Anna mi ha passato questo quiz. A parte il problema che non conoscevo praticamente nessuno dei siti e blog indicati (tranne Hacker News, Cospirazione Bayesiana e LessWrong), il mio punteggio è stato di -9.81 (l’opposto del coefficiente della costante gravitazionale :-) ) con commento «Normie, 30-50th percentile: While you might flit with the edges of rationalist-esque nerddom, you probably don’t identify as a rationalist at all.» Nulla che già non sapessi :-)
Archivio mensile:Aprile 2023
La battaglia del grano
Una delle conseguenze della guerra della Russia all’Ucraina è che le esportazioni di grano da quest’ultima si sono estremamente ridotte in quantità: nonostante gli accordi – che è da vedere se saranno rinnovati – il trasporto via mare è molto difficile. Se si tiene conto che l’Ucraina è il granaio di Europa, tanto che si dice che l’azzurro e il giallo della bandiera raffigurano il cielo e i campi di grano, potete immaginare come si siano cercate altre vie per l’esportazione. Solo che i paesi vicini si sono trovati inondati di grano a prezzo più basso e hanno cominciato a bloccare le importazioni: prima ci sono state Polonia e Ungheria, ora la Slovacchia.
Il guaio è che questo grano finiva nei paesi del Terzo Mondo proprio perché costava poco, e quindi c’era questo gentlemen’s agreement; la nuova situazione ha completamente cambiato le carte in tavola e mostrato ancora di più quanto il nostro pianeta sia oramai interconnesso: se qualcosa si intoppa parte l’effetto domino.
(poi io mi chiedo se il “grano tutto italiano” della nostra pasta era davvero tutto tutto italiano, ma questo è perché io sono cattivo dentro)
Waffle
Come credo sappiate se vi piace fare i giochini su Internet, Wordle ha generato una quantità enorme di cloni: ne ho anche recensito qualcuno. Waffle, però, è piuttosto interessante perché le somiglianze con Wordle sono più superficiali di quanto sembri. Lo schema ha infatti la forma di un waffle, con tre parole di cinque lettere in orizzontale e tre in verticale, e anche qui ci sono le lettere verdi in posizione corretta, quelle gialle che sono presenti ma in posizione errata, e quelle grigie che non sono presenti. Però tutte le lettere sono presenti sin dall’inizio, e noi dobbiamo semplicemente scambiarle di posto per ottenere la soluzione corretta. Beh, non proprio “semplicemente”. Se una lettera gialla è in un incrocio, non sappiamo a quale delle due parole appartiene, e quindi possiamo rischiare che diventi grigia. Si sa che bastano dieci scambi per arrivare alla soluzione, che in questo caso dà cinque stelle; il gioco si può anche vincere se lo si risolve entro 15 scambi. C’è la possibilità di offrire un waffle :-} allo sviluppatore, ma non è obbligatorio; una bella caratteristica è che alla fine della partita si possono leggere le definizioni (prese da wiktionary) delle parole, per acculturarci.
Elezioni di Telemaco
Ricordate che qualche settimana fa mi sono lamentato del mio fondo pensione? Bene, domani si rinnova la rappresentanza nel fondo e io mi candido :-)
Per chi non ha nessuna idea di come funziona un fondo pensione, provo a darvi qualche idea. Con la scusa che le nostre pensioni saranno molto più basse di quelle dei nostri genitori, lo Stato si è inventato la storia dei fondi pensione, dove i dipendenti possono mettere i soldi del loro TFR sperando che vengano bene investiti e rendano di più. Ci sono due tipi di fondi pensione: quelli aperti, gestiti da assicurazioni e dove tutti possono entrare, e quelli chiusi, che sono legati al singolo settore (per me per esempio quello delle telecomunicazioni). I fondi chiusi hanno due vantaggi: il primo è che si pagano meno tasse, e il secondo è che per noi “vecchi” è possibile non mettere tutto il TFR ma solo l’1% del nostro stipendio e l’equivalente dell’1,2% dello stipendio dal TFR, e a questo punto l’azienda aggiunge un altro 1,4% del nostro stipendio che non altrimenti non ti darebbe mai. (E io infatti metto solo l’1% e lascio il resto del TFR al suo posto).
