Archivi annuali: 2019

_Corso di enigmistica_ (libro)

Che Ennio Peres si diletti anche di enigmistica e non solo di matematica è cosa nota: “Mister Aster” è un suo pseudonimo quando compone giochi di enigmistici. (Secondo me anche Jo Kolog è in realtà lui, ma non ho prove…) Non è quindi strano che abbia scritto questo testo (Ennio Peres, Corso di enigmistica, Carocci 2018, pag. 179, € 19, ISBN 9788843088027, link Amazon) dove spiega come sono composti i vari giochi. No, non spiega come si risolvono, anche per l’ottima ragione che la risoluzione non è una questione meccanica: si possono solo dare delle linee guida generali. Invece spiega come si possono creare questi giochi, cosa che forse è meno immediata per chi non ci ha mai provato. Peres ha scelto un approccio tassonomico, mostrando come la struttura di base dei giochi sia spesso simile; questo porta ad alcune ridondanze, che però possiamo considerare una specie di “repetita juvant”. Il libro è insomma un ottimo punto di partenza per chi si sia sempre chiesto come diavolo si possano risolvere i giochi di enigmistica “classica”.

Ultimo aggiornamento: 2019-12-26 19:42

automobilisti

Mentre oggi me ne stavo pedalando verso casa, un Suv stava uscendo dal benzinaio. Il guidatore, con una bandana d’ordinanza, ha visto che c’era troppa coda e quindi ha deciso… di prendere il marciapiede. Me lo sono ritrovato davanti al passo carraio successivo: purtroppo il poveretto non poteva continuare a viaggare a causa di altre auto parcheggiate sul suddeto marciapiede.

Ultimo aggiornamento: 2019-06-21 19:36

God Bless America

Ho rivisto con i bambini i primi due film della trilogia di Ritorno al futuro. Soprattutto il secondo è stato complicato, perché spiegare a due non ancora decenni tutto il giro delle linee temporali, ma si sono divertiti. Quello che io ho trovato disturbante è stato però il discorso del Biff Tanner “magnate”, che terminava con un “God Bless America”.
È vero che Bob Gale ha affermato che il Biff Tannen del 1985 alternativo si basava su Donald Trump (nel senso di imprenditore edilizio, quale in fin dei conti era al tempo); ma rivedere quelle scene nel 2019 mi ha dato un po’ di brividi!

Ultimo aggiornamento: 2019-06-21 09:30

Mondiali di calcio femminile

Appartengo alla sparuta schiera di persone a cui il calcio non interessa una cippa. Durante il campionato, cerco di sapere il lunedì mattina cosa è successo per sapere quali colleghi prendere in giro; Europei e Mondiali li salto a piè pari, lamentandomi solo che non posso nemmeno andare a mangiare fuori in santa pace senza un maxi- o midischermo.
Quest’anno all’improvviso sono arrivati i mondiali di calcio femminile, e pare che tutti stiano a guardare le partite. Fin qua nulla di male, io sono un tipo ecumenico e non vedo perché vietarlo. Ma quello che mi fa specie è che i commenti che percolano sui socialcosi sono tipicamente del tipo “che schifo, le calciatrici sono lente, sbagliano i passaggi, sembra di vedere una partita di quarant’anni fa”. E allora perché guardi le partite? Hai bisogno di metadone?

_The Shapes of Strangers_ (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing] C’è un tema comune in questa raccolta (è la terza) di racconti (Ian Creasey, The Shapes of Strangers, Newcon Press 2019, pag. 246, € 4,84, ISBN 9781912950140, link Amazon): Sono tutti del tipo “cosa succederebbe se?”, come del resto Creasey spiega nei suoi commenti alla fine di ogni racconto. La cosa che mi è più piaciuta è che i “se” sono stati cose che non mi sarebbero mai venute in mente, il che è molto bello: sono un po’ stufo di leggere storie di fantascienza basate sempre sulle stesse consunte ipotesi, e preferisco di gran lunga queste in cui rimango stupito, a volte piacevolmente, a volte meno… ma non si può pretendere tutto dalla vita.
I racconti che mi sono piaciuti di più sono soprattutto i primi: After the Atrocity, The Equalisers, No Strangers Any More (anche se un po’ troppo British :-) ), The Dunschemin Retirement Home for Repentant Supervillains. Vincono invece il premio “una bella idea gestita non troppo bene” The Shapes of Wrath e And Then They Were Gone, mentre An Exercise in Motivation e Shouting Grouse non mi hanno detto proprio nulla. In definitiva, se siete come me e vi piace leggere racconti il libro è consigliato.

gente che odia

Mi dicono che le pagine dove si parla di Camilleri in fin di vita siano piene di messaggi di insulti allo scrittore, colpevole di avere osato parlare male dell’attuale governo e che quindi sarebbe stato colpito dalla giustizia divina, o cose del genere. (Ah: devo confessare che mi capitò di leggere un libro di Camilleri prima che diventasse famoso e non mi disse nulla. Inutile aggiungere che non ho visto nemmeno un minuto delle varie fiction televisive)

Non sono andato a vedere, ma non ho nessun problema a credere che quei messaggi ci siano eccome. D’altra parte, l’unica differenza rispetto alla generazione precedente è che ora questa gente non si vergogna più di dire queste cose fuori dalla sua cerchia di amici: considerando però che tanto non è che Camilleri vivrà o morrà a seconda di quello che scrivono, continuo a pensare che la miglior risposta sia il silenzio. Meglio ancora non perdere nemmeno tempo a leggerli.

