Nove giorni dopo il giuramento e forse un singolo Consiglio dei Ministri, Google Rewards mi chiede il mio giudizio sul governo Draghi. Onestamente, come posso dare una risposta che non sia sulla fiducia?
Modifiche a scoppio molto ritardato
Qualche giorno fa Larissa Iapichino ha ottenuto il record mondiale femminile under 20 indoor del salto in lungo, eguagliando il record italiano di sua madre Fiona May. Due anni e mezzo fa il Corsera, nel suo supplemento LiberiTutti, aveva scritto un articolo sulla parte femminile della famiglia Iapichino-May. Solo che come vedete c’è stata una modifica il pomeriggio di domenica scorsa. Cosa è successo? Si è voluto aggiornare l’articolo con i nuovi successi di Larissa Iapichino? Qualcuno si è accorto che nel catenaccio c’era un refuso (“atletic a” anziché “atletica”)? No. Ecco qua la modifica che è stata fatta al testo originale.
Prima: «Larissa, oltre alla bellezza selvaggia di Fiona (nata in Inghilterra da parenti giamaicani) addomesticata dai cromosomi caucasici di papà, »
Adesso: «Larissa, oltre alla bellezza caraibica di Fiona (nata in Inghilterra da parenti giamaicani) mischiata ai cromosomi europei di papà, »
(nemmeno correggere “parenti giamaicani” in “genitori giamaicani”…)
Certo, possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno e apprezzare il fatto che ci sono voluti trenta mesi ma qualcuno si è accorto che forse certe espressioni non sono proprio il massimo. Io personalmente vedo una doppia sconfitta dell’italica stampa, che prima quelle espressioni le usa e poi le cancella più o meno silenziosamente.
Quizzino della domenica: successione
Una successione allunga la vita, come diceva la pubblicità… o forse non era proprio così. Ad ogni buon conto, qual è il termine successivo di questa successione?
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p502.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema originale.)
Cesare (ebook)
Nella postfazione al libro, Galatea spiega che scrivere una biografia di Cesare è un compito da far tremare i polsi. La sua scelta è stata usare per quanto possibile le fonti originarie; il risultato è un libro (Mariangela Galatea Vaglio, Cesare : L’uomo che ha reso grande Roma, Giunti 2020, pag. 384, € 9,99 (cartaceo €14.90), ISBN 9788809909564) che racconta in tanti flash la vita di una persona dalle mille anime. Per ovvie ragioni la parte più avvincente è quella centrale, dove si possono prendere direttamente le parole di Cesare nel De Bello Gallico; sulla sua gioventù probabilmente non c’era molto, e mi sono un po’ stupito delle poche pagine dedicate ai suoi due anni di governo di Roma prima del suo assassinio. Come ho scritto, Galatea ha scelto di mostrare le tante sfaccettature di una persona che sicuramente è stata molto più complessa di quanto leggiamo di solito sui manuali scolastici. Il mio unico dubbio è sulla scelta di fare tanti microracconti più o meno autoconclusi, il che inevitabilmente porta ad alcune ripetizioni; ma forse in questo modo è più semplice la lettura casuale del testo.
Scienza senza leggi scientifiche?
Nel mio socialino di nicchia ieri c’è stata una discussione a proposito di questo articolo, che spiega che due ricercatori intendono modificare un algoritmo che predice il moto dei pianeti del sistema solare per controllare il plasma nei reattori sperimentali a fusione dei laboratori di ricerca. L’articolo però non entra in particolari su questo campo di ricerca, e si dilunga invece su temi filosofici, partendo dall’algoritmo “astronomico” originario: in pratica, si chiede se ha senso fare scienza senza cercare leggi scientifiche ma semplicemente ammassando dati e ricavando regole di inferenza. Per la cronaca, l’articolo originale è sul sito del PPPL, con un paio di frasi in più e riferimenti a Matrix molto minori, ma sempre con questa deriva psicologica. È vero che nell’originale l’ultima frase pare evitare l’idea di una fisica senza leggi: Palmerduca afferma infatti che “questa tecnica può anche portare allo sviluppo di una teoria fisica tradizionale. È vero che in un certo senso nega la necessità di una teoria, ma può anche essere vista come un percorso per arrivarci. Quando cerchiamo di trovare una teoria, vogliamo avere quanti più dati possibile. Se non ne abbiamo abbastanza, possiamo usare il machine learning per riempire i buchi nei dati oppure espandere il dataset”. Questo è un concetto che mi fa rabbrividire, ma lasciamo perdere.
Detto questo, la teoria scientifica (che per le orbite dei pianeti vi ricordo essere solo approssimata, visto che anche il problema dei tre corpi non è risolvibile in forma chiusa) è semplicemente un modo per impacchettare conoscenza e farle occupare meno spazio. Se hai TANTI dati puoi trovare gli stessi risultati senza conoscere le leggi scientifiche, esattamente come puoi moltiplicare due numeri di sei cifre se hai qualche terabyte di spazio dove salvi tutte le moltiplicazioni possibili e lo usi come un’enorme tabellina. Fin qui, insomma, nulla di veramente nuovo. È vero, come mi hanno fatto notare nel socialino in questione, che in questo caso l’articolo parla di “algoritmo” e non di una tabellona da consultare; ma il concetto di base resta più o meno lo stesso. Al limite, filosoficamente parlando, potremmo discettare se un impacchettamento della conoscenza ancora maggiore ma incomprensibile alle nostre menti si possa considerare un miglioramento rispetto alle leggi scientifiche; ma non credo siamo arrivati a questo punto.
Tornando all’articolo, c’è un’altra frase che manca nella traduzione: «“If we live in a simulation, our world has to be discrete,” Qin said.» Per come la vedo io, Qin (e ovviamente il dottorando Palmerduca) sono partiti dall’idea “se il mondo fosse una simulazione, allora anche noi possiamo lanciare simulazioni ancorché più grossolane e ottenere risposte”; ma naturalmente A→B non è la stessa cosa che B→A, quindi tutto questo non dice nulla su come è fatto il nostro universo. Detto tra noi, poi, non vedo nessuna ragione logica perché – pur ammesso che il nostro universo sia una simulazione – questa simulazione debba necessariamente essere digitale e non analogica. Il fatto che noi siamo diventati bravini con le simulazioni digitali non significa che siano l’unico modo teoricamente possibile di fare una simulazione.
In definitiva, è interessante l’idea che una procedura di machine learning possa forse essere adattata per un problema del tutto diverso; ma sarei molto cauto a passare alla metafisica…
Stasera parlo io
Intorno alle 18:30 (sono il secondo ospite) parlerò di Wikipedia e Wikimedia Italia al https://www.mariomoroni.it/liveshow. La chiacchierata dovrebbe essere di taglio più tecnico rispetto al solito, ma vi confesso che non so assolutamente che cosa mi chiederanno…
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Risolto il mistero dei sondaggi Google?
Era un paio di mesi che ogni tanto su Google Rewards mi arrivavano sondaggi (di quelli da poco, 8 centesimi) che mi chiedevano cosa ne pensassi dell’operato di Giuseppe Conte e di Matteo Renzi. Sondaggi diversi, mi affretto a specificare. Il mio dubbio era sul committente, che poteva essere uno qualunque dei due politici che voleva capire come comportarsi nella allora imminente crisi di governo.
Il fatto che però ieri sera mi è ritornato il sondaggio su Conte mi fa immaginare che il committente sia Giuseppi, che vuole sapere se fare o no il suo partito… (oppure che anche Google ha dei ritardi enormi nell’inviare i sondaggi)