tigna

electrocuted La mia manualità è infima. Per me fare un lavoretto in casa è un delirio: se poi è di precisione, le dita si muovono per conto loro. Aggiungete il fatto che io sono sempre stato una di quelle persone “o mi viene bene al primo colpo oppure lascio perdere perché evidentemente non sono capace” e potete immaginare come non mi sia mai messo a farli.

Ma sono passati i decenni. Da un lato non ho più nessuno che possa fare quelle cose per me; dall’altro la mia tigna è aumentata a dismisura. Così stamattina ho preso una lampada da tavolo che non si accendeva più (dopo un mio lavoretto dell’altro giorno, lo ammetto) e ho aperto l’interruttore, scoprendo che avevo chiuso così strettamente uno dei morsetti che si era tagliato il filo ma soprattutto la vite si era spanata, e quindi non riuscivo più a svitarla perché ruotava tutto il morsetto.

Ho tirato via il morsetto con le pinzette, tanto poi ho pensato che sarebbe rimasto bloccato; ho svitato la vite; spelato i cavi; riavvitato i morsetti; scoperto nel frattempo che ero riuscito a far volare via due pezzetti in rame non sapevo da dove; guardato attentamente la forma dei pezzetti per capire dove e come avrebbero dovuto essere posizionati perché schiacciando il pulsante si facesse contatto; rimesso l’interruttore; scoperto che la logica era corretta ma avevo messo il pulsante rovescio; rimesso il pulsante a posto; avvitato. Sono lieto di annunciare che in questo momento l’interruttore funziona perfettamente :-)

Ah, se si spacca ancora ho pronto il piano b: comprare un interruttore pressofuso con spina e due mammut, e cambiare tutto il cordone.

(immagine creata da Fooocus)

Gigi Riva

Lo sapete, io e il calcio viviamo su mondi paralleli. Però non posso non conoscere Gigi Riva, morto ieri dopo che sembrava che in fin dei conti le sue condizioni non fossero così gravi.
Molti dicono che Riva avesse espressamente scelto di non passare a una squadra più blasonata come Juventus oppure Inter perché stando al Cagliari poteva essere l’imperatore unico e non dover spartire la ribalta con altri giocatori. Può darsi. Resta il fatto che lui a Cagliari c’è rimasto anche dopo, il che mi fa pensare che comunque lì ci stesse più che bene; e mi pare che in Nazionale la sua parte l’abbia fatta più che bene…

(immagine da The Lost Luca)

“è colpa loro”

cosa dice hamas Se non ci fossero migliaia di morti, la cosa sarebbe stata anche divertente. Secondo un comunicato di Hamas, il loro attacco del 7 ottobre “era necessario”. Ma soprattutto che “c’è stato qualche difetto… dovuto al rapido collasso del sistema di sicurezza e militare israeliano, e del caos causato ai confini con Gaza.” Detto in altre parole, Hamas pensava di trovare una resistenza maggiore, e si è trovato in una situazione che non si aspettava.

Poi io leggo in realtà una cosa diversa. Hamas sta dicendo che la risposta attuale di Israele serve a nascondere all’opinione pubblica israeliana il suddetto collasso, e allo stesso tempo giustificarsi con i palestinesi che si sono trovati in questa situazione (non credo che tutta la popolazione di Gaza sia per una Palestina dal mare al fiume, come non tutti gli israeliani siano per la distruzione dei palestinesi: peccato che ce ne siano sempre troppi da una parte e dall’altra). E soprattutto mi chiedo come mai non sono riuscito a trovare la notizia sull’italica stampa.

L’errore di Galileo (libro)

Cos’è la coscienza? Le due classiche vie filosofiche per definirla sono il materialismo (“è semplicemente il risultato delle nostre interazioni neuronali”) e il dualismo (“è qualcosa di completamente diverso dalle proprietà fisiche, e quindi non possiamo studiarla”). Philip Goff segue una terza via, quella del panpsichismo: non solo la coscienza esiste e in linea di principio si può studiare, ma tutto l’universo, dal quark ed elettroni alle galassie, ha un qualche tipo di coscienza. L'”errore” di Galileo che dà il titolo al libro è quello di affermare che le uniche caratteristiche che possiamo studiare sono quelle quantitative; la scienza non può spiegare i fenomeni qualitativi, e quindi essi sono spariti dai radar. Essendo la coscienza il fenomeno qualitativo per eccellenza, il risultato sono ste le due teorie suaccennate.
Goff è bravo a girare le frittate e a far notare le contraddizioni insite in materialismo e dualismo. È anche bravo a tirare fuori ragionamenti di logica di base che sembrano portare alla sua tesi (ma come si sa, la logica funziona se le ipotesi iniziali funzionano). Ma non mi ha convinto. Il punto che mi lascia più perplesso, e che è espresso chiaramente nella postfazione di Vincenzo Santarcangelo (molto bene ha fatto Codice ad aggiungerla alla bella sua traduzione), è che Goff ritiene che la coscienza non abbia nulla di emergente. Io posso anche accettare che ci sia un certo tipo di coscienza negli elettroni, ma se coscientia non facit saltus trovo difficile capire perché tagliare un braccio non faccia perdere una sia pur piccolissima parte della nostra coscienza, e mi chiedo perché le coscienze di due persone non interagiscano. In definitiva, il libro è interessante nella pars destruens ma lascia un po’ a desiderare nella pars construens: essendo io perfido ritengo che sia un classico per la filosofia.

