Probabilmente questa notizia non è passata molto in giro, se non tra i torinesi e i matematici, quindi penso sia utile mandarla anche agli altri tra i miei ventun lettori. Si è recentemente scoperto – ma sembra che la cosa vada avanti da parecchi anni – che l’Accademia delle Scienze di Torino assegni due borse di studio a laureati «di nazionalità italiana e figli di famiglia italiana», con tanto di richiesta di certificati di nascita.
Alberto Saracco ha scritto all’Accademia, ricevendo una risposta che si può riassumere così: “È vero, ma il lascito testamentario che permette di assegnare queste borse di studio richiedeva espressamente questa clausola”. Come Alberto argomenta, un’istituzione tra l’altro molto prestigiosa avrebbe fatto una figura molto migliore rifiutando il lascito. Non sarebbe cambiato molto nel bilancio dell’istituto, ma almeno non si sarebbe fatta la figura dei razzisti. Leggendo però i commenti, temo che la sua e la mia posizione sia molto minoritaria. Che ne pensate?
(Per completezza: per quanto esecrabile sia stata la persona che ha deciso di istituire le borse di studio, i soldi erano suoi e poteva farne quello che vuole. Io mi sto lamentando dei “complici”)