Cinque logici matematici sono andati in vacanza in un paesino sperduto in Krakozhia. Si ritrovano a cena in una locanda dove si preparano solo nove piatti, indicati con le lettere A, B, C, D, E, F, G, H, I. Ordinano i piatti da A a E; il cameriere prende le ordinazioni e arriva con i cinque piatti che mette al centro del tavolo, in modo che nessuno può capire cosa ha ordinato. A questo punto i logici, punti nel vivo, ritornano altre due volte nella locanda, sempre ordinando cinque piatti e vedendoseli portare al centro del tavolo; al terzo giorno però sono in grado di associare tutti i piatti alla lettera corrispondente. Come hanno fatto?

(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p568.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Jaume Sués Caula, Giochi di ingegno per esercitare il cervello, Armenia 2017, problema 90; immagine da FreeSVG.)
D’accordo, questo è un problema mio: ma per me è stato davvero difficile leggere un libro che parla di un mondo post-apocalisse, con l’apocalisse in questione nata da una pandemia influenzale. Forse non è nemmeno la pandemia di per sé che mi ha angosciato, quanto il vedere come tutta la civiltà che do per scontata si sia sbriciolata in pochi giorni, forse anche molto più di quanto ci si possa aspettare: mi pare impossibile che al ventesimo anno dopo la fine del mondo nessuno abbia ancora cominciato a produrre elettricità anche se in piccolo, e nessuno sia andato a saccheggiare le biblioteche per cercare informazioni su come fare alcune cose di base. Eppure i protagonisti dicono che ormai la vita è molto più tranquilla che dieci anni prima… insomma non siamo più alla pura sopravvivenza.