(Philip Goff, L’errore di Galileo : Fondamenti per un nuovo studio della coscienza [Galileo’s Error], Codice 2023 [2020], pag. 278, € 22, ISBN 9791254500521, trad. Vincenzo Santarcangelo)
Voto: 4/5

Zero popoli per zero stati

Vedendo cosa sta succedendo in Medio Oriente, con gli attuali massacri da parte degli israeliani che non servono a nulla contro Hamas, comincio a rivalutare l’idea romana di radere quel territorio a zero e costruire ex novo Aelia Capitolina.

(l’idea che mi sono fatto è che Netanyahu cerchi da un lato di far dimenticare il fatto che Israele è rimasta completamente spiazzata dall’attacco del 7 ottobre, e dall’altro di far dimenticare che la sua popolarità era scesa ancora più in basso indipendentemente da quell’attacco)

“spesso comprati insieme”

comprati insieme: lettore contactless e millechiodi Se comprate su Amazon, sapete bene che Bezos ha fatto mettere nella pagina degli oggetti una sezione “spesso comprati insieme”. Capita però spesso che non si capisca bene la logica degli acquisti, come nel caso mostrato qui in foto. Il millechiodi serve perché nessuno rubi il lettore contactless?

La risposta è probabilmente molto più semplice, ed è legata a un algoritmo costruito in maniera tale da selezionare tutti gli acquisti del primo articolo e cercare quello o quelli comprati più spesso insieme. Il guaio è che se il numero di acquisti è ridotto, e magari chi l’ha comprato non ha aggiunto null’altro. Il risultato è che ci si trova nella famosa “coda lunga”: magari tutti gli acquisti combinati fatti sono di oggetti diversi, e quindi l’algoritmo ha preso uno qualunque degli ordini, di qualcuno che aveva semplicemente anche bisogno del millechiodi. Come si suol dire, niente intelligenza artificiale ma solo stupidità algoritmica.

Ma è davvero una stupidaggine? Dipende dal punto di vista. Il costo marginale di presentare i risultati della ricerca è virtualmente nullo. La probabilità che a qualcuno venga in mente di comprare il millechiodi già che c’è è molto bassa, ma non nulla: in effetti qui la coda lunga entra in azione. Che ci sia qualcuno che rida degli accostamenti è insomma irrilevante: non pensiamo sempre al nostro orticello!

Aggiornamento: (09:40) Ho fatto l’ordine (senza Prime) ieri alle 10.20. La data di consegna prevista (dal mio giornalaio) era sabato. Stamattina alle 8.40 è arrivato il messaggio che il pacco era stato consegnato. Insomma Prime serve a poco in realtà…

Esistono oscillatori di tutti i periodi in Life

Immagino e spero che conosciate tutti Life: il “gioco” (uso le virgolette perché non c’è nessun vero giocatore: una volta decisa la configurazione di partenza il prosieguo è ) ideato da John Horton Conway in cui si vede evolvere una configurazione di caselle in un campo quadrettato infinito. Ciascuna “cella” (quadretto) può essere “viva” (colorata di nero) o “morta” (colorata di bianco), e ha otto vicini (le celle che hanno almeno un punto di contatto con quella di partenza). A ogni “generazione” le celle che hanno meno di due oppure più di tre vicini muoiono; quelle con due o tre vicini continuano a vivere, e nelle posizioni con esattamente tre vicini vivi nasce una nuova cella. In Life si può costruire praticamente di tutto: è stato infatti dimostrato che è equivalente a una macchina di Turing.

blocco in Life  oscillatore in Life  ape operaia in Life

Alcune configurazioni hanno la caratteristica che ritornano allo stato iniziale dopo un certo numero di generazioni; la configurazione viene detta oscillatore e il numero di generazioni che riporta alla configurazione iniziale è detto periodo dell’oscillatore. Qui sopra vedete un blocco (che ha banalmente periodo 1), un semaforo (periodo 2: a ogni generazione ci sono tre celle vive, o in orizzontale o in verticale), e un’ape operaia (periodo 9). Se cliccate sui link potete vedere come le configurazioni evolvono.

Una domanda che ci si può porre è se esistano oscillatori di un qualunque periodo. Dovrebbe essere evidente che basta verificare la cosa per i periodi che sono una potenza di un numero primo: se un numero è esprimibile come il prodotto di due fattori primi tra loro basta partire con le due configurazioni corrispondenti poste sufficientemente lontane tra di loro perché non interagiscano. Resta comunque un numero infinito di configurazioni originali da trovare: la situazione si sbloccò nel 1996, quando David Buckingham mostrò che era possibile trovare un oscillatore che poteva essere modificato per generare un qualunque periodo maggiore o uguale a 61. Nel 2013 il limite è sceso a 43, grazie a Mike Playle e al suo Snark Loop che poteva essere banalmente modificata per generare un qualunque periodo maggiore o uguale a 43.

Restavano dunque da riempire solo alcuni buchi, e lo scorso dicembre alcuni ricercatori hanno pubblicato un articolo dove mostrano gli ultimi due oscillatori mancanti, di periodo 19 e 41. Tutto questo è stato reso possibile dalla teoria – nuovi metodi di ricerca – e dalla pratica, vale a dire computer molto veloci per testare le configurazioni. È sempre bello quando un problema viene risolto definitivamente, no?

(immagini da Conway’s Life)