Archivi autore: .mau.

Informazioni su .mau.

matematto non praticante

Quizzino della domenica: Sposta i cerchi

Nel diagramma qui sotto vedete sei cerchi delle stesse dimensioni, tre bianchi e tre neri. I tre cerchi bianchi sono tutti tangenti tra loro, e ciascuno dei cerchi neri è tangente a uno dei bianchi. Inoltre i cerchi neri sono inamovibili. È possibile spostare i cerchi bianchi al di fuori della zona delimitata dai cerchi neri senza sollevarli, ma facendoli solo scorrere sul piano?

La configurazione iniziale
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p616.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Tadao Kitazawa, da Arithmetical, Geometrical and Combinatorial Puzzles from Japan.)

Ti spiego il dato (libro)

La grafica di questo libro è piuttosto peculiare. Anche il formato, a dire il vero, visto che ha gli angoli delle pagine smussati come un quaderno. E in effetti alla fine di ogni capitolo ci sono un paio di pagine per prendere appunti, quindi parlare di quaderno non è così lontano dal vero. Ma a parte queste considerazioni per così dire estetiche direi che il testo è davvero adatto per chi è sempre stato intimidito da grafici e statistiche che si trovano sui media; Columbro, con uno sguardo ad alto livello ma comunque utile e corretto, spiega “il dato” e tutte le sue incarnazioni, dalle tabelle ai grafici alla nostra impronta digitale. Forse ancora un po’ complicato per le scuole medie, già al biennio delle superiori è un ottimo punto di partenza: ma anche gli adulti non ferrati in questo campo lo apprezzeranno, proprio perché non tecnico ma esplicativo.

(Donata Columbro, Ti spiego il dato, Quinto quarto 2021, pag. 142, € 16, ISBN 9788885546264)
Voto: 5/5

certo, virgola, certo

Per la cronaca, il link manda a https://storage.googleapis.com/[REDACTED]/[REDACTED].html#url]. Devo ammettere che non scrivere nulla può aiutare a fregare l’utente…

fruizione di musica non autoctona

Faccio coming out: per un po’ ho creduto alla possibilità che l’emendamento di questo tweet potesse esistere davvero. (Poi non ho avuto tempo di controllare, e per fortuna la rete faceva schifo e non sono riuscito a postare nulla, aNche se conoscendomi avrei comunque messo una premessa paraculistica all’inizio del post).
Questo significa innanzitutto che sarei stato bocciato in educazione civica: chiaramente non può essere un ministro non parlamentare a proporlo. Potrei cavarmela citando Luca Bizzarri che ha scritto “…la cosa che dovrebbe far riflettere è che con l’emendamento fake che ci ha fatto ridere tutta la mattina, quella legge sarebbe comunque MIGLIORATA. Pensa come è scritta bene.”, ma mi sembrerebbe un tentativo maldestro di rigirare la frittata.

Alla fine quello che mi preoccupa non sono tanto le risate anche su me stesso, quanto il decreto rave e il modo in cui è stato scritto, come dicevo anche ieri. E ovviamente il fatto che sto perdendo contatto con la realtà.

il decreto rave

Da quello che ho capito, è stato scritto da cani, tanto che la maggioranza stessa prevede di modificarlo in Parlamento. D’altra parte, l’altro giorno il rave è stato fatto terminare con le leggi attualmente in vigore, quindi di per sé il decreto non serviva nemmeno (sì, mi è chiaro che non è quella la ragione per cui è stato scritto, non rompete su questo).

Ma è possibile che nel governo Meloni non ci sia stato nessuno che abbia pensato di chiedere un consiglio agli esperti in Parlamento, che sono pagati proprio per questo, prima di pubblicarlo? Pensavano di non riuscire a cogliere il momento giusto per la pubblicazione?

The Spirit Phone (ebook)

[copertina]
[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Sono una persona semplice, e amo leggere libri di fantastorie, dove i protagonisti sono persone (reali o fittizie) che nella realtà o nei libri canonici non si sono mai incontrati. Questo libro indubbiamente entra in questo novero: Nikola Tesla e Alesteir Crowley sono probabilmente due persone di caratteristiche opposte, e quindi diventa interessante costruire una trama a partire da un loro incontro (con Edison come comprimario). Lo “spirit phone”, ideato da Edison che cercò davvero di costruire qualcosa del genere, avrebbe dovuto permettere alla gente di mettersi in contatto con i propri cari defunti: era invece lo strumento che alcune entità avrebbero sfruttato per accedere alla Terra in modo fisico e poter infliggere terrore e dolore all’umanità. Telsa e Crowley dovranno cooperare per bloccare la minaccia. La trama scorre abbastanza bene, con il suo mischiare magick (con la k, non so come renderlo in italiano) e quello che invece definisco electropunk: nel 1899 il vapore è il passato, l’elettricità il futuro! L’unica cosa che non mi è piaciuta è che O’Keefe racconta sin troppo nei dettagli accadimenti ben noti a tutti o quasi. Io preferisco che queste cose siano solo lasciate implicite, in modo che chi ha presente il riferimento sorrida e gli altri possano continuare ad apprezzare il racconto.

(Arthur Shattuck O’Keefe, The Spirit Phone, BHC Press 2022, pag. 362, € 7,99, ISBN 9781643973234 )
Voto: 4/5

i piani su Twitter di Elon Musk

Come sapete, alla fine Elon Musk è stato più o meno costretto a comprarsi Twitter. Ora ci deve fare qualcosa. A parte prepararsi a licenziare tutto il middle management che non ha scritto righe di codice almeno ultimamente, a quanto pare chi vorrà rimanere un utente verificato dovrà pagare 20 dollari al mese. Nate Silver, per esempio, non è molto contento della cosa, così come non lo è Lynda Carter.

La cosa non è un mio problema: non sono un utente verificato né ho nessun interesse a diventarlo. Devo però dire che non riesco a capire quale possa essere il ricavo pensato da una cosa del genere, e quindi perché mai Musk abbia pensato di farlo. Peggio ancora se questa dovesse essere una mossa propedeutica a far pagare Twitter a chiunque voglia usarlo: di nuovo, quanta gente sceglierebbe di pagare per un social network dove trovare del materiale decente è possibile ma richiede una faticaccia…

informazioni mancanti

Ieri volevamo andare alla Feltrinelli di Monza, e abbiamo scoperto che ha chiuso quest’estate. Il problema è che san Google in effetti dice “chiuso definitivamente”, mentre il sito Feltrinelli dà il negozio come esistente. Immagino che ci sia un effetto Wikipedia, nel senso che Google raccoglie le segnalazioni degli utenti e dopo un po’ aggiorba i suoi dati; ma vedere che un’azienda non ha nemmeno l’interesse a tenere aggiornato il suo sito non è bello.