Carnevale della Matematica #188

“Canta, canta tenebroso”
(Poesia gaussiana)

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Benvenuti all’edizione numero 188 del Carnevale della matematica, dal tema “cos’è per voi la matematica?”
La cellula melodica fornita da Dioniso questa volta vede un tritono. Nulla di così strano, visto che il merlo “canta tenebroso”, no?

Il 188 è un numero intoccabile, non essendo la somma dei divisori propri di nessun altro numero; fa parte delle terne pitagoriche (141, 188, 235), (188, 2205, 2213), (188, 4416, 4420), (188, 8835, 8837); è un numero felice ma odioso; e infine è un numero congruente, nel senso che è l’area di un triangolo rettangolo i cui lati sono razionali. Il piccolo problema è che i cateti di questo triangolo sono una frazione di 2·14561856·2289169 e 14561856²−2289169² rispettivamente…


Sapete bene che io il tema non lo considero mai: vediamo comunque chi e cosa ha scritto, in tema o fuori tema.

Flavio Ubaldini ci propone Zenone e il mistero della discesa infinita, l’anticipazione di un suo articolo per Nuova Lettera matematica.


Annalisa Santi dice di essere uscita dal tema perché una mostra di ceramica raku le ha stimolato una correlazione tra il teorema di incompletezza di Gödel, l’estetica del wabi-sabi e la ceramica raku. Quindi ne è risultato un articolo per riflettere sul ruolo positivo dell’imperfezione e del limite nella verità, nella bellezza e nella creazione. Il post è Verità imperfette: wabi-sabi, Gödel e la ceramica raku.


Mauro Merlotti ha il coraggio di ammettere che rispondere in tema alla domanda di questo carnevale non è semplice: “è un’altra di quelle cose che se non me lo chiedi lo so, ma se devo spiegarlo non sono sicuro di saper rispondere con precisione.” Ha così fatto un post che va oltre le formule e cerca di “dimostrare” identità e teoremi con il supporto di figure più o meno esplicite e chiare. Per sua natura, la trigonometria si presta bene a questo discorso. Il post è Zibaldone Scientifico: 273. Formule trigonometriche.


Daniela Molinari di Amo la matematica ha invece scelto di restare in tema con Matematica. Come dice, “L’istinto porta ad elencare una serie di aggettivi, che possano in qualche modo racchiudere o far riconoscere la matematica. Il secondo pensiero è quello di definire la matematica attraverso il suo insieme complementare, cioè dicendo cosa la matematica non è. Mentre guardo l’una e l’altra strada, scorgo una terza via: quella che passa per le citazioni di importanti matematici e per la testa dei miei alunni, aggirandomi tra nuvole di parole nel tentativo di afferrare l’inafferrabile.”


MaddMaths! come al solito ha tanti post di tante categorie. Prima i post fuori categoria:

