Archivio mensile:Marzo 2018

vandalismi d’annata

Vittorio Bertola mi ha appena scritto chiedendomi se era normale che nella voce di Wikipedia Fiducia parlamentare tra i governi che non hanno ottenuto la fiducia ci fossero i Prodi I e Prodi II. Ovviamente non lo era, e ho provveduto a ripristinare una versione corretta della voce: fin qui nulla di strano.

Poi sono andato a verificare quando era stata inserita quella bufala, e ho scoperto che era lì “solo” dal 18 luglio 2015. Per la cronaca, in questi due anni e mezzo ci sono state una decina di modifiche per la maggior parte di bot (quindi automatiche, per esempio per strutturare meglio i collegamenti ad altre voci) oltre alla sostituzione di un collegamento per indicare l’articolo rilevante della Costituzione e una correzione ortografica. Ma quello che è peggio è che nell’ultimo anno la voce ha avuto due picchi di lettura sopra la media delle 50-70 visite al giorno che è rumore di fondo: tra il 10 e il 13 ottobre ci sono state quasi cinquemila visite e questa settimana stiamo di nuovo risalendo oltre le 1000 al giorno. La voce non è così grande, quindi la tabella salta subito agli occhi: una qualunque persona dotata di un minimo di cervello capisce che c’è qualcosa di strano in un governo che ha governato senza fiducia per un paio abbondante d’anni. (Per la cronaca, sulle prime mi sono stupito dei 122 giorni del governo Andreotti I; poi mi sono ricordato che il 1972 è stato l’anno in cui per la prima volta abbiamo avuto elezioni anticipate per i due rami del parlamento, proprio perché non c’era più una maggioranza, e il divo Giulio era appunto arrivato alle elezioni con un governo senza fiducia).

Il problema è doppio. Da una parte siete tutti abituati a immaginare Wikipedia magari faziosa ma che viene automaticamente corretta non appena qualcuno si diverte a rovinarla: in genere è vero, ma a noi pochi wikipediani che facciamo da spazzini dell’enciclopedia ogni tanto qualcosa sfugge, non siamo dei cyborg. Ma oltre a questo temo che stia sempre più prendendo piede un uso acritico non solo di Wikipedia (l’alternativa, che spero non sia la vera causa, è un’ignoranza abissale di tutti i lettori), dove quasi nessuno si prende la briga di cercare di comprendere quello che sta leggendo e applicare un sia pur minimo controllo di realtà. In un mondo perfetto qualcuno dei lettori di quella voce l’avrebbe aggiustata; ma anche se non lo si sa o si vuole fare e non si conosce nessun wikipediano si può fare una ricerca google “segnalazione errori wikipedia” o qualcosa del genere e scoprire come lasciare un avviso che qualcuno controllerà un po’ prima di due anni e mezzo. Io sono davvero preoccupato per questa sindrome “non è un mio problema”…

Ultimo aggiornamento: 2018-03-07 14:30

Previsioni politiche

Il presidente del Senato sarà pentastellato e quello della Camera leghista. E verranno eletti non dico al primo giro, ma non appena basterà la maggioranza assoluta.
(Questo non significa che si avrà necessariamente un governo giallo-verde, anche se è l’ipotesi più probabile magari con un po’ di stampelle nere; sono due cose distinte)

Ultimo aggiornamento: 2018-03-07 09:13

Salvini e l’euro

Qualche giorno fa su Facebook ho avuto una discussione con una persona (il suo nome non è importante) che alla mia affermazione “Salvini non è più così contrario all’euro” ha risposto “Come no? Borghi e Bagnai continuano ad essere i punti di riferimento del partito in merito.” Alla mia richiesta di un documento ufficiale della Lega mi ha mandato il link a questo pdf, “pagina 9 e 10”.

Il pdf in questione ha 74 pagine, quindi è ben dettagliato: le prime pagine hanno l’executive summary (parole al vento), ma il resto è ciccia. In quelle due pagine leggo

REVISIONE DEI TRATTATI EUROPEI
Ritorno quantomeno allo status pre-Maastricht, ovvero a una forma di libera e pacifica cooperazione tra Stati di natura prettamente economica; è indispensabile una profonda correzione del funzionamento del mercato interno, tesa a: debellare i fenomeni di dumping interno all’Unione; abolire le norme aliene alle diverse tradizioni giuridiche degli Stati membri; arrestare l’eccesso di omologazione, che uccide le biodiversità e favorisce unicamente le produzioni su scala multinazionale.

