I call center ce l’hanno con me

3501482608 – Ho chiamato il 26/05 alle ore 12:52 mentre il tuo telefono era occupato
3501477040 – Ho chiamato il 26/05 alle ore 13:01 mentre il tuo telefono era occupato
0694802927 – Ho chiamato il 26/05 alle ore 13:06 mentre il tuo telefono era occupato

Ora, il mio telefono ha regolarmente bloccato questi spammatori. (Poi mi arriva il messaggio, amen). Ma devono provare proprio tutti insieme?

Deve proprio essere attendibile

Il mittente è sicuramente attendibile. Ma in effetti il nome del mittente è quello del mio account email, se io non mi reputo attendibile…

Ma la cosa più divertente è che alla fine c’è un footer che fa «Ci auguriamo che ti piaccia ricevere questo messaggio, tuttavia, se preferisci non ricevere altre email di questo tipo, cancella l’iscrizione QUI», con link a https://storage.googleapis.com/first1buket21/2NewWay2.html (più un codice che non vi metto mica)

Mai fidarsi delle immagini

Un’immagine vale mille parole, dicono. E l’immagine qui a fianco, presa da questo tweet, dice una cosa molto importante: che camminare non è affatto il modo migliore per sfruttare l’energia, anzi. Nel thread vengono date varie spiegazioni, a partire dalla nostra scarsa efficienza energetica, circa il 26%, e dal costo implicito di conservare e spostare il cibo che mangiamo, cosa che in effetti è un po’ più complicata che fare un elettrodotto. Poi siamo su Twitter, e quindi ci sono commenti che si intrecciano e risse più o meno dirette; lascio a voi la gioia di leggere il thread, soprattutto se amate le risse. Ma la figura riportata da quel tweet è davvero corretta?

Se uno va a vedere il sito da cui sarebbe tratta l’immagine, si trova un’immagine piuttosto diversa, come vedete qui a destra. Camminare e pedalare tornano in cima alla classifica, come del resto racconta la vulgata dell’energia pulita. Direi che è chiaro che il tweet e il sito dicono due cose diverse, o almeno l’immagine del tweet parrebbe essere taroccata; mai fidarsi di Twitter e della gente che sfrutta biecamente il mezzo per portare la propria verità. Eppure…

Eppure c’è qualcosa che non va. Sono andato su Internet Archive e ho cercato la prima occorrenza in cui quella pagina è stata salvata. Se aprite quella pagina noterete come l’immagine allegata sia quella del tweet, e non quella del post attuale! Per la cronaca, la seconda occorrenza salvata da Internet Archive ha l’immagine attuale: la prima è https://ecohungry.com/wp-content/uploads/2019/06/Energy-Efficiency-in-Transportation-1016×1024.jpg mentre la seconda è https://ecohungry.com/wp-content/uploads/2019/06/Energy-Efficiency-in-Transportation-1-1016×1024.jpg.

Il trucco è naturalmente nel testo dell’articolo: tra la prima e la seconda versione sono state aggiunte le righe «In this infographic we do not take into account the food needed to fuel each vehicle as that would make it incoherent.» Ecco perché camminare e pedalare non consumano energia :-) Morale della storia? Un’immagine varrà anche mille parole, ma può fuorviare esattamente come mille parole, se non di più. Ma soprattutto non è assolutamente possibile fidarci di qualcosa che leggiamo (oppure guardiamo, nel caso delle immagini): basta non accorgersi di una minuzia e il significato finale si rovescia.

Sostenibilità sì, ma…


La tessera Wikimedia Italia di quest’anno non è in plastica ma in legno. È sicuramente una scelta più sostenibile, è anche fighetta, ma mi spiegate come la tengo nel portafoglio?