Roma Math Career Day 2025, aperte le iscrizioni!
L’istituto per le applicazioni del calcolo e l’Istituto di analisi dei sistemi ed informatica del Cnr e i dipartimenti di matematica dei tre atenei romani, Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, in collaborazione con l’Associazione MaddMaths! ETS, dopo il successo delle precedenti edizioni, hanno deciso di organizzare anche nel 2025 il Roma Math Career Day allo scopo di mettere in contatto persone neolaureate e laureande in matematica di tutti gli atenei italiani con aziende potenzialmente interessate a reclutarli. L’evento si terrà il 18 settembre p.v. presso la sede del Cnr in via dei Taurini 19 a Roma. Scopriamo insieme di cosa si tratta e come partecipare.
Referendum: il quorum visto da un matematico
L’8 e il 9 giugno i cittadini italiani sono stati chiamati alle urne per 5 diversi referendum. Come accade per ogni referendum, si moltiplicano gli appelli: per il sì, per il no, per l’astensione. E in molti si interrogano sul quorum: è corretto fissare il quorum al 50% degli aventi diritto, quando l’affluenza alle elezioni politiche è in crollo? Alberto Saracco analizza la situazione con gli occhi del matematico e propone una possibile soluzione.
È logico fare logica a scuola? – Parte 3
Ha senso insegnare la teoria degli insiemi a scuola. E se sì, in che modo? È possibile superare la diatriba tra l’idea anacronistica di usare gli insiemi per introdurre i numeri naturali nella pratica didattica e l’odio aprioristico per l’«insiemistica»? Questo articolo è stato scritto da Luigi Bernardi e Antonio Veredice.
La scienza delle decisioni ci riguarda tutti – Verso ODS 2025
A settembre si terrà a Milano l’International Conference on Optimization and Decision Science 2025, il convegno annuale dell’Associazione Italiana di Ricerca Operativa su ottimizzazione e scienza delle decisioni. Ce lo racconta Giovanni Righini, professore ordinario di Ricerca Operativa presso il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Milano e coordinatore del Comitato Organizzativo. Spoiler: ci saremo anche noi di MaddMaths!.
Capitan America, Erdos o Bacon… chi è meglio?
Il web ha reso familiare a tutti l’espressione “social network”, ma al prezzo di renderla un po’ ambigua. Oggi la associamo subito a piattaforme come Facebook o Instagram, dimenticando che una rete sociale è una struttura fatta di relazioni tra cose o individui. Prima di pensare ai like e alle stories, varrebbe la pena riflettere su tutte le forme di reti sociali che ci circondano: amicizie, collaborazioni, alleanze… perfino quelle tra supereroi. Massimo Martone ci racconta di un articolo recente che mette in luce alcune strutture interessanti nel mondo dei supereroi Marvel.
Un quarantesimo di millennio per i Millennium Problems
Oggi è il 25esimo anniversario dell’annuncio dei sette Millenium Problems da parte del Clay Mathematics Institute. Daniele Aurelio ci racconta di cosa si tratta.
Storie di matematiche e matematici: un nuovo podcast
Da qualche giorno è disponibile su tutte le piattaforme di podcast, la prima puntata di una nuova serie intitolata “Storie di Matematiche e Matematici”, prodotta dal Laboratorio FDS del Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano e in collaborazione con METID. Il Laboratorio FDS è attivo da molti anni nella formazione, divulgazione e sperimentazione didattica e con questa iniziativa, esplora i podcast come nuovo strumento per raccontare la Matematica e i suoi protagonisti. La serie è stata realizzata da Giulio Magli, Monica Conti e Annalisa Panati che ci accompagneranno attraverso le biografie di matematiche e matematici spesso non abbastanza conosciute. Abbiamo incontrato Giulio Magli, direttore del Laboratorio FDS, che ci ha raccontato la genesi e gli obiettivi del progetto.
A quite beautiful mind – un’intervista a Peter Lax (1 maggio 1926 – 16 maggio 2025)
Venerdì scorso è venuto a mancare, nella sua casa di Manhattan, il matematico Peter Lax. Aveva 99 anni. Ha studiato problemi matematici all’intersezione tra la teoria e le applicazioni, ridefinendo il modo con cui gli scienziati avrebbero usato le nuove tecnologie computazionali per risolvere problemi tecnologici, dalla progettazione di velivoli alle previsioni del tempo. Per ricordalo ripubblichiamo un’intervista raccolta a Roma da Marco Motta e Roberto Natalini, in occasione della Picone Lecture tenutasi presso la sede centrale del Cnr il 27 giugno 2007.

Passiamo ora alle rubriche, partendo con la mia Diario di un matematico non praticante: Maurizio Codogno, meglio noto in rete come .mau., racconta come lui vede la matematica, con la scusa di non doverla insegnare né crearne di nuova

Io sono un platonista riformato
Il tema di oggi è filosofico: i concetti matematici esistono? Sono veri? Più in generale, cosa sono? Le risposte sono sempre troppe.
La matematica è umanistica o scientifica?
Il tema di oggi, se la matematica sia umanistica o scientifica, può sembrare strano: chi non è matematico è convinto che la matematica non sia certo umanistica. La risposta è piuttosto spiazzante.

