
da https://twitter.com/LegaSalvini/status/1559834680991563777
Ovviamente io non ci credevo, come penso non ci credesse nessuno con un minimo di capacità di fare i conti. Sarà divertente però vedere come Matteo Salvini a spiegare ai suoi elettori che stava scherzando.
Come scrive Phastidio, non solo quota 41 (cioè andare in pensione con 41 anni di contributi a una qualunque età: da martedì prossimo io farei parte di quella schiera) non ci sarà, ma le pensioni anticipate saranno disincentivate. Come? Siamo ancora in bozza, e tutto può succedere; ma pare che chi vorrà andare in pensione con quota 104 (41 anni di contributi ma anche 63 di età) si vedrà ricalcolato il montante usando il metodo contributivo anche per i primi anni di lavoro, che adesso per la mia generazione è ancora retributivo. Considerando che per definizione i primi anni sono quelli in cui si guadagnava poco e i contributi al tempo erano anche minori in percentuale di adesso, è una bella botta. Non è chiaro cosa succede a chi andrà in pensione anticipata vera e propria, quella con 42 anni e 10 mesi di contributi più tre di attesa di Godot, ma non mi stupirei di un taglio anche lì, oltre all’allungarsi di quella presa per i fondelli che è la finestra di attesa. Mi preoccupa di più la proposta di mettere in busta paga (e quindi togliere dal montante pensionistico) i contributi previdenziali versati dal lavoratore che ha raggiunto quota 104 ma continua a lavorare. In pratica è un finto aumento di stipendio, cosa che a me dà un fastidio enorme. (Ad altri no, immagino, per la serie “pochi, maledetti e subito”…)
Ma tanto ci saranno ancora mille giravolte, ne sono abbastanza certo.