È tornato dotTech

dopo una pausa di un paio di mesi, ashraf ha fatto ripartire in pompa magna dotTech, un sito di informazioni, offerte, promozioni varie di software, generalmente per Windows e MacOS. Consiglio a chi è interessato a questi temi di tenerlo d’occhio: ci sono spesso interessanti offerte.

il mercato a volte è strano

Il tema delle offerte Lidl di lunedì prossimo è “cura dell’automobile”. Tra i vari oggetti, troviamo dei cavi per avviamento della batteria e un caricabatteria per auto (compreso di cavi). Orbene, i cavi costano due euro in più del caricabatteria.
Per la cronaca, non è possibile tirare via i cavi dal caricabatteria, quindi i due prodotti non sono perfettamente sovrapponibili; e indubbiamente è difficile portarsi via una batteria per andare a caricarla a una presa di corrente – il caricabatterie non è insomma un booster. Quindi all’atto pratico è in genere più utile avere i cavi che il caricabatterie, e si può capire la differenza di prezzo. Però la cosa rimane buffa, non pensate?

Amara Mara

A parte la battutaccia nel mio fumetto, confesso che non sono ben riuscito a capire a cosa sia dovuta l’uscita della Carfagna. La ragione ufficiale sembra essere la gestione dei rifiuti a Salerno, e la ragione secondaria una lotta di potere tutta interna al PdL campano, condita da un astio tutto femminile tra la sua corregionale Alessandra Mussolini. Oggettivamente però non mi sembra che la Carfagna come politica sia chissà che cosa, almeno a giudicare da quello che ha fatto alle Pari Opportunità. (Nota: il mio giudizio sulla Carfagna come persona è positivo, è chiaro che lei a differenza di tanti altri esponenti del governo si è messa a studiare d’impegno. Ma non bastano certo due anni)
Resta insomma il dubbio dietrologico: cosa starà effettivamente succedendo? Confesso che – a parte scriverne qua – non è che io ci stia perdendo il sonno; però se ci fosse davvero dietro una bega diversa dalle solite almeno ci sarebbe un cambiamento.

Gioco della domenica: Truck Loader

In Truck Loader, che trovate su Smart Kit, scopo del gioco è riempire un camion con le casse che sono state preparate, mettendole nella posizione corretta. Come si spostano le casse? con una specie di Wall-E, anche se non certo così intelligente. La parte più interessante del gioco è che a volte occorre usare il magnetone in dotazione al nostro trattorino per sollevare e spostare le casse, e per farlo occorre usare il mouse; altre volte invece occorre spingerle e quindi usare la tastiera. Se siete imbranati come me non vi ricorderete mai cosa dovete fare, e soprattutto non riuscirete a coordinarvi; ma voi siete sicuramente meglio, vero?

_Il potere segreto dei matematici_(libro)

[copertina]Questo libro (Stephen Baker, Il potere segreto dei matematici [The Numerati], Mondadori 2010 [2008], pag. 230, € 18.50, ISBN 978-88-04-59687-5, trad. Donatella Laddomada) ha un sottotitolo che sembra stato scritto da Lina Wertmüller: “Chi sono i Signori dei numeri che controllano il nostro comportamento: cosa compriamo, come votiamo, come amiamo”. Eppure chi ha scelto il titolo dell’edizione italiana non ha avuto il coraggio di lasciare intatto quello originale e scrivere “I Numerati”, ma ha scelto di usare qualcosa a effetto, incurante del fatto che più che altro si parla di statistici e informatici. Ma si sa, i matematici hanno sempre una brutta nomea mentre gli statistici non se li fila nessuno e gli informatici devono essere tipi tosti. Uno potrebbe però anche passare oltre il titolo e andare sul contenuto vero e proprio, no? Ecco, sì. Ma a questo punto scopre l’altra grande pecca. Non è per nulla colpa della traduttrice, intendiamoci. Lei ha fatto un ottimo lavoro. Ma l’autore è un giornalista americano, e scrive esattamente con la stragrande maggioranza dei giornalisti anglosassoni: l’articolo, pardon il capitolo, parte sempre da una persona con cui si parla e che viene messa in relazione con il tema che si vuole trattare. Tema poi che è sempre lasciato in sospeso: capisco che anche se si volesse raccontare gli algoritmi usati da queste aziende loro non li divulgherebbero certo, ma l’impressione che si ha leggendo il libro è che ci siano delle cose bellissime, che adesso funzionano poco ma a breve rivoluzioneranno la vita. Un po’ come la traduzione automatica negli anni 1950, insomma :) In definitiva, ci si può trovare qualche spunto interessante, ma non vale la pena di acquistarlo se non si è proprio appassionati di questo stile di inchieste.