Storie che contano è un progetto per esplorare la matematica e le sue tantissime branche con una lente diversa: quella della scrittura.

4) Fabrizio Lanfredi, “AM♥♥RE” è un racconto un po’ romantico e un po’ nerd.
5) Massimo Ferri, “5cm” Massimo Ferri sfrutta un racconto epistolare di pura fantasia per fantasticare su uno dei più celebri matematici della storia: Évariste Galois, morto ventenne con una pallottola nello stomaco dopo aver passato una notte insonne a delineare la teoria con cui avrebbe rivoluzionato l’algebra dei due secoli successivi (almeno). Cosa avrebbe potuto regalare – o anticipare – all’umanità se fosse vissuto più a lungo? Proviamo a scoprirlo…

I Rudi Mathematici sono ospitati da alcuni mesi da MaddMaths!. In questo mese hanno pubblicato come al solito un po’ di materiale.

RM316, Maggio 2025, è in linea
Maggio è il mese centrale della primavera e questo RM316, il RinoMato magazine dei Rudi Mathematici, riesce comunque ad uscire nel mese giusto e accontentatevi di trovarci dentro un compleanno striminzito, una sezione di Soluzioni&Note non particolarmente voluminosa (del resto, se occupa solo quattro pagine è colpa vostra, mica nostra) e consolatevi con un Paraphernalia Mathematica pieno zeppo di figure con bastoncini e caselline. Oppure cimentatevi con i Copolimeri, come fanno Grigio e Scarabocchio. Oppure, perdindirindina, scordatevi tutto: impegni matematica lavoro traffico coffee-break palestra e riunioni convocate all’ultimo minuto, e andate a godervi la primavera. Lo sapete, vero, che è la migliore delle stagioni, se aveste voglia di andarla a cercare?
I Problemi di LeScienze – Maggio 2025 – Ghiaccio bollente
Avete mai provato a rompere le scatole alla gente chiedendo in giro quale sia, secondo loro, la differenza tra matematici e fisici? Nella loro rubrica su Le Scienze i Rudi Mathematici propongono un problema di fisica. Certo, come sempre succede con i problemi di fisica, per risolverlo serve la matematica… Voi come lo avete risolto?
Quick & Dirty – Angoli massimi
Sapete rispondere a questo problema senza cedere alla tentazione di guardare la soluzione? Avete una risposta migliore? Fatecelo sapere!

Per la sezione Didattica c’è un singolo post:
Il n. 17 di Didattica della Matematica è online
È uscito il diciassettesimo numero della rivista semestrale Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula curata dal Centro competenze didattica della matematica del Dipartimento formazione e apprendimento / Alta scuola pedagogica della SUPSI di Locarno (Svizzera). Presentiamo il sommario (con i link diretti ai relativi articoli) e a seguire l’editoriale di SIlvia Sbaragli. Buona lettura!

Un post anche per le Letture matematiche:
Rivoluzioni matematiche: il Teorema di Stokes-Cartan di Chiara de Fabritiis
Con il numero di Giugno di Le Scienze troverete in allegato il trentatreesimo dei volumi della collana dedicata ad alcuni tra i maggiori teoremi matematici. La collana è stata elaborata in collaborazione con la redazione di MaddMaths!. Questo nuovo volume è dedicato al teorema di Stokes-Cartan ed è curato da Chiara de Fabritiis.

Per La lente matematica di Marco Menale:
Specie invasive e come liberarsene
Vi è capitato di vedere delle erbacce nel vaso della painta che tanto curate? Provate a strapparle via e rieccole di nuovo spuntare poco dopo. Potrebbe trattarsi di una specie aliena! Le specie aliene competono con quelle native fino a dominare l’ambiente in cui si trovano. La matematica descrive questo processo e…suggerisce qualche soluzione.
Pioverà nel fine settimana? Chiediamolo a Marc Kac!
La pioggia ha appena rovinato il nostro weekend estivo: quado potrebbe riaccadere? Usiamo il lemma di Kac. Il lemma di Kac misura l’attesa affinché una certa situazione si ripresenti. C’entra anche la probabilità.

