il nuovo protocollo post-Brexit

Ho letto i punti chiave dell’accordo UE-UK per gestire la non-frontiera tra Eire e Irlanda del nord e la non-non-frontiera tra quest’ultima e il Regno Unito, e devo dire che non ci ho capito molto, immagino perché non sono addentro alla questione.

Il problema di base è che nessuno vuole una frontiera tra le due parti dell’Iralanda, cosa che finché la Gran Bretagna stava nell’Unione Europea non era un problema; ma ora ci sarebbero dazi da pagare. Alcune cose nell’accordo sono chiare: per esempio, l’UK potrà abbassare l’Iva su certi prodotti – come la birra nei pub… – anche in Irlanda del nord. Ma la differenza tra Green Lane e Red Lane (non “line” come scrive Rainews :-) ), da quanto leggo, sarà su base fiduciaria, con etichette “Not for EU” sui prodotti destinati all’Irlanda del nord. Mi chiedo solo cosa succede se un editore britannico decide di stampare e spedire libri da Belfast…

la fascistissima Italia

Valditara: «non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista»
Piantedosi: «Mi chiedo come sia possibile che vengano organizzate traversate di questo tipo, spingendosi fino al punto di coinvolgere donne e bambini in traversate che si rivelano tragicamente pericolose».

Il problema non è che abbiamo un governo fascista. (occhei, anche quello è un problema). Il problema è che mi sa che la maggioranza degli italiani è d’accordo con queste frasi.

Toh, Elly Schlein


La mia incapacità di indovinare un pronostico elettorale continua. Però stavolta ho una scusa: tutti quelli di sinistra nella mia bolla avevano detto che avrebbero votato Schlein, e quindi mi aspettavo che il paese reale fosse pro Bonaccini. E invece a quanto pare no.

Ieri mi sono divertito a vedere cosa dicevano i giornali di destra (tranne La Verità che è solo per abbonati). Il Tempo la butta sulla farsa, con il tipo che ha votato cinque volte: evidentemente sono i più svegli della cumpa e hanno capito che Bonaccini sarebbe stato per loro meglio. Libero preferisce parlare degli amichetti Prodi e Soros, senza nemmeno esporsi in primo piano ma ripetendo il tweet di Carlo Fidanza; Il Giornale parla di truppe cammellate grilline (in effetti i grillini di destra sono già finiti da mo’ a Fratelli d’Italia) e come primo aggettivo per Schlein indica “fluida” (ma il lettore tipo del Giornale sa cosa significa? Non leggendolo, non ne ho idea). Per quanto riguarda i giornali di sinistra, ho solo letto Avvenire, che preferisce parlare del programma di Schlein, o almeno della parte più vicina alla sensibilità cattolica.

Il voto a favore di Schlein mi fa comunque pensare che il paradosso dei gelatai 2.0 abbia colpito ancora: mi sa che a destra fanno bene a preoccuparsi :-)

la ciclabile “più rispettata”

"hanno imparato a rispettare" È vero che nella terra dei ciechi l’orbo è un re, ma dire che in corso Buenos Aires «i veicoli […] hanno imparato a rispettare un po’ di più i ciclisti» rispetto a viale Monza mi pare un po’ azzardato. Certo, c’è la differenza che i parcheggi – dove ci sono – sono tra la pista e la carreggiata stradale e quindi è un po’ difficile infilarsi nella pista ciclabile, ma garantisco che le rare volte che ci passo mi tocca comunque fare lo slalom tra le auto che vedono un ottimo posto per parcheggiare, addirittura colorato di giallo.

Vedremo che succede con l’ennesima ristrutturazione del corso, sperando che la larghezza dei marciapiedi venga resa omogenea e quindi il percorso da ubriaco della ciclabile si raddrizzi: ma non ne sarei così certo.

Quizzino della domenica: Eliminazione

Prendete un foglio di carta (abbastanza grande…) e scrivete i numeri naturali da 0 a 1000 (Non fate storie, in questo gioco 0 è un numero naturale). Ora cominciate a sceglierne due a caso, cancellarli e aggiungere un nuovo numero che è la differenza assoluta dei due numeri cancellati. (Avete il permesso di usare una calcolatrice per calcolare le differenze). Continuate così finché non rimarrà un solo numero. Questo numero rimanente è pari o dispari, oppure non si può sapere come sarà?

[tolti due numeri, aggiunto uno]
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p632.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Nick Berry da DataGenetics, citato dal blog di Prisma.)

