Archivi annuali: 2020

Good Omens (miniserie tv)

[Locandina] È uscita l’anno scorso, ma Anna e io ce lo siamo guardati solo la scorsa settimana. Good Omens, miniserie su Prime Video, è… beh, è Good Omens. Io avevo comprato e letto il libro nel lontano 1991, la mia copia – ormai ingiallita – è anche autografata da Terry Pratchett, e mi sono accorto che non me lo ricordavo mica bene, tanto che ho deciso di rileggerlo. Quello che però ricordavo era una serie di battute che mi sono trovato pari pari nella serie, il che significa che Gaiman è stato molto attento nella trasposizione.
Per chi non conoscesse la storia, la Terra è arrivata ormai alla sua fine; l’Apocalisse sta entrando nel pieno dell’azione; i quattro Cavalieri (con l’Inquinamento a sostituire la Pestilenza, che si era stancata) sono in sella alle loro moto; le corporation del Paradiso e dell’Inferno sono pronte alla Battaglia Finale… ma l’angelo Azraphel e il demone Crowley (née Crawly) non sono poi così d’accordo. Dopo seimila anni insieme sulla Terra hanno instaurato ormai una specie di bromance, e poi si sta così bene sul pianeta! Michael Sheen e David Tennant nella parte dell’improbabile duo sono semplicemente favolosi, e tutta la storia scorre esattamente come ci si potrebbe aspettare dall’opera di due scrittori umoristi un po’ noir. Vale la pena di guardarla!

One Hundred Problems in Elementary Mathematics (libro)

copertina Se un matematico come Steinhaus parla di problemi matematici “elementari”, potete essere certi che non lo dice nel senso di “facili”. Questo vecchio libretto (Hugo Steinhaus, One Hundred Problems in Elementary Mathematics [Sto Zadan], Dover 1979 (1963, 1964), pag. 174, € 8,74, ISBN 9780486238753) raccoglie cento problemi che non richiedono conoscenze a livello universitario per essere risolti, ma non sono certo facili. La maggior parte di essi erano (e in buona parte sono ancora) poco noti, il che è piacevole per chi come me legge molti libri di problemi; poi c’è anche il tocco finale di una dozzina abbondante di problemi finali senza risposta, e senza che necessariamente la risposta fosse nota a Steinhaus stesso, che possono dare al lettore con un buon background matematico un’ idea di cosa sia effettivamente il lavoro di un matematico. L’unica pecca è la prosa: Steinhaus aveva scritto il libretto in polacco, e la traduzione inglese è piuttosto pesante da leggere.

pubblicità (cartacea)

La scorsa settimana, mentre percorrevamo viale Fulvio Testi, ho notato che dai cartelloni seipertré erano stati tolti tutti i vecchi manifesti. Non ne erano stati aggiunti di nuovi, però: quindi immagino che siano ancora in pochi che abbiano scelto quel mezzo per farsi pubblicità.
In compenso però sono tornati i volantini nella buca delle lettere. Si direbbe insomma che funzioni meglio il commercio locale, che si sa preferisce quei metodi, a quello a più ampio raggio. Ah: le pubblicità dei negozi di elettrodomestici ed elettronica erano già sparite qualche mese prima del lockdown. Altro mistero :-)

Ultimo aggiornamento: 2020-05-29 11:39

Matematica in pausa caffè, edizione 2020

Nel 2014 pubblicai il mio secondo libro cartaceo, il primo per Codice. La tiratura è stata di circa 2200 copie, che ormai sono esaurite da un pezzo: diciamo che se proprio qualcuno avesse voluto una copia cartacea e non l’ebook, l’editore l’avrebbe fatta stampare in print-of-demand.

Bene: l’editore ha pensato che si potesse fare una nuova edizione del libro. Non una ristampa, attenzione: l’ISBN tanto per dire sarà diverso. Il vantaggio è che così c’è la possibilità di correggere i refusi che erano rimasti nella prima edizione. Prima del lockdown il redattore capo di Codice mi ha chiesto la lista degli errori; glieli ho spediti, e già che c’ero ho chiesto se si poteva fare qualche piccola modifica, perché la matematica non cambia ma il contorno sì. Per esempio, il Doomsday non è più indicato per 2014, 2015 e 2016 ma per 2020, 2021, 2022; oppure la mia profezia che prima o poi un calcolatore avrebbe battuto i migliori campioni di go si è avverata. Ho così spedito anche quelle modifiche.

Non so come i tempi di pubblicazione siano cambiati con questi mesi di blocco anche per gli editori, ma ieri mattina mi sono arrivate le prime bozze, che ho rivisto (in un quarto d’ora, dovevo solo verificare le modifiche…) e consegnato; dopo pranzo mi sono arrivate le seconde bozze. Direi che questo è un record assoluto!

Chiudiamo i social?

Non mi sono fidato di Repubblica, e sono direttamente andato a controllare su Fox News. In effetti pare proprio che Trump abbia affermato che il governo federale potrà “regolamentare strettamente” o “chiudere” i social network se continueranno a “silenziare le voci dei conservatori”. Ok, forse più che silenziare tout court si riferisce al fatto che Twitter ha segnalato che un suo tweet non era precisamente corretto – ne ho parlato umoristicamente con una vignetta. Però la cosa non cambia molto.

Penso tutti siano d’accordo che in questi anni la lotta politica si è sempre più spostata sull’online. I media tradizionali sono costretti a inseguire, e non parliamo dei comizi che servono più che altro a contare i like… pardon, le teste. Negli USA è opinione comune che la vittoria di Obama nel 2012 e quella di Trump nel 2016 nascono in rete; nel nostro orticello la Bestia avrebbe portato un grande guadagno di popolarità a Salvini, anche se non è chiaro perché adesso non starebbe più funzionando così bene. Quindi magari è tutta una frottola raccontata dai socialcosi stessi. Però mi pare comunque preoccupante quest’idea di chiudere qualcosa che non piace, e mi pare velleitaria l’idea di riuscire a regolamentare questi giganti… anche se sarebbe divertente vederlo e capire perché si sono sempre rifiutati di farlo.

O magari questo è tutto un cine per far parlare di sé e non di quello che dice… Trump come Mourinho?

Ultimo aggiornamento: 2020-05-27 16:02

c’è chi è oltre fase 2

È chiaro che i Poteri Forti bloccano queste notizie: il link della foto è tratto da Fanpage. D’altra parte, anche se in realtà l’incidente in bici probabilmente non c’è stato, è vero che il leader leghista è stato a Milano.

La domanda sorge spontanea: perché io non posso uscire dalla Lombardia per andare a trovare mia mamma ultraottantenne che vive da sola lassù sulle montagne piemontesi, e lui può pendolare tra Roma e Milano? (no, non dovete rispondermi, lo so perfettamente)

Ultimo aggiornamento: 2020-05-26 10:01