Fooocus (con tre o, sì) è un software a licenza libera per generare immagini con AI. L’autore, Lvmin Zhang, ha detto di avere combinato la relativa facilità d’uso di Midjourney e la libertà d’uso di Stable Diffusion.
In teoria, se uno ha un computer molto ben carrozzato (requisito minimo: 4 GB di RAM nella scheda grafica…) può scaricarselo e giocarci in casa; in pratica c’è la possibilità di usare una macchina virtuale (sperando non ce ne siano troppe…) e lanciare il tutto. Ci sono sempre i problemi tipici della grafica AI (mani a sei dita, ma ho anche trovato una chitarra a sette corde!), che si possono aggiustare direttamente dal programma con la funzione outpaint. La parte più carina è la faceswap, che permette di sostituire il volto in un’immagine, come ho fatto con me e Hulk qui sopra… Attenzione, perché è un programma che dà dipendenza!
Archivi autore: .mau.
Carnevale della matematica #174: GOTO Pitagora e dintorni
Dopo un mese di assenza ieri è tornato il Carnevale della Matematica, ospitato da Flavio Ubaldini. Preparatevi a una scorpacciata!
morte reale
In questi giorni avevo visto su Twitter/X un po’ di gente che parlava di un qualcosa legato alla titolare di una pizzeria e recensioni varie, con tutta una sfilza di commenti presumibilmente di insulti e simili. Essendo cose di cui non me ne può importare di meno non ho guardato cosa era successo. Stamattina il GR regionale di Radio Popolare ha aperto con la notizia che la titolare della pizzeria è stata trovata morta, presumibilmente suicida.
Io penso a quella povera persona, ma soprattutto penso a tutti quelli che hanno riempito i social di attacchi immagino pesantissimi, e che ora continueranno a vivere tranquilli e beati, “perché non è colpa loro”.
Quizzino della domenica: Semicerchio inscritto
Nella figura qui sotto si vede un triangolo rettangolo ABC di cateti AB = 4 e BC = 6, e un semicerchio inscritto in esso, con il diametro sull’ipotenusa e tangente ad AB in D e a BC in E. Qual è il raggio del semicerchio?
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p678.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Mind Your Decisions.)
Il signor Bozzetto (ebook)
Premetto di non aver capito il ruolo di Simone Tempia. Ha raccolto la testimonianza di Bozzetto? L’ha poi rieditata? Ha scelto le parti più interessanti? Il libro non è una vera biografia, in effetti, quanto una serie di ricordi. I ricordi sono però bellissimi, e raccontano tante cose dell’Italia tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Settanta. Bozzetto ha fatto letteralmente di tutto e incontrato tantissima gente, eppure lo racconta come se fosse tutta stata una successione di casi fortunati. Certe descrizioni, come quella degli incontri con la Sacis per il Carosello del Bucaniere Buc (secondo me la storia non è andata davvero così…) o di Rosanna Schiaffino che andava a casa di suo padre per parlare via CB col marito in mezzo all’oceano, o ancora l’orchesta di Allegro ma non troppo, sono semplicemente memorabili. Leggetelo e vi divertirete anche voi!
(Bruno Bozzetto con Simone Tempia, Il signor Bozzetto : Una vita animata, Rizzoli Lizard 2023, pag. 256, € 9,99 (cartaceo: 18), ISBN 9789788831813310 )
Voto: 5/5
Sempre meno bus a Milano
Ieri e oggi sono andato a farmi mettere e restituire l’holter in un ospedale (privato, ma questo è irrilevante nella questione). L’ospedale in questione è a una decina di minuti a piedi da casa mia, ma in teoria c’è una linea di bus che ha il capolinea quasi lì e mi porta sotto casa. Non è un vero problema, nel senso che io cammino volentieri. Però ieri mattina il bus in direzione ospedale era atteso in 7 minuti, e in effetti non mi ha raggiunto; quello del ritorno aveva un’attesa di 12 minuti. Stamattina non ho guardato all’andata: il ritorno in compenso segnava 20 (venti) minuti di attesa.
