Archivi annuali: 2020

Carnevale della matematica #137 (quasi): GOTO Rudi Matematici!

Perché il “quasi” nel titolo? Semplice. Quei mattacchioni dei Rudi Mathematici (e no, non è un refuso che nel titolo manchi l’acca che c’è invece qua) hanno ben pensato di denominare il carnevale in questione come 1/α.

Immagino sapevate tutti che quell’alfa indica la costante di struttura fine; quello che nessuno poteva immaginare è che i Rudi hanno deciso di cominciare il loro post con un racconto. Spero solo che l’iniziativa non prenda piede, perché renderebbe le cose molto complicate…

Ultimo aggiornamento: 2020-02-14 07:31

Iscrizioni alle medie

I gemelli non andranno nella scuola media che avremmo voluto. C’è stato l’assalto alla diligenza: noi siamo lontani da quella scuola, sarebbe sulla strada per il mio ufficio ma non è “così” vicina all’ufficio per guadagnare punti sufficienti. Ci è stato proposto lo spostamento nella seconda scuola del plesso, ma quella è davvero irraggiungibile da casa nostra. Vedremo cosa succederà: la scuola fighetta che è la nostra seconda scelta è vicino al mio ufficio per davvero, ma essendo una seconda scelta potrebbe già essere piena.

Ma quello che mi fa davvero specie è cosa succederà nella media che al momento si trova letteralmente al piano di sopra della nostra scuola elementare. In genere questa scuola ha tre classi per anno; solo il nostro anno ha avuto un boom di iscritti e sono arrivati a quattro classi. Bene: le voci di corridoio dicono che riusciranno a fare una classe di prima media. Io posso anche essere caritatevole, e pensare che l’attuale dirigente scolastica (che tra l’altro pare abbia detto “tanto dovranno tornare per forza tutti qua”) abbia ragione e siano tutti i genitori ad andare contromano. Ma in ogni caso l’Ufficio Scolastico Regionale dovrebbe prendere atto che la situazione non è sostenibile e fare qualche spostamento. Secondo voi cosa succederà?

Social Fixer

Forse vi siete accorti che qualche giorno fa ho accennato a Social Fixer. In effetti ho scoperto solo da poco tempo questa estensione per Firefox e altri browser che modifica l’uso di Facebook. Ma forse è meglio dire che ho scoperto che Zuckerberg nasconde opportunamente le feature che non gli piacciono, pur senza cancellarle perché altrimenti verrebbe tacciato di monopolismo di interfaccia. Avete presente quel post che ogni tanto riappare e che spiega “come fregare l’algoritmo di Facebook e vedere post diversi da quelli dei soliti noti”? Bene. L’opzione “Viewing most recent stories”, anziché la “Viewing top stories”, continua a esistere, anche se non saprei assolutamente dire dove settarla; Social Fixer permette di metterla per default e scoprire che comunque si perderebbe la maggior parte delle cose perché la gente scrive troppo. È anche possibile nascondere tutti i post, a cinquanta per volta, oppure nascondere quelli di un certo tema; cosa molto utile soprattutto se c’è qualcuno che ogni tanto posta rob Il fatto che sia tutto Javascript rallenta un po’ la visualizzazione… e anche in questo caso oserei dire che la cosa sia un plus.
Insomma, dateci un occhio!

Wikipedia tradotta con Google Translate?

Mi è capitato di finire su it.que.wiki. Vista da lontano pare un semplice clone di Wikipedia, ma se si comincia a leggere ci si accorge di qualcosa di strano. Il testo pare essere tradotto automaticamente dalla Wikipedia in lingua inglese. Quale sia la logica di tutto questo mi sfugge :-) (sì, la logica del sito in generale è “se qualcuno finisce da noi ci guadagniamo con gli ad”, ma a questo punto fai più in fretta a clonare direttamente la versione linguistica corretta, no?)

