

Venerdì 17, in spregio a chi afferma che la data sia sfortunata, il maggior quotidiano italiano pubblica un articolo sul “fisico cibernetico” che ora fa l'”astrological coach dei manager”. Il secondo maggior quotidiano italiano è stato indubbiamente preso alla sprovvista dallo scoop del suo concorrente, ma niente paura: in ventiquattr’ore va alla riscossa con un’altra intervista dove si segnala – solo per gli abbonati, volete mettere il valore aggiunto dell’articolo? – che “l’astrologia aiuterà la scienza del futuro”.
Io comprendo che tanta, troppa gente non può vivere senza leggere l’oroscopo, tipicamente dicendo ipocritamente che loro non ci credono, ma non si sa mai. Però i giornali non possono lamentarsi che nessuno li compra più, se la loro idea di “giornalismo di qualità” è questa…

Vi è mai venuto in mente cosa può fare un professore di ginnastica se è costretto a fare didattica a distanza? Beh, in realtà sono decenni che non si parla né di “ginnastica” né di “educazione fisica” ma di scienze motorie, e nel programma ci sono anche parti di teoria; quindi non è proprio necessario fare esercizi a corpo libero su Zoom. Se poi il professore in questione non solo è bravo a raccontare le cose ma è anche impegnato per i diritti umani, tanto che è stato anche presidente di Amnesty International Italia, il risultato è questo bellisimo libro, che racconta storie – liete e tristi, come del resto tutta la vita – di atleti che non solo hanno scritto pagine nella storia dello sport ma soprattutto hanno mostrato come non si può assolutamente pensare che lo sport sia separato da tutto ciò che ci circonda, e anzi può aiutare a cambiare il mondo. Tanto per dire, finché De Coubertin fu a capo del Comitato Olimpico Internazionale si oppose fermamente a che le donne potessero gareggiare alle Olimpiadi, e ci vollero ancora tanti altri decenni perché certe gare fossero anche fatte fare a loro.
[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al