Archivi annuali: 2020

E in questi casi che si fa?

Questo è un affettato che avevamo comprato un paio di settimane fa e messo in frigo, era ancora sigillato e sabato scorso ci siamo trovati così. Come vedete, la data di scadenza era ben lontana: mancava quasi un mese. Il problema è che ovviamente lo scontrino non ce l’avevamo più, e quindi l’unica cosa da fare era buttare via il tutto.
Il problema è che immagino che in quel lotto il nostro salame non era certo l’unico a essere stato contaminato: eppure non c’è nessuna possibilità di avvisare qualcuno. Non vi pare che qualcosa non vada?

Humble Pi (libro)

[copertina] [Nota: esiste la traduzione italiana di Daniele Didero, Processo al pi greco, Rizzoli 2020] Anche i matematici sbagliano. Io lo so perfettamente. Però sono rimasto comunque stupito dagli esempi riportati in questo libro (Matt Parker, Humble Pi : A Comedy of Math Errors, Allen Lane 2019, pag. 336, € 12,75, ISBN 9780141989143). Parker, con il suo solito stile scanzonato, racconta di errori di tutti i tipi che hanno avuto conseguenze spesso tragiche. Alcuni mi erano noti, come la sonda che si schiantò su Marte per una confusione tra le misure metriche e quelle imperiali oppure l’esplosione dello Shuttle; altre mi erano del tutto ignote. Ma la parte sicuramente più interessante sono tutte le spiegazioni che affiancano il resoconto di questi errori, e che vi porteranno a imparare un po’ di matematica “pratica”. Nei due casi che ho citato, per esempio, gli errori tra le misure si sono accumulati man mano che venivano fatte le piccole manovre correttive; e lo Shuttle avrebbe avuto problemi anche senza gli O-ring che si sono spezzati, perché la struttura doveva essere cilindrica ma era verificata in maniera errata. Ma la lezione più importante è quella indicata alla fine del libro. Ci sono casi in cui la matematica deve essere corretta; ma in tanti altri casi sbagliare (e accorgersi di avere sbagliato, mi affretto ad aggiungere) è una fase fondamentale per poter comprendere meglio quello che si sta facendo e arrivare così alla risposta corretta. Ricordatevelo, se siete studenti e avete preso un votaccio!

Ho preso il tram

Ieri Anna e io abbiamo preso il tram (il 4, per la cronaca), per arrivare fino in centro, dove abbiamo scoperto che Decathlon aveva due file, una per gli acquisti e una per il laboratorio regolazione bici, e che in centro a Milano la gente non ha molto chiara la definizione di assembramento (e il modo in cui si mettono le mascherine). Ma torniamo ai tram.

Ci sono tutti i posti dove non ci si può sedere – non è chiaro come funzioni con i congiunti – e i posti dove stare in piedi. I guanti, che dovrebbero essere obbligatori, non sono praticamente pervenuti; le mascherine le avevano tutti, a parte uno che la usava solo per coprirsi la bocca. Non ce la potremo fare.

Ultimo aggiornamento: 2020-05-22 15:19

La matematica dei virus (ebook)

Castelvecchi sta pubblicando una collana di instant-ebook sulla pandemia CoVid-19. Io ho letto in prestito digitale via MLOL questo libretto (Roberto e Pietro Battiston, La matematica del virus : I numeri per capire e sconfiggere la pandemia , Castelvecchi 2020, pag. 33, € 2,99, ISBN 9788832900873): nulla da eccepire sul testo, che spiega in maniera chiara le basi dei modelli epidemiologici; forse solo la parte finale con gli esempi dei contagi in alcune regioni è un po’ tirata, nel senso che non ha un grande senso mostrare delle curve “sporche” senza dare qualche spiegazione in più che non si limiti a mostrare la struttura di base diversa. Quello che però mi chiedo è se un libretto elettronico di 33 pagine, in formato elettronico e quindi senza una serie di costi fisici, debba costare quasi tre euro. È di questo che abbiamo bisogno?

Tempismo

Ieri sera alle 20:15 mi è arrivata una mail da “Il Fatto Social Club” (don’t ask… evidentemente una volta ho dato loro l’ok) che mi segnalava che ci sarebbe stata una diretta web sul libro “Per questo mi chiamo Giovanni” con l’autore Luigi Garlando. La diretta in questione sarebbe stata ieri… alle 18. Non avendo a disposizione una macchina del tempo, non essendo interessato alla cosa e dovendo comunque andare a cena ho lasciato da parte la cosa, per fare un controllo più accurato stamattina.

La mia idea era che la mail si fosse persa da qualche parte: diciamo che non è bello, ma può capitare. Poi sono andato a vedere le header del messaggio. È stato usato un servizio per mailing list (Zoho Campaigns, nulla di male) ma come vedete il messaggio è stato spedito alle 17:34 (per una diretta web che sarebbe cominciata alle 18, ricordo). Zoho Campaigns mi ha spedito dopo meno di tre ore, che immagino non sia poi così male: non ho idea del numero di email né di quale servizio hanno pagato, ma mi pare un tempo equo. La domanda insomma diventa: quella diretta è stata pensata mezz’ora prima della sua effettiva messa in onda, a qualcuno è venuto in mente che sarebbe stato bello pubblicizzarla solo mezz’ora prima della sua effettiva messa in onda, o semplicemente a molta gente non è chiaro come funzionino i sistemi informatici (e la vita in generale: anche ammettendo un arrivo immediato, e ammettendo allo stesso tempo che siamo ancora tutti a casa, non è che uno possa cambiare i suoi piani così senza preavviso?)

Ultimo aggiornamento: 2020-05-21 10:19

Anagrafe nazionale della popolazione residente

Non so se vi eravate accorti che un paio di settimane fa (il 4 maggio) l’ISTAT aveva diffuso i dati sui decessi per comune dal primo gennaio al 15 aprile, su una parte corrispondente a circa i tre quarti del territorio e della popolazione italiana. (Non ho parlato di “campione” per ottime ragioni che vi spiego dopo). Come è stato possibile tutto questo, visto che in genere ci vogliono mesi e mesi per avere a disposizione i dati? Semplice: si è finalmente sfruttata l’anagrafe nazionale della popolazione residente, per gli amici ANPR. In pratica, dopo solo quindici anni – l’ANPR è stata istituita con il Dlgs n. 82/2005 (Codice dell’Amministrazione Digitale), articolo 62 – si sta cominciando ad avere una massa critica sufficiente per poter vedere in tempo reale le variazioni dell’anagrafe, e soprattutto riuscire a uniformare e si spera velocizzare i cambi di residenza. Chiaramente quei dati non possono essere statistici, perché i comuni che sono già passati all’ANPR non sono un campione casuale: per esempio, come si può vedere, Roma è solo in “preingresso”, come del resto Trieste, Reggio Emilia, Livorno e altre grandi città.
Vabbè, siamo stati lenti, però ce la stiamo facendo: vediamo insomma il bicchiere mezzo pieno!