Il mio pensiero su Natangelo come vignettista è ambivalente. Ci sono delle sue tavole che trovo insulse e altre tavole che mi hanno fatto sganasciare. Vabbè, diciamo che statisticamente non siamo né paralleli né ortogonali: ci sta.
Qualche settimana fa Natangelo ha pubblicato una vignetta che dal mio punto di vista era piuttosto scialba e scontata (molto meglio la “vignetta riparatoria”, dal punto di vista umoristico). Solo che la vignetta era contro le dichiarazioni del ministro Francesco Lollobrigida e rappresentava a letto (con un nero) la moglie del suddetto Lollobrigida, che ho scoperto essere la sorella del Presidente del Consiglio. Sì, non sono molto addentro in queste cose. Il Presidente del Consiglio si è offesa per l’attacco a sua sorella, “Una persona che non ricopre incarichi pubblici” (in effetti è solo capo della segreteria politica di una consigliera regionale del Lazio, oltre che difendere pubblicamente a spada tratta la sorella).
A quanto pare l’ira funesta non si è fermata lì: Natangelo è stato convocato dal Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, che evidentemente ha fatto suo il motto “un disegno vale mille parole” vista la solerzia con cui si è attivato.
Vedremo che succede: per il momento il Cognato non è pervenuto, immagino perché troppo impegnato a contrastare la sostituzione etnica.
PS: sì, dovrei dire “il Cognato 2.0”, ma chi si ricorda più di Pillitteri?


Mi è appena arrivata la nuova tessera sanitaria (per fortuna col chip, probabilmente l’approvigionamento è tornato sufficiente.
La storia di come si è arrivati alla scala musicale occidentale attuale mi era già nota, almeno da un punto di vista storico e matematico. Qui però Fabio Bellissima sceglie un approccio diverso che mi mancava: quello filosofico. Non avrei mai pensato che certe scelte fatte in passato non fossero tanto dettate da considerazioni musicali – anche perché diciamocelo: io sono così abituato al temperamento equabile che usiamo tutti i giorni che una volta che mi capitò di sentire musica barocca con un clavicembalo temperato inequabile mi sono immediatamente accorto che c’era qualcosa di strano – quanto appunto da considerazioni filosofiche. In pratica, il problema che non si riesce a chiudere un’ottava per mezzo di quinte può essere affrontato scegliendo di privilegiare alcuni intervalli speciali (le quinte e le quarte quasi sempre, ma dalla fine dell’era classica anche le terze), magari avendo due rapporti diversi per il tono: il Principio di consonanza di Archita afferma per esempio che “gli intervalli consonanti devono corrispondere a rapporti multipli [n/1] o epimori [(n+1)/n]”, il che chiaramente è ben diverso dai rapporti pitagorici dove a un certo punto si trova un 256/243…
Come sapete, Lewis Carroll non fu solo uno scrittore di narrativa, ma con il suo vero nome Charles Dodgson pubblicò anche testi matematici. Solo che per quanto serio potesse essere mentre faceva matematica, continuava sotto sotto a essere Lewis Carroll: così ideò una serie di simboli per le funzioni trigonometriche, che pubblicò nell’opuscolo The Formula of Plane Trigonometry. I simboli sono quelli che vedete in cima a questo articolo. Se dovessi indovinare la logica seguita da Dodgson/Carroll. a parte il caso del