figure da mona

Non so se vi sia capitato di leggere cosa è successo in provincia di Vicenza Venezia: il capogruppo di opposizione (del PD) ha tuonato contro le spese incredibili del presidente provinciale che era andata per una settimana a Shanghai in occasione dell’Expo cinese. Gli euro spesi sarebbero stati 14605, con un pernottamento in una suite da 2700 euro per notte. Il tutto era effettivamente scritto nero su bianco: peccato che ci fosse anche scritto che quei numeri non erano euro ma yuan, e quindi il costo effettivo era stato più o meno la metà di quello del “risparmioso” sindaco di Venezia (PD). Scena madre in consiglio provinciale, terminata con le dimissioni del capogruppo… da capogruppo: il cadreghino e le prebende se le terrà strette.
Ecco. Io non voglio ovviamente amministratori ladri, ma non voglio nemmeno amministratori che non siano capaci a leggere una nota spese. Possono fare più danni dei ladri.

Quando i numeri non dicono tutto

Nel suo blog, Paolo Guzzanti ieri ci ha spiegato qual è la tattica nemmeno troppo nascosta del PresConsMin: verificare che al Senato abbia ancora la maggioranza assoluta dei voti (161: ci sono 315 eletti più sei senatori a vita meno il presidente che non vota per prassi), andare da Nappy e dirgli “vedi? non esistono altre maggioranze possibili in un ramo del Parlamento, quindi si va a votare e amen”.
Ma è proprio vero? Io ho dei forti dubbi. La politica non è certo la matematica, e non vale il principio del terzo escluso. Detto in altro modo, è perfettamente possibile che un onorevole voti a favore di un governo X ma anche a favore di un governo Y. L’esempio più banale è dato dai senatori a vita, che non essendo eletti ma nominati in genere tendono a garantire la governabilità (occhei, la vedo male con Ciampi Scalfaro e Levi Montalcini, ma gli altri tre, ammettendo che abbiano le forze per andare a Palazzo Madama, probabilmente sì). Ma anche nella coesissima maggioranza PdL+Lega qualcuno potrebbe fare il supremo sforzo di votare la fiducia a favore di un altro governo, per motivi etici molto importanti tipo l’evitare una paralisi istituzionale in un periodo di crisi come questo oppure cercare di arrivare ai cinque anni di legislatura necessari dal 2008 per avere diritto a un vitalizio. Berlusconi questa cosa la sa, e Napolitano pure; nessuno la dirà pubblicamente, ma il nostro presidente della Repubblica sa perfettamente come infiocchettare un mandato istituzionale: mandato assegnato evidentemente al presidente della Camera, che proprio per questo non si è dimesso nonostante il suo chiaro conflitto di interessi…
Le cose insomma diventerebbero sempre più divertenti, se tutto questo fosse un serial televisivo.

_Insalate di matematica 2_ (libro)

[copertina]Quando ho preso questo libro (Paolo Gangemi, Insalate di matematica2, Sironi – Galápagos 22, 2007, pag. 157, € 14.50, ISBN 978-88-518-0084-0) ero parecchio prevenuto; poi mi sono detto che tanto il libretto era piccolo e l’avrei finito in fretta. Devo dire che mi sono completamente ricreduto. Innanzitutto il testo non è per matematici, e nemmeno per appassionati di matematica, ma è proprio pensato per chi matematico non è e non ha nessuna intenzione di diventarlo. Questo significa che non c’è nulla che possa intimidire il lettore; è vero che qualcuno potrebbe tacciare il testo di qualunquismo, ma io resto dell’idea che ogni libro nasce per una categoria di lettori, e che è molto meglio iniziare almeno a dare l’idea che in matematica ci possano essere cose strane ma non del tutto spiacevoli. Inoltre non ci sono giochini matematici – la matematica di cui si parla è insomma seria – ma la trattazione non è affatto seriosa. Passare dal Don Giovanni ai numeri di Erdős e da lì alla differenza tra i tipi di grafi a seconda del tipo di connessioni che hanno, per esempio, non è affatto una banalità, e il lettore mediamente intelligente capirà subito la differenza… e probabilmente anche un po’ di matematica, o perlomeno un po’ di quello che sta alla base della matematica. Magari non userà mai quella nozione, ma non è poi così importante… In casi come questo, ciò che conta è il metodo. Ricordo che – come dall’esponente 2 nel titolo – esiste anche un primo volume, scritto da Robert Ghattas; e a quanto pare Sironi ha appena pubblicato un terzo volume, di Silvia Benvenuti.