Salvini, le “dirette facebook” e le finte marce indietro

Scusate il ritardo nel commentare le italiche notizie: in questi giorni sono parecchio impelagato a preparare testi per la direttiva copyright da un lato e per tre mie presentazioni matematiche, una a Torino mercoledì e due a Padova sabato. Però non posso lasciar passare sotto silenzio l’ultima trovata del vicepremier e Ministro di Praticamente Tutto: l’apertura IN DIRETTA FACEBOOK dell’avviso di indagini per sequestro di persona nel caso della Diciotti. (Nota a latere: se io fossi stato il giudice, non avrei mai aperto il fascicolo, per la banale ragione che Salvini è furbo e non ha compiuto nessun atto ufficiale. O forse addirittura avrei aperto il fascicolo contro ignoti e fatto finta di nulla quando avesse ribadito NON SONO IGNOTI! SONO STATO IO! nell’ennesima diretta Facebook).

Il problema è sempre il solito. Le sparate possono funzionare bene (vedi Benito M. nel caso Matteotti) oppure funzionare male (vedi Bettino C. nel caso Tangentopoli), a seconda del momento storico; e questo è il momento storico in cui funziona. Quello che sicuramente non funziona è puntualizzare che sta dicendo cose fuori dalla Costituzione, a meno probabilmente di rispondere a slogan; ma soprattutto è pensare che solo perché il giorno dopo stempera i toni la situazione sia rientrata. No, non è così. La mezza smentita non sarà mai letta dai suoi, che continueranno ad adorare il Capitano (non trovate che suoni meglio che Duce? Eppure il significato letterale è lo stesso…) perché le ha cantate ai giudici NON ELETTI DAL POPOLO. L’unica cosa che mi stupisce è che dopo che Berlusconi ha fatto la stessa cosa per anni (per tv e non per socialcosi, ma i tempi cambiano) nessuno se ne accorga.

Peppiniello Conte

Mentre nella storia del concorso a cattedra il nostro PresCosMin ha fatto una figura da cioccolataio – fossi stato io, avrei detto “la domanda l’ho fatta quando ero un semplice professore, è ovvio che ora non posso fare quel concorso” e morta lì – io sono meno tranchant sul suo discorso per l’otto settembre. Peppino si trovava nel sud, dove in effetti una parvenza di governo nazionale si è avuto già dopo l’armistizio; ed è uomo del sud. Tenendo conto dei salti mortali che deve fare ogni volta per non scontentare nessuno da un lato e per far sapere che esiste dall’altro, non è che avrebbe potuto fare tanto di più; forse, visto che si trovava a Bari, un accenno al governo che dopo la guerra si trasferì armi e bagagli in Puglia avrebbe fatto tacere chi l’ha accusato di scambiare l’otto settembre con il venticinque aprile: ma confesso che non conosco il campanilismo locale e un’eventuale rivalità con Brindisi. Insomma, non esageriamo.

Quizzino della domenica: somma con le carte

Prendete le carte numerate di quadri da un mazzo. Con esse è possibile scrivere varie somme: per esempio, 23+45=68 come mostrato in figura. Qual è il massimo valore ottenibile per la somma? Non è obbligatorio usare tutte le carte, e la somma non è necessariamente solo con due addendi. Ricordo che l’asso non è una carta numerata (c’è una A, mica un 1!)

23+45=68

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p339.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema mio: immagini di mariotomo, da OpenClipArt)

_Le sorprendenti funzioni della rabbia_ (libro)

Marshall Rosenberg fondò il Centro per la Comunicazione Nonviolenta; il suo punto di partenza è che la rabbia è il risultato di qualche nostro bisogno insoddisfatto che nascondiamo con un comportamento violento verso gli altri anziché chiedersi qual è la causa dello stimolo che ha portato alla crisi di rabbia. Questo (Marshall B. Rosenberg, Le sorprendenti funzioni della rabbia [The Surprising Purpose of Anger], Esserci 2006 [2005], pag. 88, € 9,50, ISBN 9788887178579, trad. Federica Rossi, link Amazon) è uno dei tanti libretti da lui scritti: la mia impressione è che nonostante il numero ridotto di pagine il testo sia ancora troppo ripetitivo. Le ultime pagine, dove c’è un rapido riassunto del metodo da lui proposto, sarebbero forse sufficienti: al limite sarebbe stato interessante avere più esempi reali, e non la trascrizione della discussione di gruppo, una di quelle cose che sono noiosissime se non le vivi in diretta. La traduzione di Federica Rossi è corretta ma un po’ piatta; buffo trovare indicata nel colophon anche la revisione della fondatrice della sezione italiana del Centro.

Starbucks: divieto di transito ai pedoni

A me la cosa non toccava molto: non solo non ero interessato a Starbucks, ma ieri sono stato a Torino per festeggiare con un giorno di anticipo gli ottant’anni di mia mamma. Però leggere che per l’inaugurazione del primo negozio italiano della catena le strade limitrofe sarebbero state chiuse al traffico pedonale mai sembra parecchio preoccupante per l’idea di “spazio pubblico” che ormai è sempre meno pubblico e più legato alle multinazionali…

La storia è un po’ come quella del diritto di panorama: se c’è un monumento visibile mentre cammini per strada puoi vederlo – bontà loro – ma se ci fai una foto non puoi farne quello che vuoi perché i diritti “3d” di chi ha progettato il monumento vengono anche appiattiti sul 2d della foto.

(ah, che poi ieri sera piovesse secondo me è una nemesi)

bollettino medico oculistico

Ho fatto la visita di controllo al Policlinico. Secondo gli oculisti va tutto molto bene, nel senso che sono arrivato a vedere 9-10 decimi in un mese e mezzo. Inutile dire che “vedere” significa trovarmi una macchia di colore non omogenea da cui evinco una possibile lettera valutando la differenza tra chiari e scuri.
La vista bitorzoluta permane, però; il problema è che mi è stato fortemente consigliato di usare le lenti a contatto (perché in questo momento la differenza di visus tra i due occhi è troppo forte) ma io ho paura a mettermi qualcosa nell’occhio. Devo comunque cambiare occhiali, perché con questi ovviamente non ci vedo.

_Scienza del magico_ (libro)

Ero dubbioso quando ho cominciato a leggere questo libro (Matt Kaplan, Scienza del magico [Science of the Magical], Codice 2016 [2015], pag. 232, € 17,90, ISBN 9788875785888, trad. Jasmina Trifoni, link Amazon): in fin dei conti scienza e magia non vanno certo d’accordo. Mi sono però dovuto ricredere. Kaplan, nel classico stile anglosassone, prende le antiche leggende e cerca di scoprire su che cosa potrebbero essersi fondate, prima del loro ingigantirsi sull’impossibile. Il tutto è fatto seguendo gli articoli scientifici, e non avendo timore di rifiutare i risultati se fossero stati in seguito confutati. Esemplare il caso della teoria sulla possibilità che il carbonato di calcio, o il metallo delle coppe, potesse impedire l’avvelenamento da arsenico: dopo una serie di esperimenti condotti dallo stesso Kaplan insieme a suoi amici ricercatori, la risposta è stata un secco “no”. Il risultato è una serie di informazioni che non ci cambieranno certo la vita, ma ci fanno comunque scoprire tante cose nuove. Non so dare un giudizio sulla traduzione di Jasmina Trifoni: non c’è nulla che balzi agli occhi, ma ogni tanto mi rimaneva una sensazione strana.