Infine, Le news di Stefano Pisani:
Sbagliando s’impara? Ecco la risposta della matematica
Sbagliando s’impara? Una nuova ricerca dell’École Polytechnique in Francia testato l’esattezza di questo antico adagio, arrivando a conclusioni spiazzanti.
Risolvere un cruciverba sfruttando i segreti della percolazione
Risolvendo un cruciverba, è successo almeno una volta a tutti di sentirsi bloccati per poi, improvvisamente, iniziare a procedere spediti e riempire mezza griglia in pochi secondi. Quello che succede in quel momento di svolta, secondo il fisico tedesco Alexander Hartmann, dell’Università di Oldenburg, è molto simile a ciò che in fisica si chiama “transizione di fase”: un passaggio improvviso da uno stato all’altro di un materiale che si verifica, per esempio, quando il ghiaccio si scioglie o l’acqua inizia a bollire. Ma, rispetto a questi sistemi fisici, i cruciverba potrebbero essere unici dal punto di vista matematico. Scopriamo come.


Anche Gianluigi Filippelli ha tanto materiale.

Iniziamo con la rubrica de I rompicapi di Alice. Questo mese ecco Il fantastico mondo dei politopi che riprende alcuni dei concetti che avevo già proposto nel Ritratto di Alicia Boole.

Per i Ritratti, invece, ecco Alice Lee, la statistica che dimostrò l’assenza di correlazione tra dimensioni del cervello e facoltà intellettive.

Per Le grandi domande della vita ecco:

* Se così, allora… su alcune equazioni matematiche.
* Questioni di geometria su alcuni problemi geometrici con i triangoli.
* La spirale di Eulero curva particolare scoperta per la prima volta proprio da Eulero.

Fuori dalle rubriche abbiamo

* Il cammino di Levy che prosegue, dopo il cammino dell’elefante, il discorso sui cammini casuali.
* Di ali che flettono in cui affronto, con le opportune formule, il problema delle ali flessibili in Formula 1.
* Su un errore di Godel, breve post su un articolo che racconta di un errore (o forse di una cattiva interpretazione da parte di altri) del logico austriaco.

Gianluigi chiude i contributi provenienti da DropSea con un recensione non matematica dove però, all’interno, c’è un po’ di matematica: La giostra del maleficio di Jean Ray, una raccolta di racconti dell’orrore in cui un paio sono a tema proprio matematico!

Gli ultimi due contributi, infine, vengono da EduINAF e sono le due astrografiche Il modello copernicano (che si era scordato di segnalare all’edizione precedente) e Le leggi di Keplero che completano la serie di infografiche a fumetti dedicate ai modelli del sistema solare.


Infine i miei post del mese, comodamente suddivisi in categorie.

Per i quizzini della domenica:
Sottostringa, che si chiede se l’insieme dei quadrati contiene in un certo senso tutti i numeri.
Stringa iniziale, che complica la vita a chi aveva risolto quello della settimana scorsa.
Medie intere, un modo per scoprire una struttura nascosta in un ordinamento.
Borsellino. Riuscite a scoprire quali monete avevo?

Per le recensioni:
A Cool Guide to Statistics and Data Science, di Leo Cremonezi, che spiega ai ragazzi delle medie i concetti di base della data science.
Il teorema dell’ombrello, di Michaël Launay. Che c’entra l’ombrello con la matematica? C’entra, c’entra.
Alice e Bob. Matematica e letteratura, di Gian Italo Bischi. A dirla tutta, alcuni accostamenti mi sembrano molto forzati.
Pi greco nei triangoli (di Tartaglia e no): due successioni infinite per calcolare pi greco, una nel triangolo di Tartaglia e una con i numeri triangolari.

Per la matematica light:
Quanto un cavallo è più veloce di un re?, un risultato sulla velocità relativa di un cavallo e di un re sulla scacchiera.
Due formule matematiche: una su una disuguaglianza che ha a che fare con π ed e, una sul lato dell’eptadecagono regolare inscritto in un cerchio unitario.
Quaternioni che non ce l’hanno fatta: quartetti di numeri con regole leggermente diverse da quelle che conosciamo.

