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matematto non praticante

la controffensiva ucraina

Ok, come analista politico valgo zero. Ma leggendo i resoconti della controffensiva ucraina, direi che è abbastanza ovvio che anche se Kiev (o Kyiv, se volete essere politicamente corretti) non fa formalmente parte della Nato lo è comunque in pratica. Non saprei dire quale fosse l’integrazione prima di febbraio – ma scommetterei ci fosse già qualcosa; ora sicuramente l’operazione militare speciale russa si trova di fronte un’operazione militare speciale speculare.

Il guaio naturalmente è che non credo che nonostante tutto gli ucraini riusciranno a ricacciare indietro i russi, e non penso neppure alla Crimea e alle repubbliche russofone nate nel 2014. Insomma siamo in una situazione di stallo… speriamo solo che non degeneri.

Quizzino della domenica: Serpentone tra i primi

Nella figura qui sotto trovate un quadrato 10×10 dove c’è una casella con un cerchietto e altre caselle grigie. Il vostro compito è costruire un percorso che parta dalla casella col cerchietto mettendo il numero 1 e si sposti solo in orizzontale e in verticale continuando a contare fino a 100; i numeri primi devono trovarsi tutti nelle caselle grigie. Riuscite a farcela?

la scacchiera
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p609.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di daw, da Math StackExchange.)


Uno, due, tre, molti (ebook)

La storia della matematica è anche una storia della civiltà. Fin qui penso che anche i platonisti di più stretta osservanza siano d’accordo. Brooks parte da questo punto di vista e prova a leggere lo sviluppo della matematica come uno sviluppo della civiltà. Ecco che i numeri per esempio sono legati a doppio filo all’economia: se sai gestirli non rischi di andare in bancarotta. E non è un caso che Chaucer fosse il sovraintendente delle dogane britanniche, dunque. Ma tutti gli esempi del libro sono strettamente legati alla vita reale: per esempio quando si parla di algebra Brooks mostra come FedEx e UPS abbiano scelto le posizioni dei loro hub (Memphis e Louisville) per minimizzare le distanze percorse dai suoi vettori, mentre i numeri immaginari arrivano come risultato della ricerca di un suono particolare per le chitarre elettriche. Come avrete intuito, l’idea non è affatto malvagia e potrebbe avvicinare alla matematica chi pensa di odiarla: però il libro mi ha dato tanto l’impressione di una salva di fuochi artificiali (“potevamo stupirvi con i nostri effetti speciali, ma questa è matematica”) il che almeno per me risulta un po’ troppo alienante.

Pollice verso alla traduzione di Benedetta Antonielli D’Oulx, visti gli svarioni dal punto di vista scientifico che si trovano nel testo.

(Michael Brooks, Uno, due, tre, molti : Come la matematica ha creato la civiltà [The Art of More], Bollati Boringhieri 2022 [2021], pag. 384, € 16,99, ISBN 9788833935515, trad. Benedetta Antonielli D’Oulx)
Voto: 3/5

Mamma li turchi

Una sedicente “Judith robinson” scrive (a me e non so quante persone tutte in Bcc):

Merhaba Bugün nasılsın? Seninle bir anlaşma yapmak istediğim için lütfen bana cevap ver.

Chissà perché mi scrive in turco…

il “vocabolario inclusivo” Treccani

Se volete sapere il mio pensiero, quella del nuovo vocabolario Treccani 2023, che mette in ordine alfabetico le varianti femminile e maschile all’interno del lemma, è stata un’ottima trovata di marketing, visto quanto se ne è parlato in questi giorni. Non che mi sia molto chiaro perché dovrei comprare proprio il vocabolario Treccani, quando ce ne sono parecchi altri più blasonati: ma questa è un’altra storia.

Quello che però mi infastidisce è la scelta di usare parole femminilizzate a forza. Non ce l’ho con “architetta”, che fa tanto ridere Giovanni Sallusti (figlio di?, no, nipote) ma che il quotidiano dove lui scrive usa regolarmente. Ma perché inventarsi “soldata”, che non è mai entrata nell’uso nonostante vari tentativi e sicuramente non c’era nella vecchia edizione del vocabolario Treccani?

Vabbè, io penso come sempre male; ma mi sa che – oltre alla pubblicità che, si sa, non fa mai male – ci sia qualcuno che spera ci si dimentichi della attuale definizione di “cagna”, che l’anno scorso assurse agli onori della cronaca… Ma forse saremo ancora più fortunati, e la nuova edizione del vocabolario registrerà il lemma “cana, -e”! (E non ditemi che la forma “cana” non sia usatissima, vocabolario o no)

15 anni di (mio) WordPress

L’altro giorno mi è arrivato un messaggio (che non avevo nemmeno notato) con il testo

Happy Anniversary with WordPress.com!
You registered on WordPress.com 15 years ago.
Thanks for flying with us. Keep up the good blogging.

Tenete conto che io sono stato uno degli ultimi a passare da MovableType a WordPress, e quindi mi stupisce che sia già passato così tanto tempo… ma magari mi ero semplicemente creato un account perché non si sa mai. Come sapete, questo blog se ne sta sul mio sito personale, così posso scrivere quello che voglio.