Stamattina stavo pedalando verso l’ufficio. Arrivo a un semaforo rosso e mi fermo accanto a un motociclista, che si gira verso di me: ho immaginato che volesse chiedermi qualcosa. Beh, mi fa “Sei tu Maurizio Codogno”? Un po’ perplesso rispondo di sì, e lui continua “sì, perché la foto sul tuo sito non rende bene”. Non ho osato chiedere se era meglio o peggio dell’originale; lui ha poi aggiunto che gli era capitato qualche volta di passare sul mio sito. (Mi scuso per non ricordare esattamente le parole; ero ancora molto addormentato e il suo casco integrale non mi aiutava a sentire perfettamente).
Vabbè, non arrivo ai suoi livelli, ma è comunque un inizio :-)
Aggiornamento software
Ieri pomeriggio mi è apparsa una finestrella sul PC, con la comunicazione che il 4 agosto ci sarebbe stato il consueto aggiornamento software da remoto, per inserire le nuove patch di sicurezza.
Stamattina ho acceso il PC alle 8:45. Adesso sembra che sia possibile usarlo (più o meno: gmail non si carica ancora se non in versione light).
Ovviamente questi aggiornamenti non possono essere fatti di notte, perché le simpatiche policy aziendali fanno spegnere automaticamente i PC la sera. Tutto logico, vero?
sviluppo economico
Leggo dal Post che sono tre mesi che non abbiamo il ministro dello Sviluppo Economico, o meglio abbiamo l’interim del PresConsMin. Leggo anche che c’è chi si lamenta perché in un momento di crisi rimanere senza una politica di sviluppo è suicida.
Ma onestamente: quando c’era Scajola, a parte le felicitazioni per i pochi morti, c’è stato uno sviluppo dell’Italia? E negli scorsi dieci – ma facciamo pure quindici – anni c’è stato uno sviluppo dell’Italia? Mettiamola così: stiamo risparmiando uno stipendio.
trent’anni dopo
Oggi è il trentesimo anniversario della strage di Bologna. Come probabilmente sapete, non ci sarà nessun rappresentante del governo: come ha argutamente spiegato Ignazietto La Russa, «Cos’è successo gli altri anni? I ministri li avete fischiati. E allora avete già la risposta al perché non viene nessuno questa volta.»
Beh, mi sarei aspettato una mossa a sorpresa di Gianfranco Fini, in qualità (formale) di presidente della Camera e quindi espressione del parlamento oltre che di bolognese. Chiaro che di fischi se ne sarebbe presi ancora di più, lui che in fin dei conti è un ex missimo e quindi parente di quelli che la strage l’hanno fatta (anche se Paolo Guzzanti non è d’accordo… ma si sa che lui pensa sempre e solo ai russi). Non credo però che i fischi lo scomporrebbero più di tanto, e la mossa gli sarebbe andata benissimo per sparigliare ancora di più le carte.
Si sa, io e la politica non andiamo d’accordo.
gioco della domenica: Lover
Giochino basato sulla fisica, in Lover occorre far cascare opportunamente le due palline corrispondenti ai visi degli innamorati in modo che si rimettano assieme, un po’ come Giulietta e Romeo (nel senso che se sbagli quelli muoiono e via).
I primi schemi sono facili, poi mi sono scocciato quindi non so dirvi cosa succede se non che ci sono anche dei cuoricini da raccogliere. Però non ho visto Hello Kitty in giro, quindi va ancora bene.
(via Passion for Puzzles)
Mathematical Recreations (libro)
La mia generazione, e penso anche quella prima della mia, ha assorbito il concetto di “matematica ricreativa” dai libri di Martin Gardner. E prima di lui? Questo libro (Maurice Kraitchik, Mathematical Recreations (second revised edition), Dover 2006 [1953], pag. 328, € 19.95, ISBN 978-0-486-45358-3) dovrebbe essere stato uno dei più importanti e famosi: posso assicurarvi che non è esattamente un’opera che induca il lettore ad apprezzare la materia. Dal mio punto di vista, l’unico capitolo di un certo interesse è stato quello sulle terne pitagoriche, con una trattazione ben più completa di quanto avessi mai visto in giro. Ma ad esempio la trattazione sui quadrati magici, con pagine e pagine di formule generatrici di alcuni tipi di quadrati ma senza alcuna – del resto inesistente – generalità, me la sono saltata a piè pari: la vita è troppo breve per fare tutto.
Il libro comunque mi ha fatto imparare qualcosa: che Martin Gardner è stato davvero un genio della comunicazione, e scusate se è poco.
che farà il compagno Gianfranco?
Né la Costituzione né il regolamento della Camera parlano della sfiduciabilità del Presidente della Camera. Credo sia possibile, almeno in linea teorica, un voto di sfiducia; se la maggioranza dei deputati si dimettesse, è forse possibile che Napolitano sciolga solo quel ramo del Parlamento; ma onestamente mi sa che ci si tiene Fini fino alla fine della legislatura. Fine che non è detto sia così vicina; il compagno Gianfranco è abbastanza furbo da far dire ai suoi che continueranno ad appoggiare lealmente il governo restando nella maggioranza, e credo che lo faranno, salvo forse per qualche legge troppo ad personam.
Gli è che questa è una situazione lose-lose: se si andasse a votare adesso, il blocco PdL-Lega rischierebbe davvero di non avere la maggioranza rispetto a una Grosse Koalition PD-UDC-Fini (possiamo anche infilare Rutelli, ma non conta nulla), con il solito esplicito programma di governo “fuori dalle balle il Berlusca” che potrebbe persino attirare Tonino Di PIetro, che in fin dei conti è un uomo di destra come tutti i partiti della Grosse Koalition. È insomma una brutta scommessa per tutti, e quindi le cose non cambieranno. Il guaio è che anche lasciando tutto uguale il governo sarà completamente ingessato: avete presente il Prodi II?
Vedremo a settembre che cosa capiterà, ma non sono molto ottimista.
Quanto latte! (di bufala, in effetti…)
Sara mi ha spedito stamattina questo snapshot dalla homepage del Corsera. Come potete leggere, abbiamo un traffico (legalissimo, intendiamoci…) di latte di bufala congelato che viene spedito dal Brasile alla Campania per fare le mozzarelle. Solo che 170 milioni di tonnellate al mese sono un po’ troppe, se uno ci pensa su. Supponendo che da 10 litri di latte si ottenga un chilo di mozzarella, ogni italiano dovrebbe mangiarne dieci chili al giorno, tutti i giorni; e non credo vengano tutte esportate. Il testo dell’articolo, per la cronaca, parlava correttamente di 170 tonnellate al mese: è stato proprio il titolista web a esagerare un poco.
Il bello è che qualcuno se n’è accorto; peccato che abbia eliminato il “tonnellate milioni” ma non il “di”, e così il risultato finale non griderà vendetta al cospetto del dio della matematica, ma si sposterà a quello della grammatica…