Sergio Mattarella, che non è uno di quelli che parla a ogni piè sospinto, ha rilasciato una dichiarazione per il Giorno del Ricordo. Fin qui nulla di strano, diciamo che è il suo lavoro. Però è interessante vedere che cosa ha scritto, a parte che «Esistono ancora piccole sacche di deprecabile negazionismo militante.»:
Si trattò di una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono – per superficialità o per calcolo – il dovuto rilievo. Questa penosa circostanza pesò ancor più sulle spalle dei profughi che conobbero nella loro Madrepatria, accanto a grandi solidarietà, anche comportamenti non isolati di incomprensione, indifferenza e persino di odiosa ostilità.
Io personalmente sono della scuola che vede nascere il giorno del Ricordo come una bieca contrapposizione di parte, e avrei preferito vedere una giornata più generale su tutti gli eccidi legati alla seconda guerra mondiale. Probabilmente sono utopista. Ma questo non significa che io neghi quello che è successo con le foibe. I primi a usare le foibe e fare pulizia etnica sono stati i fascisti? Vero. Gli infoibati sono stati “pochi”? (i corpi ritrovati, compresi quelli di soldati, sono alcune centinaia; le stime superiori parlano di alcune migliaia di uccisi) Irrilevante: se cominciamo a fare la classifica di chi è stato più cattivo non ci fermeremo mai. In fin dei conti, anche gli eccidi nazifascisti nacquero “per rappresaglia”… Bisogna avere la forza di dire che qualcosa è stato terribile, qualunque fossero le condizioni iniziali. Ma non è ancora una cosa che in Italia si possa fare.
Ultimo aggiornamento: 2020-02-10 12:43