Recupero delle seguenti sovranità:
a) sovranità monetaria ed economica
• Competenza esclusiva sulla politica commerciale.

Notate che nel campo “sovranità monetaria ed economica” l’unico punto è quello che ho scritto. A pagina 71, quando parla dei Minibot, trovo poi scritto «Non si tratta di una moneta parallela perché i trattati europei impediscono la stampa di banconote diverse da quelle in Euro e avere due monete diverse con differenti tassi di cambio in circolazione contemporanea sarebbe disastroso, perché i redditi rischierebbero di essere nella moneta di minor valore mentre i debiti resterebbero in Euro.» che per quanto mi riguarda è un’ammissione che dall’euro non si esce.

Premesso: cosa vorrebbe fare Salvini è una sua scelta, e qui non entro nel merito. Però non sono proprio riuscito a trovare alcun riferimento ufficiale – lasciate perdere gli slogan gridati davanti alla tv – sull’uscita dall’euro. Voi ne sapete qualcosa in più?

La sberla lombarda

Sempre parlando di sondaggisti, vogliamo chiederci com’è possibile che i 6-8 punti di vantaggio di Fontana rispetto a Gori nelle elezioni lombarde siano alla fine diventati venti?
Una cosa che probabilmente spiega anche gli errori nelle proiezioni nazionali è che Gori di per sé era in vantaggio nella sua Bergamo (il che significa che in fin dei conti non deve stare lavorando male) e a Milano; se gli intervistati arrivano dai capoluoghi, insomma, i valori sono sballati. Anche +Europa deve essere stata sopravvalutata per questa ragione.
Ma c’è un altro punto che non mi pare sia stato considerato. Se togliamo appunto Milano e Bergamo, che fanno un 20% buono della popolazione lombarda, quello di Fontana è stato un plebiscito vero e proprio. Considerato che almeno dal mio fortino pareva un candidato piuttosto debole se non nelle provincie lacustri – Maroni aveva tutt’altro appeal – o io mi sbagliavo a considerarlo oppure la provincia è ormai completamente leghista, cosa che nemmeno trent’anni fa.

insomma, questi sondaggisti?

Io ho sempre più il sospetto che i sondaggisti si copino l’un l’altro, aggiustando giusto un po’ i risultati per fare più felice il committente.
Diciamo che il quasi democristiano 32,7% del M5S poteva essere ancora intuito dai dati mostrati in queste settimane, così come la dêbacle del PD, anche se magari al 20% e non al 18,7%; lo stesso il risultato di LeU che supera a fatica la soglia del 3% e +Europa sotto tale soglia (ma questo era voluto, i patti erano di portare voti alla coalizione e non prenderseli). Ma tutti i sondaggi, ufficiali e clandestini fino a che sono stati permessi, davano Forza Italia davanti alla Lega di pochi o tanti punti, mentre invece è successo il contrario. Ecco, questo travaso tra due partiti coalizzati non era proprio aspettato; a questo punto dovrebbe essere chiaro che la legge solo italiana che vieta di divulgare i sondaggi (perché tanto si possono fare) nei quindici giorni precedenti al voto è inutile, perché tanto i numeri che escono sono farlocchi e questo lo sanno ormai tutti. Fateci almeno divertire un po’.

Che succederà ora? Boh. Ovviamente Salvini vorrebbe fare un governo con il centrodestra, per l’ottima ragione che il PresConsMin sarebbe lui; peccato che i numeri non ci siano. Di Maio vorrebbe fare il governo lui, anzi l’ha già fatto: perccato che i numeri non ci siano. Logica politica vorrebbe un’alleanza giallo-verde, visto che i due partiti sono sin troppo vicini nei temi caldi della campagna elettorale come l’antieuropeismo e la cacciata dei migranti; fa specie vedere che più di metà degli italiani che si sono degnati di votare hanno fatto queste scelte. Ma figuriamoci se Salvini farà il numero due. La coalizione di centrodestra potrebbe attirare un po’ di pentastellati, a partire da quelli che hanno spergiurato che si dimetteranno: è possibile (che vengano attirati, non che si dimettano) ma non lo credo affatto. Resta il PD, che sarà chiamato ad essere responsabile. Il mio personale giudizio è che se questo capitasse allora più che responsabile esso sarà un utile idiota; e in questo caso i suoi voti si dimezzeranno ancora alle prossime elezioni. La cosa migliore che possa fare è opposizione seria, unita a un ritorno tra la gente e fuori da Facebook dove tanto risulta sempre perdente. Scommettiamo che non lo farà?