Per Povera matematica:
Spread e ignoranza – Il nostro Presidente del Consiglio dei ministri ha dei problemi con la matematica (e nessun giornale è parso accorgersene)

Su Tumblr:
una citazione di Von Neumann
un’uguaglianza matematica (costruita con un trucco)
una simpatica uguaglianza numerica.
il solito svarione di AI Overview (stavolta aritmetico)


Ci sentiamo a settembre!

Un paese di vecchi

È straziante pensare che il brigadiere morto ieri in uno scontro a fuoco con due rapinatori fosse all’ultimo giorno di lavoro prima del congedo, lasciando moglie e due gemelle dell’età dei miei.
Ma mi chiedo quale sia lo stato delle nostre forze dell’ordine se comunque a sessant’anni sei ancora a fare i turni di notte sul radiomobile.

Adda venì l’AGI!

Oggi racconto di due fallimenti dell’intelligenza artificiale su compiti apparentemente semplici, il che non è poi così strano se ci si pensa su un attimo.

Il primo esempio ha visto giocare una partita a scacchi tra ChatGPT o4, quello che dovrebbe essere il modello di punta di OpenAI, e… il programma di scacchi di (un emulatore di un) Atari 2600, una console del 1977, quando persino io non avevo ancora cominciato a toccare cose di programmazione (ho cominciato con la TI-57 a Natale 1978). Bene, o4 ha perso in modo spettacolare, lamentandosi che non riusciva a riconoscere le icone molto minimali dello schermo dell’Atari, ma non riuscendo meglio nemmeno quando si è passati alla notazione scacchistica standard. E dire che l’Atari era stato settato in modalità “principiante”, roba che forse anch’io che non gioco a scacchi da decenni sarei riuscito a batterlo.

Questo risultato non mi stupisce più di tanto. Ribadisco il mio – ma non solo mio – mantra: un LLM è un autocompletatore con gli steroidi; questo significa che se c’è materiale di addestramento sufficiente, anche senza rinforzo manuale, è probabile che il modello riesca a dare una risposta corretta. Ma ci sono troppe possibili partite a scacchi per sperare che un addestramento generalista possa fare inferire delle regole che valgano per ogni partita. (Un addestramento specifico ce la fa, vedi AlphaGo Zero).

Quello che invece mi ha stupito è questo articolo di Apple, citato qui. (Ve lo dico subito, io ho solo dato una scorsa all’articolo originale e letto il resoconto). L’articolo mostra il risultato di un esperimento sulla risoluzione alcuni semplici problemi, come per esempio quello della Torre di Hanoi, da parte di LLM per così dire standard e modelli che applicano il cosiddetto “ragionamento” (LRM, Large Reasoning Models) per dare una risposta presumibilmente più accurata. Che è successo in questo caso? Nel caso della Torre di Hanoi nelle situazioni semplici, con due o tre dischi, i risultati migliori sono stati ottenuti dagli LLM, il che dimostra una volta per tutte la verità del tormentone “pensare troppo fa male”; addirittura i modelli continuano a esplorare strade sbagliate dopo avere trovato la risposta corretta. Passando a compiti di media complessità, dai 4 ai 7 dischi, in effetti gli LRM si comportano molto meglio degli LLM. Ma superato anche quel valore entrambi i modelli non riescono più a trovare una soluzione, nemmeno se si fornisce loro l’algoritmo per risolvere il problema. E quel che è ancora più strano è che la non-risposta viene data dopo aver generato un numero minore di token, come se il modello si desse per vinto.

