La coppia Monti-Wacks ritorna con questo nuovo libro sulla “sicurezza nazionale”, nel quale raccontano come il concetto non sia affatto moderno – anche se ai tempi della Roma imperiale la “sicurezza” spesso era più nei riguardi dell’imperatore che per lo stato… – e soprattutto come sta cambiando. La parte iniziale con l’excursus storico è interessantissima: lo sapevate che i “delatores” erano semplicemente quelli che permettevano di far partire un procedimento penale, “portando (informazioni) riguardo (a qualcuno)”? Ma non certo inferiore è la parte moderna e contemporanea, dove vediamo come non solo il concetto di sicurezza nazionale è piuttosto ambiguo in punta di diritto ma soprattutto capiamo cosa significa in pratica lo spostamento dagli stati sovrani alle Big Tech della gestione della sicurezza nazionale. Si può essere o meno d’accordo con gli autori quando tirano l’acqua al loro mulino e affermano che La sicurezza nazionale deve diventare una parte riconosciuta del sistema legale, liberandosi della sua veste politica; ma è difficile negare che mentre la democrazia nasce come una delega di potere dal cittadino allo stato, attualmente abbiamo un’inquietante trasferimento di potere, che erode il contrasto tra democrazie liberali e regimi autoritari.
(Andrea Monti e Raymond Wacks, National Security in the New World Order : Government and the Technology of Information, Routledge 2021, pag. 180, € 25,40, ISBN 9780367809713 (cartaceo) )