L’idea che mi sono fatto leggendo questo libro (Lorenza Alessandri, Grammatica in tasca : Per scrivere, parlare, leggere, digitare, Franco Cesari Editore 2018, pag. 174, € 13, ISBN 978-8876676475, link Amazon) è che nasca per chi aveva studiato la grammatica tanti anni fa, presume di conoscerla abbastanza, ma ogni tanto viene assalito da un dubbio. L’autrice ha un approccio alla rovescia: parte dalla struttura generale di un testo, nella seconda parte si occupa dell’analisi del periodo e infine dà alcune regole ortografiche. Ma soprattutto nel testo evita di trattare le microregole che punteggiano la grammatica italiana e che spesso assomigliano più che altro alle domande di un telequiz. Quello che invece vuole fare trasparire è la struttura logica della lingua, con un occhio al suo vero scopo che è il comunicare. Un errore di ortografia mostra una scarsa cultura di chi lo commette, ma spesso non inficia la comprensione; un errore di sintassi può far capire tutta un’altra cosa a chi sfrutta – consciamente o no – i sottotesti impliciti nello scegliere una forma oppure un’altra. (Non “piuttosto che”! Il libro contiene anche alcune digressioni sugli errori più comuni, come appunto questo). Alessandri non si stanca di ripetere che un buon vocabolario dovrebbe sempre essere a portata di mano per dirimere i dubbi che possono sempre venire quando si scrive: ma come inizio potete tenere in tasca questa grammatica!
Ultimo aggiornamento: 2018-02-04 11:07