Come noto, “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”. E i due John (Von Neumann e Nash) sono sicuramente dei duri. La teoria dei giochi è una branca moderna della matematica: i primi risultati sparsi risalgono all’inizio del secolo scorso, e bisogna aspettare la metà del secolo per avere la prima formulazione completa (con Von Neumann e Morgernstern) e la generalizzazione alle situazioni dove non esiste una scelta ottimale per tutti (con Nash). Nel volume racconto la parte di base della teoria, senza addentrarmi (troppo) nei particolari e soprattutto senza parlare di giochi ripetuti, che sono probabilmente la parte più interessante perché non basta la matematica ma occorre anche capire come la gente si comporta. Ma d’altra parte già il dilemma del prigioniero fa capire che non basta essere razionali per arrivare alla soluzione migliore, ma occorre anche tanta fiducia nel prossimo…
Il personaggio raccontato da Sara Zucchini è Fermat, che anche i non matematici hanno sentito nominare per il suo teorema, ma che ha dato un grande impulso alla matematica: i giochi matematici sono su un ramo collaterale della teoria dei giochi, quella che parla di nimeri (no, non è un refuso).
Maurizio Codogno, Matematica – Lezione 7: La teoria dei giochi, allegato a Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, €6.99 più il prezzo del giornale.
Ovviamente al ministro Valditara non importa un fico secco della chiusura del fatto che a Pioltello mezze classi se ne stiano a casa per Eid al-Fitr e quindi il consiglio di istituto dell’istituto comprensivo Iqbal Masih ha deliberato nel fare il calendario scolastico di metterlo come giorno di vacanza. E immagino sappia benissimo che la scuola ha tutti i diritti di fare una simile scelta. (Per dire: mia figlia allungherà le vacanze di Pasqua… hanno cominciato apposta una settimana prima). D’altra parte persino l’arcivescovo di Milano 
[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]