(ps: immagino che se a Matteo Salvini venisse un coccolone ci sarebbero messaggi esattamente dello stesso tenore, anche se ovviamente scritti da altre persone. Quello che ho scritto sopra vale pari pari)

Satispay, cassieri e sconti

Ieri pomeriggio sono passato all’Esselunga per prendere due cose. Chiedo il totale, la cassiera mi dice “12 euro e 75”, replico “pago con Satispay” e digito la somma. Niente. Riprovo: niente. Per non perdere tempo, tiro fuori il bancomat, lo appoggio al terminale, pago senza problemi… e scopro che lo scontrino era di 11,75 euro. Questo perché avevo un euro di “sconto facile” su una bottiglia di vino, sconto che almeno nello scontrino era indicato dopo il totale.
La cassiera ha spergiurato che a lei veniva indicato 12,75. In effetti avrei dei dubbi su questo :-), anche se non sono certezze proprio perché lo sconto era indicato in maniera diversa dal solito. L’unica cosa buona è che per l’appunto Satispay non ha accettato il pagamento errato: peccato solo che il messaggio di errore non sia arrivato se non una mezz’oretta dopo, e soprattutto che non aggiunga qualcosa tipo “hai cercato di pagare 12,75 ma ti era stato chiesto di meno” (il viceversa funziona, mi è capitato di pagare tutto il denaro allocato e dare il resto con il bancomat)

L’affaire North Face, spiegato bene

Forse avete sentito che il mese scorso la società di abbigliamento The North Face, per mezzo della società di pubblicità Leo Burnett Tailor Made, ha inserito su Wikimedia Commons immagini con il suo logo e poi ha fatto un video per gloriarsi di come è stata brava, mostrando come le voci sui luoghi relativi avevano il logo The North Face, “il tutto in collaborazione con Wikipedia e senza pagare un centesimo”. Dopo la pubblicazione del video, le immagini sono state immediatamente tolte dagli amministratori di Commons e The North Face ha pubblicato un messaggio di scuse (pelose, probabilmente; ci sono voci che anche la campagna contro l’azienda fosse stata prevista, seguendo il famoso motto “bene o male, l’importante è che si parli di noi”. Ma non è di questo che volevo parlarvi, bensì di cosa è stato fatto al riguardo su Wikipedia (in inglese).

Slate ha pubblicato un articolo (ben fatto) al riguardo. Il punto di partenza è molto semplice: la voce sull’azienda deve o no riportare quanto successo? La discussione tra i contributori in en.wiki è stata molto articolata, perché c’erano punti di vista molto diversi e tutti di per sé sensati. Da un lato, non si riteneva bello parlare di qualcosa che ha riguardato Wikipedia dentro Wikipedia stessa; c’erano inoltre dubbi su quello che nel gergo wikipediano è detto “recentismo” (Wikipedia è un’enciclopedia, non un giornale: ha senso parlare di cose che magari tra dieci anni avranno ben poca rilevanza?); e ovviamente non si voleva usare l’enciclopedia come rappresaglia, per quanto questo sia stato il primo pensiero di molti. D’altra parte questo affaire ha avuto molta risonanza nei più importanti media in lingua inglese, e ha portato molto più traffico dell’usuale sulla voce dell’azienda. Alla fine si è trovata una soluzione di compromesso, legata anche al fatto che la voce sull’azienda era piuttosto breve, essendo al tempo composta di sole sedici brevi frasi; una trattazione troppo lunga non sarebbe per nulla stata equilibrata. Si sono così aggiunte solo due frasi su quanto successo, cercando di restare il più possibile aderenti ai fatti senza aggiungere opinioni.

Personalmente trovo adeguata la soluzione adottata: avrei forse accorciato ancora di più il testo non indicando le scuse ma lasciandole solo tra le fonti, ma apprezzo il fatto che non sia stata creata una sottovoce apposta come capita fin troppo spesso. E soprattuto apprezzo che la soluzione sia stata scelta in breve tempo e con il consenso dei contributori, il che mostra che nonostante tutto il concetto iniziale da cui Wikipedia è partita funziona ancora. E in Italia? Il risultato è un po’ diverso. Mentre sto scrivendo, la voce The North Face contiene una frase asettica su quanto successo; però il suo peso relativo è molto alto perché il testo totale è ridotto. Credo però non si potesse fare molto meglio, data la nostra “potenza di fuoco” molto minore…

Ultimo aggiornamento: 2019-06-17 13:39