Tutto questo vale per i principali modelli attualmente disponibili: in altre parole, nessuno di essi riesce a estrapolare una soluzione generale da quelle particolari, neppure con il cosiddetto “ragionamento”. La Torre di Hanoi ha per esempio una soluzione ricorsiva molto semplice: se devi spostare n dischi dal piolo A al piolo C, ne sposti n−1 da A a B, sposti l’ultimo piolo da B a C, e sposti i n−1 pioli da B a C. Ma esiste anche una semplice soluzione procedurale che non richiede ricorsività: nelle mosse dispari si sposta il disco 1 sempre nella stessa direzione ( A → B → C → A oppure A → C → B → A, dipende da quale sarà il piolo dove si formerà la nuova pila: ma tanto nella peggiore delle ipotesi basta rifare le stesse mosse una seconda volta) e nelle mosse pari si sposta l’unico disco possibile diverso dall’1. Non mi aspetto ovviamente che un LLM standard possa “spacchettare” queste istruzioni per arrivare alla soluzione; ma credevo che nel caso degli LRM esistesse un livello che potremmo definire di generalizzazione (“astrazione” mi pare troppo), mentre evidentemente non c’è. Direi insomma che se il livello attuale è davvero questo possiamo stare tranquilli e continuare a usare gli LLM per generare report che nessuno tanto leggerà :-)

Pi greco nei triangoli (di Tartaglia e no)

se si sommano gli inversi dei numeri cerchiati... (da cut-the-knot) Non si direbbe che il triangolo di Tartaglia – quello dove i due lati obliqui hanno sempre il numero 1 e i numeri interni sono la somma dei due superiori – e $\pi$ (spero di non dovervi spiegare cos’è…) abbiano qualcosa a che fare. E invece se guardate il disegno qui sopra, dove sono cerchiati un numero sì e uno no su una diagonale, sommate e sottraete man mano gli inversi di quei numeri ($\frac{1}{4} – \frac{1}{20} + \frac{1}{56} – \frac{1}{120} + …$) e moltiplicate per due terzi ottenete la parte decimale di pi greco! Magia? Non proprio.

Come raccontato in Cut the Knot, Daniel Hardisky ha scoperto la formula modificando la serie infinita per pi greco costruita dal matematico cinquecentesco del Kerala Nīlakaṇṭha Somayāji. La formula in questione è

$$\pi = 3 + \frac{4}{2\cdot 3 \cdot 4} – \frac{4}{4\cdot 5 \cdot 6} + \frac{4}{6\cdot 7 \cdot 8} – …$$

Da qui si sostituiscono i 4 a numeratore con $1 \cdot 2 \cdot 3$, moltiplicando per 2/3, e ottenendo

$$ \pi = 3 + \frac{2}{3} \left( \frac{1 \cdot 2 \cdot 3}{2\cdot 3 \cdot 4} – \frac{1 \cdot 2 \cdot 3}{4\cdot 5 \cdot 6} + \frac{1 \cdot 2 \cdot 3}{6\cdot 7 \cdot 8} – … \right) $$

che è appunto la formula cercata.

Sempre nella stessa pagina, Alexander Bogomolny presenta un altro risultato, scoperto nel 2007 da Jonas Castillo Toloza, e che ricava $\pi$ a partire dai numeri triangolari:

$$\pi – 2 = \frac{1}{1} + \frac{1}{3} – \frac{1}{6} – \frac{1}{10} + \frac{1}{15} + \frac{1}{21} – \frac{1}{28} – \frac{1}{36} + …$$

Questa formula si può dimostrare lasciando da parte il primo termine, raggruppando a quattro a quattro gli altri, facendo le somme e scoprendo che sono esattamente i termini della serie di Nīlakaṇṭha. (D’accordo, prima bisogna dimostrare che la serie è assolutamente convergente e quindi possiamo fare i giocolieri con l’ordine degli addendi… ma ve lo risparmio).

È proprio vero che $\pi$ spunta quando meno ce l’aspettiamo!