(da qualche parte credo dia anche degli sconti, in effetti, o almeno una volta lo faceva…)

Renovatio 21

Mi è capitato di finire su questo sito. Da un punto di vista teologico cristiano mi fa un po’ specie leggere la loro mission «Renovatio 21 difende la Vita come miracolo irripetibile e divino, e difende la Civiltà come culla terrestre della Vita.» Il problema non è tanto la definizione di Vita – che comunque dovrebbe essere correttamente declinata: qui si intende solo vita umana, ma credo che la cosa sia comune nel cristianesimo – ma quella di Civiltà. Da nessuna parte della Bibbia si parla di civiltà come legata alla vita, se ci fate caso.

Ma è molto più interessante la frase poco sotto: «Vita nascente, fine-vita, fecondazione artificiale, sovversione morale, vaccinazioni e psicofarmaceutica di massa: la Cultura della Morte dilaga in ogni dove.» Mentre aborto ed eutanasia sono temi standard, come immagino anche la fecondazione artificiale, le vaccinazioni e la psicofarmaceutica di massa entrano in campo in modo piuttosto inaspettato, o almeno io non sono riuscito a trovare il fil rouge nemmeno leggendo questo pippone. (cito solo la frase «C’era un grande movimento antiabortista in Italia, ma si era capito subito che voleva accordarsi con il corso satanico intrapreso dal mondo.»).

Quizzino della domenica: Bancomat limitato

In tasca non ho il becco di un quattrino. Nel mio conto in banca ci sono solo cinquecento euro, e io ho bisogno di prelevarne il più possibile in contanti. Il piccolo guaio è che nell’isoletta dove mi trovo c’è un solo bancomat che sarebbe anche futuristico, visto che prevede anche di versare e non solo di ritirare, e che permette di specificare come deve essere suddiviso il denaro, anche in monete da un euro. Peccato che il bancomat abbia avuto un qualche problema, e in questo momento accetti solo di far prelevare 300 euro e versare 198 euro. Qual è la massima quantità di soldi che posso prelevare?

[bancomat]
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p587.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Peter Winkler, Mathematical Puzzles, “Broken ATM”; immagine di actus cowboy , da OpenClipart.org)


Partial Truths (ebook)

Se siete tra coloro che hanno paura della matematica, e già alla parola “frazioni” sentono la pelle d’oca, non preoccupatevi: di matematica in questo libro ce n’è davvero poca. La storia delle frazioni è solo il fil rouge del libro, nel senso che ogni tanto Zimring prende il tema di cui sta parlando e dice qualcosa del tipo “per alzare la probabilità che percepiamo basta far crescere il numeratore e calare il denominatore della frazione corrispondente, e per abbassarlo si fa il viceversa”: e alla fine butta proprio via l’approccio probabilistico passando a quello frequentista (“su 1000 persone sane ce ne sono 10 che risultano comunque positive a un test per una certa malattia”). Il libro si occupa in realtà di scienze cognitive: detto in maniera terra terra, di come noi sbagliamo a percepire le cose, assegnando probabilità completamente errate agli eventi intorno a noi. La prima parte elenca i modi in cui possiamo sbagliare: errata suddivisione dei casi, confirmation bias (cerchiamo involontariamente le cose che corroborano l’idea che ci siamo fatti a priori), cherry-picking (scegliamo apposta le cose che ci fanno comodo); la seconda parte presenta vari esempi – tutti ben noti a chi si occupa di questi temi – di questi errori all’opera. La terza e ultima parte cambia le carte in tavola ed è la più spiazzante, perché mostra come le percezioni errate possono dare un vantaggio competitivo (basta non arroccarcisi…) Ci sono anche alcune proposte di come poter ovviare al fatto che il nostro cervello è tarato in un modo non probabilistico, ma Zimring è il primo a dire che c’è ancora molto da fare in questo campo. Molto utile secondo me l’avere un riassunto alla fine di ogni capitolo, che può servire al lettore per verificare se ha compreso davvero quanto stava leggendo.

(James C. Zimring, Partial Truths : How Fractions Distort Our Thinking, Columbia University Press 2022, pag. 235, € 12,26 (cartaceo: $29.99), ISBN 9780231554077)
Voto: 4/5