Ultimo aggiornamento: 2020-02-11 16:52

Il giorno del ricordo

Sergio Mattarella, che non è uno di quelli che parla a ogni piè sospinto, ha rilasciato una dichiarazione per il Giorno del Ricordo. Fin qui nulla di strano, diciamo che è il suo lavoro. Però è interessante vedere che cosa ha scritto, a parte che «Esistono ancora piccole sacche di deprecabile negazionismo militante.»:

Si trattò di una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono – per superficialità o per calcolo – il dovuto rilievo. Questa penosa circostanza pesò ancor più sulle spalle dei profughi che conobbero nella loro Madrepatria, accanto a grandi solidarietà, anche comportamenti non isolati di incomprensione, indifferenza e persino di odiosa ostilità.

Io personalmente sono della scuola che vede nascere il giorno del Ricordo come una bieca contrapposizione di parte, e avrei preferito vedere una giornata più generale su tutti gli eccidi legati alla seconda guerra mondiale. Probabilmente sono utopista. Ma questo non significa che io neghi quello che è successo con le foibe. I primi a usare le foibe e fare pulizia etnica sono stati i fascisti? Vero. Gli infoibati sono stati “pochi”? (i corpi ritrovati, compresi quelli di soldati, sono alcune centinaia; le stime superiori parlano di alcune migliaia di uccisi) Irrilevante: se cominciamo a fare la classifica di chi è stato più cattivo non ci fermeremo mai. In fin dei conti, anche gli eccidi nazifascisti nacquero “per rappresaglia”… Bisogna avere la forza di dire che qualcosa è stato terribile, qualunque fossero le condizioni iniziali. Ma non è ancora una cosa che in Italia si possa fare.

Ultimo aggiornamento: 2020-02-10 12:43

Quizzino della domenica: date dispari

Come probabilmente avrete letto, il 2 febbraio 2020 è stata una data palindroma. Sia che la scriviate come 2020-02-02 che come 02-02-2020 le otto cifre si leggono allo stesso modo da sinistra a destra oppure da destra a sinistra. Ma accontentiamoci di qualcosa di meno, e notiamo che tutte le cifre della data sono pari. Questo capita molto più spesso: per dire, anche il 4, il 6 e l’8 febbraio lo sono state. In questo millennio è impossibile avere una “data dispari”, come è capitato per esempio il 13-11-1975: ma nel secondo millennio quante sono state le date dispari? E tanto per divertirsi un po’: quante quelle pari?


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p428.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema mio.)

Noi e i numeri: una storia d’amore (ebook)

La pubblicità italiana a questo libro descrive Buijsman come un enfant prodige, che a poco più di vent’anni è un filosofo della matematica. Tutto è possibile, ma di filosofia in questo libro (Stefan Buijsman, Noi e i numeri: una storia d’amore [Plussen en minnen], Ponte alle Grazie 2019 [2018], pag. 196, € 9,99 (cartaceo € 16), ISBN 9788833313597, trad. Stefano Beretta) non ne troviamo poi molta: giusto un accento iniziale alla diatriba tra platonisti e formalisti, senza che ufficialmente l’autore prenda posizione. (Occhei, questo depone a favore del suo essere un filosofo: se non hai una tua posizione, non affiliarti a nessun’altra.) Per il resto, c’è un po’ di storia della nascita della matematica, direi la parte più interessante del testo perché Buijsman mostra come non sia poi così necessario usare la matematica… a meno che non cominci a essere in gruppi molto grandi, e un po’ di spiegazioni sul perché anche argomenti che appaiono astrusi come integrali e differenziali (io avrei usato derivate, ma cambia poco) o statistica siano comunque importanti, anche se a noi non capiterà mai di usarli nella vita di tutti i giorni. Secondo me il risultato finale non funziona nemmeno per il pubblico di non matematici, anche a causa della traduzione. Immagino non ci siano molti traduttori dall’olandese: ci sono però troppi punti dove Stefano Beretta sballa completamente il significato di una frase. Chi di matematica ne capisce può immaginare quale fosse il vero significato: ma probabilmente non leggerà il libro. Chi non ha una cultura matematica continuerà a non averla, e anzi si farà delle idee sbagliate…