Archivi annuali: 2019

Coglionaggine

Mario Improta, meglio noto come “Marione”, è il vignettista più o meno ufficiale del MoVimento 5 Stelle. Come tale, incarna perfettamente l’area vaffanculista, con una finezza tale da avere avuto spesso i propri account bloccati.

Questa è una delle ultime vignette da lui postate. Che faccia ridere o no è ininfluente, come anche è ininfluente essere o meno d’accordo sul significato che lui avrebbe voluto dare alla vignetta: io mi limito alla comprensione del testo. Sul mio socialino di nicchia è stato affermato che «c’è il sottile sottinteso che se Landini critica chi combatte la povertà senza essere stato povero allora per coerenza lui, Landini, dovrebbe fare il contrario, quindi combattere qualcosa che conosce». Voi che ne pensate? (Per amor di precisione: non mi interessa come gli estimatori di Marione leggeranno questa vignetta. Sono abbastanza certo che troppa sottigliezza e sottigliezza negativa spesso ottengono lo stesso risultato per vie opposte, quindi dal suo punto di vista la vignetta è perfetta)

Ultimo aggiornamento: 2019-01-29 15:54

Come? Niente processo?

Leggo che Matteo Salvini non vuole essere processato per il caso Diciotti. Buffo, perché a suo tempo affermava esattamente l’opposto: ma è vero che gli unici a non cambiare idea sono gli scemi e i defunti, e Salvini non fa parte di nessuna di quelle categorie.

Quello che invece mi interessa far notare è un’altra cosa. Se l’intervista riporta correttamente le frasi pronunciate dal ministro dell’Interno, il suo punto di vista è «di aver agito per «la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante» e per «il perseguimento di un preminente interesse pubblico». Questo può essere vero o falso, e io non ho certo gli strumenti per accertarlo: questi ce li ha la magistratura, alla quale evidentemente Salvini si vuole sottrarre. L’autorizzazione a procedere non è il «giudicare le azioni di un ministro», ma è il verificare che il parlamentare non sia indagato per reati di opinione. Detto in altri termini, se un magistrato avesse voluto incriminare il vicepremier perché ha affermato che i rom sono una «sacca di minoranza e parassitaria», il Parlamento avrebbe dovuto negare l’autorizzazione senza se e senza ma, indipendentemente da quello che pensa di tali frasi. Ma qui, e lo dice Salvini che è un uomo d’onore, le sue scelte sono dovute a quelle che egli ritiene non solo lecite ma legali. Perfetto. Lasciamo deciderlo a chi è deputato a verificarle.

(Sì, ricordo perfettamente la storia della “nipote di Mubarak”, e quindi so bene cosa succederà. Però bisogna sempre ricordare perché esistono certi strumenti)

Papa Francesco e i siluri teologici

Papa Francesco è abituato a parlare molto a braccio quando è in aereo, dicendo spesso tutto e il contrario di tutto. Quindi non vale molto la pena discutere su quello che racconta: spesso sono cose che servono giusto per fare i titoloni sui giornali, come questo “Il Papa e l’aborto: «La misericordia è per tutti, anche per i bimbi»” che ho trovato sul Corriere di ieri (ma trovate le stesse frasi anche su Avvenire) grazie al mio amico Luciano. Luciano che ha specificato di leggere tutto l’articolo… perché la parte davvero importante è nascosta all’interno.

Prima Bergoglio, parlando dei preti sposati, afferma «la mia decisione è: il celibato opzionale prima del diaconato no. È una cosa mia, personale, io non la farò», e sembrerebbe una chiusura totale. Poi però si dilunga a citare padre Fritz Lobinger che ha proposto… non di ordinare sacerdoti degli uomini sposati, ma di dare loro solo il munus sanctificandi. Non essendo io un teologo non sapevo nulla di questa storia: cercando in giro ho scoperto che il sacerdozio dà tre “munera” (in italiano potremmo dire “funzioni” oppure “doni” a seconda di come li si vede): il munus regendi, quello docendi e quello sanctificandi. Il primo dà il diritto di governare (i fedeli); il secondo dà il diritto di insegnare; il terzo? dà il diritto di somministrare i sacramenti, come la confessione, l’estrema unzione e… la consacrazione nella messa.

Pensateci su un attimo. Un “vir probus”, o come diavolo verrebbe chiamato, non sarebbe un sacerdote e quindi il celibato dei preti non sarebbe formalmente toccato. Ma dal punto di vista del fedele medio l’unica differenza che forse vedrebbe è che userebbe paramenti messi in modo un po’ diverso: su queste cose Santa Romana Chiesa è attentissima, anche se i fedeli lo sono molto meno. (Sapete per esempio qual è la differenza tra come un diacono e un prete portano la stola?) Mi pare evidente, vista la specifica citazione di Lobinger, che Francesco sa perfettamente di che sta parlando, e ha cominciato a seminare il tutto facendo finta di doverci ancora pensare su. Attendetevi novità, insomma…

e allora il PD?

Ieri sulla Sea Watch 3 sono saliti tre parlamentari dell’opposizione. Un radicale di +Europa; uno di Sinistra Italiana; una di Forza Italia.

