore e una targa gialla FL qualcosa ha proseguito per l’autostrada. Rientrato un bel po’ più avanti, a Noventa, mi sono trovato davanti… la stessa auto con bici dietro. Mi è subito venuta in mente la scena dove la famiglia di Peppa Pig si trova in coda, e a un certo punto Mamma Pig dice “conosco una scorciatoia!”, sterza, si arrampica su e giù per la montagna per ritornare esattamente allo stesso posto nella fila… Ma devo dire che io personalmente preferisco muovermi a velocità normale che fare stop and go continui.

La cosa più divertente è che sabato pomeriggio al ritorno ho preso invece il passante, e quando siamo arrivati allo svincolo dove la tangenziale rientra nell’A4 ho visto entrare un furgoncino color mattone e bianco che con ogni probabilità era quello che avevo superato prima di prendere il passante :-)

Quizzino della domenica: Meglio non giocare a poker

Come sapete, le combinazioni possibili a poker sono coppia, doppia coppia, tris, scala, colore (tutte le carte di un solo seme), full, poker e scala reale. Se avete un mazzo di 52 carte, qual è il numero minimo di carte che dovete estrarre per essere sicuri di avere almeno una coppia?

[scala reale]
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p578.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Peter Winkler, Mathematical Puzzles; immagine di ShannonW, da OpenClipart.org)

La scrittura su Wikipedia come strumento didattico (ebook)

Scrivo su Wikipedia dal 2004. Questo significa che ero presente durante praticamente tutta l’evoluzione dell’enciclopedia, e anche se non posso dire di ricordarmi sempre tutte le minuzie dei template e delle regole e regolette varie so comunque come muovermi. Questo significa però che mi risulta difficile comprendere come Wikipedia venga vista “da fuori”. Ben vengano dunque i libri come questo, dove Enrico Marello (professore di diritto all’università di Torino) guarda l’enciclopedia dal suo punto di vista e poi racconti cosa sia successo – nel bene ma anche nel male – quando ha fatto fare alcuni lavori a due gruppi di studenti. La versione elettronica del testo, secondo lo spirito wikipediano, è stata rilasciata con una licenza CC-BY-SA, tanto che ce ne siamo immediatamente appropriati e ora il libro è anche disponibile su Wikisource, la biblioteca (libera!) dei progetti Wikipedia. È ovvio che dal punto di vista di Marello c’è un’enorme differenza tra i testi presenti in Wikipedia e quelli della letteratura giurisprudenziale (e ci mancherebbe altro, aggiungo io), e che la qualità di quei testi è spesso molto bassa (purtroppo, aggiungo di nuovo io). Però alla fine Wikipedia non ne esce così male, pur notando alcuni punti deboli legati alla struttura editoriale non esistente. Ma a parte le conclusioni, ritengo che tutto il testo sia da leggere da parte di chi non ha mai scritto su Wikipedia, per capire come ci si può accostare senza troppi rischi di essere rimbalzati via dai cattivi utenti… che poi spesso sono solo troppo oberati di lavoro per avere il tempo di dare spiegazioni comprensibili.

(Enrico Marello, La scrittura su Wikipedia come strumento didattico, Ledizioni 2022, pag. 164, € 18, ISBN 9788855266420)

Marina Berlusconi “senza distinguo”?

Che Marina Berlusconi si faccia intervistare da Minzolini con la scusa dei dati di bilancio di Mondadori (buoni, a quanto pare) e si metta a parlare della guerra in Ucraina è sicuramente una notizia. Che affermi «Qui non possiamo che stare da una parte precisa: quella di un popolo aggredito e dei valori del mondo democratico cui appartiene, e contro un aggressore che in realtà ha dichiarato guerra a tutto l’Occidente, alla sua identità e alla sua cultura» è un’altra notizia. Poi è ovvio che l’anima imprenditrice non si smentisce, e aggiunga subito che «nessuno ha intenzione di censurare nessuno. Non dico il povero Dostoevskij, che peraltro Putin avrebbe già seppellito a vita in Siberia. Ma nemmeno i più insinuanti paladini delle ragioni degli invasori.», ed è sempre una figlia e quindi dica che suo padre «ha fatto e ha detto le cose giuste al momento giusto.» anche e soprattutto riguardo a Putin.

Quello che mi chiedo, invero abbastanza oziosamente, è se l’intervista serva semplicemente a marcare il territorio, liberando da questo fardello il fratello Piersilvio che sarebbe stato molto più in imbarazzo – immagino che ci siano filoputiniani nei talk show Mediaset – oppure ci saranno anche delle ripercussioni pratiche: nulla di eccezionale, naturalmente, ma libri più schierati. Diciamo che mi aspetto quale sarà la risposta.

Re Lear (teatro)

La compagnia Mauri-Sturno aveva messo in scena Re Lear subito prima della pandemia; sono passati due anni e lo spettacolo è arrivato anche al Piccolo, dove Anna e io avremmo voluto vederlo… peccato che un’emergenza (fortunatamente risoltasi poi bene) ci ha costretto a scappare qualche minuto dopo l’inizio del secondo tempo. La recensione è pertanto molto parziale.

Capisco che il regista Andrea Baracco descriva il Re Lear come «una delle più nere e per certi versi enigmatiche» tragedie scespiriane: però a mio parere ha esagerato con la musica, che era già cupa nel primo tempo dove in fin dei conti la situazione regge ancora abbastanza. Anche la recitazione degli altri attori è stata a mio parere piuttosto forzata, il che strideva con la scelta degli abiti da scena (Edmond, per dire, pareva Angelino Alfano…). Niente da dire invece sulla scenografia, abbastanza minimale a parte l’ascensore che fa arrivare Glauco Mauri come deus ex machina. Tra l’altro, mi ha stupito la sua voce davvero fermissima nonostante l’età – no, non ditemi che era doppiato… – oltre naturalmente alla sua presenza in scena. Anche Sturno è stato un perfetto conte di Glouchester, così come Dario Cantarelli nella parte del matto. Di più, purtroppo, non vi so dire…

Ultimo aggiornamento: 2022-09-07 10:35

I disabili non fatti salire sul treno

La vicenda dei disabili non fatti salire sul treno a Genova, che ha riempito le pagine dei giornali in questi giorni, mi lascia un po’ perplesso. A quanto ne sapevo, non è più possibile da una vita prenotare posti sui treni regionali; è vero che esiste il “Posto blu” per le prenotazioni dei disabili, ma parrebbe che la prenotazione non valga per le comitive.

Detto questo, il fatto che la Polfer non sia salita a far sgombrare i passeggeri seduti sui posti per la comitiva dei disabili mi fa pensare che i posti non fossero in realtà stati riservati da Trenitalia, che quindi ha fatto bellamente finta di nulla. Solo che come al solito sarà impossibile scoprire cosa è davvero successo…

Ultimo aggiornamento: 2022-04-20 10:43