Statistiche del sito per febbraio 2018

Lo so, a voi interessa sapere che ne penso dei risultati delle elezioni (o meglio, non vi interessa nulla di nulla), ma quello lo farò con calma. Intanto cuccatevi questi dati.

Febbraio ha quasi il 10% dei giorni in meno rispetto a gennaio; è vero che la prima settimana di gennaio è un po’ fiacca, ma un calo di qualche punto percentuale nei visitatori unici e nelle pagine ci sta. Però il calo è molto maggiore del previsto: i visitatori diversi sono stati 24.102, le visite 44.902 e le pagine 83.470. Stranamente il numero di accessi è invece aumentato (269.642 contro 260.490): probabilmente ho scritto qualche post per cui i miei 21 lettori volevano vedere se qualcuno commentava.

Nella top 5 di questo mese ovviamente ci troviamo la quaresima: ma i ritardi postali e le spiagge libere facebookare resistono.

  1. Centro Operativo Postale: 1079 visite
  2. Difendere le spiagge libere: 861 visite
  3. Navigatore elettorale: 557 visite
  4. Quanti giorni ha la Quaresima?: 527 visite
  5. Fortunato chi parla arabo: 457 visite

Le due pagine “long hit” hanno avuto rispettivamente 1241 (accordi) e 534 (radici quadrate) hit.

Quizzino della domenica: Paintball

Gino e Pino decidono di fare una partita a paintball e si accordano di sparare alternativamente finché uno di loro non viene colpito. Gino, che riesce a colpire Pino il 40% delle volte, sarà il primo a sparare. Se entrambi i giocatori hanno la stessa probabilità di vincere il duello, qual è la probabilità che Pino riesca a colpire Gino?

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p303.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Varsity Math; immagine di dashell, da OpenClipArt.)

_Once There Was a Way_ (ebook)

Cosa sarebbe successo se i Beatles non si fossero sciolti nel 1970? In questo libro (Bryce Zabel, Once There Was a Way : What If The Beatles Stayed Together?, Diversions 2017, pag. 300, € 4,23 (circa), ASIN B076DJ64HN, link Amazon) Bryce Zabel scrive un’ucronia, sotto forma di biografia del quartetto dal 1968 al 1975. Un po’ come in Sliding Doors, la storia comincia con una minima differenza. Quando John e Paul furono ospiti del Johnny Carson Show, non furono lasciati al “supplente” Joe Garagiola; all’ultimo momento Carson cancellò un suo show per partecipare. Da lì parte una narrazione alternativa, con il quartetto sempre sul punto di sciogliersi ma che anziché fare album solisti pubblica album formalmente di gruppo. Se non amate i Beatles, il libro non fa per nulla per voi. Che senso avrebbe una biografia fasulla? Ma un esperto beatlesiano si diverte a vedere il mix tra realtà e fantasia che riprende anche cose effettivamente avvenute, ma in tutt’altro contesto. Pensate ai Beatles che partecipano a Woodstock oppure recitano in Lord of the Rings sotto la regia di Stanley Kubrick… (sì, ci furono contatti per entrambi i progetti, come Zabel spiega nell’appendice) Diciamo che per me Zabel ha saltato lo squalo quando racconta del rapimento di John (fon qui nulla di male) che alla fine viene salvato anche con l’aiuto di… un diciannovenne Steve Jobs. Carina l’intervista finale per il tour 2015, con John (dopo il rapimento la security nei confronti dei Beatles fu accresciuta, e perciò Chapman fu fermato), Paul, Ringo, e… No, non vi posso dire chi ha preso il posto di George che anche in questa ucronia è morto nel 2001 (la scelta di Zabel è stata di non modificare le morti per malattia, che sono indipendenti da cosa hanno fatto i Beatles).

Ultimo aggiornamento: 2018-05-06 16:47