Come stupire una donna

taglio tattico Oggi in pausa pranzo sono andato dal parrucchiere per farmi il taglio estivo (capelli lunghi mezzo centimetro, sfumatura su nuca e lati: almeno faccio in fretta con la doccia). Ero in uno di quei posti pieni di giovani barbieri, e mi è toccata una fanciulla, che dopo lo shampoo mi chiede che taglio volevo. Quando ho risposto “taglio tattico, praticamente a zero” mi ha guardato come se avsse il sospetto di essere su una candid camera. Me ne sono accorto persino senza occhiali. Ci ha perso un bel po’ di tempo per riaversi e recuperare le informazioni che probabilmente le erano state date (“il cliente ha sempre ragione, non sindacare sul tipo di taglio”)…

Non mi bastava mia figlia che ogni estate si lamenta perché dice che con il capello rasato sono brutto, insomma! (Tanto sono brutto lo stesso)

Nella foto, il risultato.

flop annunciato

Io pensavo a un’affluenza ai referendum sul 23%, mentre sono arrivati poco sopra al 30%. Non che la cosa cambi molto, naturalmente. Probabilmente la destra poteva evitare tutta la campagna astensionista e il risultato sarebbe rimaso lo stesso, ma con una maggiore legittimazione politica del NO. Non credo infatti che il 20% degli italiani (a) voti a destra e (b) non sia andata a votare perché Meloni Salvini e Tajani gliel’hanno detto.

Quello che personalmente mi stupisce non è tanto la scarsa affluenza, che come dicevo ci potevamo aspettare, quanto il basso risultato dei SÌ per il quesito sull’abbreviazione del tempo necessario per ottenere la cittadinanza italiana (ferme restando naturalmente tutte le altre clausole, anche se i contrari hanno sempre affermato il contrario): se le prime stime sono corrette, i SÌ sono tra il 60 e il 65%, quindi meno del 20% dell’elettorato italiano. Più votato il SÌ gli altri quattro referendum, con una percentuale superiore all’80% che porta il totale dei favorevoli intorno al 25% del corpo elettorale: non tutti i 15 milioni millantati da Landini e Schlein (Conte almeno ha avuto il buonsenso di contare solo i SÌ), ma comunque un numero di persone sufficiente per dire che con la regola proposta da Alberto Saracco (Il referendum è approvato nel caso in cui i sì siano almeno il 50%+1 dei voti espressi e almeno il 25%+1 degli aventi diritto) il risultato sarebbe stato diverso… o meglio, la destra avrebbe dovuto fare una campagna molto vivace per il NO, e non per sfruttare l’astensione ormai tipica per le italiche votazioni.

Ma tanto queste sono considerazioni oziose: quello che potremo avere al più è un aumento delle firme necessarie per presentare un referendum, ma anche con un milione di firme il risultato non cambierebbe molto.

Le vajasse d’oltreoceano

Se ho capito bene, la lite a mezzo social tra Musk e Trump si è momentaneamente acquietata. Donaldo ha detto che in fin dei conti Musk è un tipo tosto, Elonio ha cancellato i tweet dove insinuava che il nome di Trump si trova negli Epstein files. (Non che abbia capito l’utilità di quella mossa: la risposta tipica di Trump sarebbe stata “e allora?” e la cosa finiva lì). D’altra parte, al momento i due hanno bisogno uno dell’altro: Elonio per le commesse federali, Donaldo perché ormai il DOGE è stato del tutto infiltrato dagli X-boys e io non mi fiderei più di tanto. Dopo aver arruffato il pelo e gonfiato i muscoli, i due non potevano fare altro che scendere a più miti consigli, salvo riprendere il tutto tra una settimana o due.

Il tutto sarebbe anche divertente, se non ci fossimo di mezzo noi. Non che la situazione sarebbe così piacevole anche se i due andassero d’amore e d’accordo, ma così siamo messi proprio male.

Quizzino della domenica: Borsellino

751 – aritmetica

Nel suo borsellino Jack ha un certo numero di monete (USA, quindi le possibilità sono 1, 5, 10, 25 cent). La media dei valori è 20 cent. Il nonno gli regala una moneta da 25 cent, e ora la media dei valori del borsellino è salita a 21 cent. Quanti decini ha Jack?

monete
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p751.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema dall’AMC 10A dell’anno 2004; immagine da SVGrepo.)