Ultimo aggiornamento: 2019-01-28 09:45

Come (non) resettare un telefono

Quando telefono, spesso con la guancia tocco tutti i tasti virtuali possibili – il che dimostra tra l’altro che non avere tasti fisici è il Male. Sabato mattina, mentre ero nell’atrio della piscina attendendo che il duo facesse la lezione di nuoto e perdesse una mezz’ora abbondante a docciarsi e rivestirsi, ho commesso l’errore di cercare in rete qual era il problema (il sensore di prossimità, per la cronaca) e di non leggere con attenzione il comando da eseguire: il risultato è stato che ho resettato il telefono, e ho perso mezza giornata a rimetterlo a posto.

Il problema non sono stati i dati. Quelli sono sempre backuppati automaticamente, a parte le chiamate e gli sms che non mi interessano più di tanto; l’unica cosa che ho perso sono stati i messaggi whatsapp del mattino (ma anche Whatsapp è il Male. Telegram non ha fatto nemmeno una piega). I contatti, per dire, li avevo tutti belli pronti, anche perché ho un altro device Android da cui certi dati sono stati ricavati automaticamente. Il problema non sono nemmeno le app: anzi in questo modo ne ho approfittato per farne fuori alcune che non uso mai (a proposito, che mi suggerite per un file manager a pagamento che però non mi riempia di pubblicità?) Però per esempio dovrò chiamare la banca per riaggiornare il token virtuale, e questo non è bello. Insomma, direi che c’è un buon mercato per un sistema semplice di trasferimento dati da un telefono a un altro :-)

Quizzino della domenica: Per un quadrato in più

Nella figura qui sotto potete vedere due quadrati. Siete in grado di spostare quattro fiammiferi e ottenere tre quadrati? Non è permesso sovrapporre i fiammiferi: la figura risultante deve necessariamente essere planare. E naturalmente non è permesso spezzare i fiammiferi!


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p359.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Serhiy e Peter Grabarchuk, da WSJ Brain Games.)

_Where Mathematics Comes From_ (libro)

La prima sensazione che ho avuto leggendo questo libro (George Lakoff e Rafael E. Núñez, Where Mathematics Comes From, Basic Books 2000, pag. 512, $32, ISBN 9780465037711, link Amazon) è il famoso detto “quando uno ha in mano un martello, vede ovunque chiodi”. Lakoff è un cognitivista: per lui dunque la matematica non può che essere il risultato delle connessioni neurali umane, se parliamo a basso livello, o delle analogie che noi umani facciamo se parliamo ad alto livello (Gli autori preferiscono il termine “metafore”, ma il concetto di base è lo stesso). Il problema che vedo io è che è indubbio che noi ci facciamo delle idee mentali sui concetti matematici, ma questo non significa che i concetti siano il risultato di queste metafore. Pensiamo per esempio ai numeri immaginari e complessi: sono nati seguendo un certo tipo di formalismo (“facciamo finta che esistano e si comportino come i numeri usuali”), ma poi la metafora è mutata (“l’unità immaginaria corrisponde a una rotazione antioraria di 90 gradi nel piano cartesiano”) senza che le proprietà cambiassero: banalmente, ora vediamo gli stessi oggetti in un altro modo più semplice. Gli autori partono dai (minimi) risultati cognitivi ottenuti a proposito della matematica, o meglio sui concetti come la subitizzazione e le somme di piccoli numeri; da lì costruiscono una cattedrale di filosofia della matematica, affermando che tutte le correnti attualmente esistenti, dal platonismo al formalismo al costruttivismo alla matematica sociale, non colgono la vera essenza della matematica. Occhei, atteggiamenti di questo tipo sono la norma in filosofia, quindi non c’è da stupirsi nel trovarli; ma da qui ad affermare di avere trovato la Verità ce ne corre. Un platonico standard quale io sono pensa che i concetti matematici esistano “da qualche parte”, ma che non sono mappati perfettamente sul nostro mondo empirico; quindi tutte le pagine che gli autori usano per “dimostrare” che il continuo non è continuo e che per esempio gli infinitesimi hanno pieno diritto di esistenza sono per me puri esercizi intellettuali. Detto questo, è comunque importante leggere un punto di vista diverso dall’usuale e bene argomentato, anche per chiarirsi meglio le idee.

Ultimo aggiornamento: 2019-05-31 22:00

No more (magic) Moments

Leggo che il mese prossimo Facebook chiuderà la sua app Moments. Due rapide considerazioni. La prima è che a quanto pare non è solo Google a dismettere roba (se non sbaglio la prossima vittima sarà Hangouts). La seconda è che non ho mai visto Moments. Sono ragionevolmente certo di averne sentito parlare, ma se qualcuno mi avesse chiesto a che servisse avrei fatto scena muta. Certo, io e le immagini non andiamo troppo d’accordo. Certo, è probabile che io sia invecchiato e non sia più al passo con tutto quello che succede. Ma in ogni caso mi pare ci sia anche una componente interessante. Perché Facebook, che pure possiede Instagram, dovrebbe avere una seconda app per le immagini?