Considerato che il tutto è stato tra le 8 e le 8.30, mi chiedo se si possa ancora dire che a Milano c’è un servizio pubblico di trasporto di superficie. (Jacopo si lamenta anche che alle 16.30 deve aspettare la metropolitana più di 7 minuti: relata refero)
(immagine da FreeSVG)
“Impossibile” creare AI generative senza copyright
Leggo dal Guardian (ma immagino sia scritto ovunque…) che OpenAI afferma che sia impossibile addestrare i LLM generativi come ChatGPT senza usare materiale sotto copyright. Per la precisione, dicono che “supportano il giornalismo, fanno accordi con aziende del settore, e che la causa del New York Times (che li ha citati per violazione di copyright) non ha fondamento”.
Consiglio di leggere la difesa di OpenAI al link qui sopra, perché è un classico esempio di come si fa in fretta a spostare il punto del contendere. Non mi riferisco tanto al fatto che OpenAI ha implementato un sistema di opt-out per chi non vuole che il suo materiale da quel momento in poi (enfasi mia) non venga più usato, tacendo su quanto è stato fatto in precedenza. Né alla frase «We had explained to The New York Times that, like any single source, their content didn’t meaningfully contribute to the training of our existing models and also wouldn’t be sufficiently impactful for future training.» Questa frase non ha alcun senso dal punto di vista legale: pensate a una causa per furto di alcune monete antiche esibite in una mostra e alla difesa “ma la nostra mostra non sarebbe stata differente anche se non ci fossero state quelle monete. Ma anche la difesa fatta davanti al parlamento britannico è lampante: “Poiché oggi il copyright tocca praticamente ogni tipo di espressione umana – compresi post nei blog, fotografie, messaggi nei forum, frammenti di codice e documenti governativi – sarebbe impossibile addestrare i modelli più avanzati odierni di AI senza usare materiale sotto copyright”.
Il punto per me è un altro. O paghi per usare materiale sotto copyright – il termine significa proprio questo: tu che sei titolare decidi quanto vale il tuo materiale – o mostri che il concetto di copyright come è declinato oggidì è malsano. Il tutto senza contare che OpenAI mette (volutamente…) sullo stesso piano tipi diversi di copyright. I documenti governativi, per esempio, sono di solito liberamente riutilizzabili; i blog hanno spesso una licenza non commerciale (come nel mio caso: non che io pensi che qualcuno addestri un’AI anche con le mie notiziole), e lo stesso capita spesso con foto e codice. Nulla insomma a che fare con gli articoli di giornale.
Non mi sembra poi che si possa invocare così facilmente il fair use, ovviamente restando sul diritto anglosassone perché da noi non se ne parla proprio: il fair use implica che si usa una piccola parte del materiale sotto copyright, mentre per definizione l’addestramento di un LLM generativo ne usa tanto, tantissimo. (sulla singola risposta ne sfrutta poco, ma quella è un’altra storia). Capirete però che un simile approccio apre un vaso di Pandora, il che non conviene neppure a OpenAI che con i suoi modelli ci vuole fare i soldi. In definitiva consiglierei di preparare i popcorn.
i soliti problemi con le linee telefoniche :-)
Anna ha appena ricevuto l’ennesima chiamata del “Servizio Elettrico Nazionale” che segnalava la possibilità di una vantaggiosa tariffa monoraria per la casa al mare. Alla domanda “come avete questo numero, considerando che quando ho fatto la voltura ho espressamente chiesto di non essere contattata?” c’è stato il solito muro di gomma con una risposta evasiva. Quando però abbiamo fatto notare che il numero da cui pareva chiamassero era inesistente ha provato a chiedere cosa avevamo detto, Anna gliel’ha rispiegato e incredibilmente la chiamata si è interrotta, immagino per l’effetto Wile E. Coyote (avete presente quando corre oltre un dirupo, prosegue per qualche passo, si ferma, si accorge che è in aria e precipita?)
A parte le battute, è chiaro che un comportamento del genere fa togliere ogni possibile compassione per la callcentrista in questione, che evidentemente sa che sta facendo le telefonate da un numero fasullo. È anche chiaro che l’ancora per poco grande azienda dove lavoro ha perso una buona occasione per bloccare tutti i caller-id fasulli.