Quattro nuovi messaggi (libro)

Questi quattro racconti lunghi scritti da Joshua Cohen qualche anno prima del successo del Libro dei Numeri sono piuttosto difficili da classificare. In un certo senso, tranne in parte l’ultimo, sono tutti centrati su di lui, o meglio su uno scrittore che sta facendo introspezione su ciò che è e ciò che vorrebbe fare. Il guaio è che Cohen è un funambolo con le parole (e la povera Claudia Durastanti ha dovuto fare un lavoraccio per renderlo così bene in italiano): il povero lettore si perde nelle divagazioni, e quando la trama ritorna brutalmente al punto di partenza uno si ritrova davvero spaesato. Tra i quattro racconti (o forse sono cinque, perché non ho mica capito quale sia il filo conduttore tra “Il letto” e “Com/Moc”, o meglio quello che ho visto è molto esile) quello che mi è piaciuto di più è “Quartiere universitario”, dove il narratore racconta di come qualche decennio prima uno scrittore che aveva pubblicato un bestseller ma non riusciva a scrivere un seguito passò un anno sabbatico a insegnare letteratura nell’università spersa in mezzo al nulla. In realtà il progetto di quell’anno fu tutta un’altra cosa: ma andando avanti nella lettura si scopre come il professore fosse davvero capace di leggere dentro le altre persone, e far tirare loro fuori la vera vocazione. Il libro merita anche solo per questo racconto.

(Joshua Cohen, Quattro nuovi messaggi [Four New Messages], Codice 2021 [2012], pag. 220, € 18, ISBN 9788875789565, trad. Claudia Durastanti)
Voto: 3/5

Le primarie del PD

Comincio subito a dire che non riesco a capire la logica di scegliere il segretario di un partito (che ha le sue sezioni, e quindi i militanti) con una votazione tra tutti quelli che vogliono sganciare du’ euro. Ma contento il PD, contenti tutti.

Da osservatore molto esterno, a parte l’interesse pressoché nullo per la tenzone, non riesco esattamente a comprendere la differenza tra un candidato che ha fatto tutta la sua onesta carriera da apparatnik e una candidata che non l’ha fatta ma è comunque appoggiata dall’apparato (Franceschini in primis, ma non solo). Però evidentemente non sono addentro a queste cose.

Quanti refusi ci possono essere in un libro?

Chiunque abbia scritto un libro sa perfettamente che il numero di refusi è sempre notevole, anche se al giorno d’oggi almeno gli errori più marchiani vengono segnalati dal correttore ortografico. Quello che è peggio è che quando si dà in giro il manoscritto da controllare, la gente trova i refusi, ma capita sempre che persone diverse ne trovino di diversi: in pratica non si può essere certi che siano stati trovati proprio tutti. (Per amor di precisione, la mia esperienza dice che si può essere certi che ne siano rimasti). Ma si può avere una stima di quanti siano gli errori sfuggiti ai correttori di bozze? Certo.

Supponiamo che in un manoscritto ci siano n refusi, e che sia letto da due persone che ne abbiano trovato una percentuale pari rispettivamente a p e q. Se facciamo l’assunzione che le due persone abbiano letto indipendentemente il testo (e questo lo possiamo sperare) e che la probabilità che trovino un singolo refuso sia indipendente (e qui non ci giurerei, leggete dopo), allora il primo avrà trovato np refusi, mentre il secondo nq. I refusi trovati da entrambi saranno allora npq, per l’ipotesi di indipendenza del singolo refuso. Il rapporto tra i refusi trovati per esempio dal primo lettore e quelli trovati da entrambi sarà pertanto 1/q; da qui e dal numero di refusi trovato dal secondo lettore possiamo avere una stima del numero totale di refusi.

In questo bel sistema teorico c’è un punto debole. Alcuni refusi a mio parere sono così eclatanti che nessuno può fare a meno di trovarli, e quindi il numero stimato dal processo qui sopra sovrastima il totale. È possibile fare di meglio? Probabilmente un esperto in statistica avrebbe una risposta esatta; io mi limito a fare un ragionamento euristico. Aggiungiamo un terzo lettore, ed eliminiamo dal computo totale i refusi che sono stati trovati da tutti e tre; poi prendiamo i primi due e rifacciamo il conteggio del numero stimato di refusi, ricordandosi poi di aggiungere quelli che abbiamo tolto all’inizio. In questo modo abbiamo una sottostima, perché alcuni dei refusi sono stati trovati da tutti solo per caso; otteniamo così una forchetta migliore del singolo dato di prima.

Però sappiate che i refusi in un testo sono sempre più di quanti se ne sono trovati!