La gestione finanziaria dei soldi del fondo (Telemaco al momento ha due miliardi…) è affidata a società di investimenti, non necessariamente brave come avevo scritto. Ma la gestione politica del fondo è paritetica, quindi con metà componnenti delle aziende del settore e metà votati dai lavoratori. Solo che ci sono liste su base nazionale (50 elementi), una per sindacato maggiore (quest’anno la Triplice più UGL), e soprattutto i listini sono bloccati, quindi non ci sono preferenze ma passano i primi di ogni lista. Questo significa che io – trentottesimo nella lista FISTEL-CISL) – non passerò mai a meno che un bel po’ di gente prima di me andrà in (iso)pensione… Come sempre però mai dire mai: in fin dei conti sto facendo il RSU nonostante non fossi certo stato tra i primi votati :-)
Quizzino della domenica: resta primo
Sul tavolo ci sono sette carte, numerate da 1 a 7. Marcella ne sceglie una che sia un numero primo (quindi può scegliere tra 2, 3, 5, 7) e la mette a lato. Nicola ne prende un’altra tale che la somma di essa con quella scelta da Nicola sia un numero primo, e la aggiunge a quella di Marcella. Il gioco continua con entrambi i giocatori che devono far sì che la somma di tutte le carte scelte sia un numero primo; il primo che non ci riesce ha perso. Che carta iniziale deve scegliere Marcella per essere certa di vincere?
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p639.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema ispirato dai Giochi a squadre 2023 della Bocconi.)
The Historian Project (ebook)
[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Nell Gavin sceglie di vedere gli eventi contemporanei con l’occhio del futuro: persone del ventottesimo secolo tornano regolarmente nel passato per vedere dal vivo gli eventi storici più importanti, ma uno Storico non identificato compie un errore, dando un’informazione a due suprematisti bianchi, e da lì parte una serie di eventi che porteranno a una Anomalia. Due squadre sono mandate indietro nel tempo per ripararla: un quartetto di Eroi – in realtà persone borderline psicopatiche, le uniche senza empatia e che quindi possono fare il lavoro sporco – e Avid, uno Storico che dovrà fare coppia con una psicoterapeuta del ventunesimo secolo.
Gavin spiega nei dettagli come è composta la società del futuro. Troppi dettagli: soprattutto nei primi capitoli sembra trattare con sufficienza il lettore. Queste spiegazioni mi ricordano un po’ quelle dei più famosi libri di Heinlein: ma sono passati settant’anni, e ciò che ai tempi era una novità ormai è qualcosa di trito. Anche la trama è poco fluida, con capitoli molti lunghi e altri capitoli brevissimi, e con le due sottotrame (Eroi e Avid) che non si mischiano mai davvero. In definitiva, si può leggere ma non è certo un capolavoro.
(Nell Gavin, The Historian Project : A Time Travel Catastrophe, Book and Quill Press 2023, pag. 278, $8,90, ISBN 9798987600344)
Voto: 3/5
Carnevale della matematica #168: GOTO MaddMaths!
Siete pronti a scoprire quali sono alcuni dei punti di contatto della matematica con l’intelligenza artificiale? Volete semplicemente sapere di quale matematica si è parlato nei blog italiani? In ogni caso, potete andare a leggere MaddMaths! e il nuovo Carnevale della matematica.
Ultimo aggiornamento: 2023-04-14 14:47
ATM, dillo che non vuoi rimborsare i biglietti!
Come sapete se siete milanesi, ATM ha aumentato il costo del biglietto. Vabbè. Mio suocero, che abita a Monza, aveva tre biglietti interurbani che tanto non usa più: ho visto che ATM permette di farseli rimborsare, e ho deciso di provarci.
L’altra settimana stavo passando da Garibaldi e provo a vedere: nessuno slot libero. Vabbè. Guardo se posso prenotare a Zara, e scopro che in quell’ATM Point non trattano sostituzioni e resi. Vabbè. Prenoto allora per mercoledì a Loreto, dove posso andare in pausa pranzo. Arrivo: l’ATM Point è vuoto. L’impiegato mi chiede se voglio la sostituzione, e io gli dico “no, il rimborso”, al che scopro che: (a) il rimborso è solo del 90%: vabbè. (b) non mi rimborsano in contanti, ma sul conto in banca di cui serve l’IBAN: vabbè. (c) il rimborso arriva a 60 giorni: vabbè. (d) per il rimborso devo compilare un modulo: vabbè. (e) devo anche allegare fotocopia di carta d’identità e codice fiscale. E qui basta vabbè. Non servono carta d’identità e codice fiscale per comprare un biglietto dei mezzi. Non servono nemmeno per fare un bonifico in banca. E allora perché rompete le palle?
Essendo io una persona tignosa, giovedì sono ripassato con tutti i documenti, e dopo una decina di minuti ho una ricevuta che mi dice che tra 60 giorni mi verseranno quattro euro e ottanta centesimi. Ma la cosa peggiore è che il modulo che ho scritto con tanto amore è stato riscritto al PC dall’impiegato. Non era più semplice fare compilare a noi in elettronico, inviare le scansioni e in fase di salvataggio dare un codice da presentare con i biglietti al punto ATM? A quanto pare per gli abbonamenti annuali fanno così, il che continua a farmi pensare che questa sia una scelta ben precisa.