(ri)prenderai il cognome di tuo marito

La polemica era già scoppiata con le tessere elettorali (ho scelto apposta il link al Giornale che ovviamente ha come sottotesto “non rompete i cabasisi”). Ma Anna, mentre votava, ha notato che anche nel registro elettorale lei era indicata come Anna (Cognome) in Codogno.

Questa aggiunta nasce da una legge del 1999 del governo D’Alema che ne ammetteva la possibilità? Può darsi, e ciò mostra come la sinistra in Italia sia sempre riuscita a fare da apripista alle peggio cose della destra. Perché comunque è l’attuale titolare del Viminale ad avere dato l’ok alla messa in pratica dell’aggiunta, immagino per la gioia (senza ironia) di milioni di donne che l’hanno votato e che vogliono con forza rimarcare il loro essere state rese oneste. Però a me questo piccolo segnale pare molto più importante di tante altre cose per mostrare come stiamo tornando indietro. Ah: nel nostro nucleo familiare è Anna a essere indicata come capofamiglia. Chissà se lo sarà ancora per tanto tempo.

Silenzio e rumore elettorale

Un tweet in più o in meno di Selfini è assolutamente indistinguibile dalla massa dei messaggi da lui (rectius, da chi per lui) postati. Non se ne accorge nessuno.

Un tweet di Selfini nel giorno del silenzio elettorale sarebbe assolutamente indistinguibile dalla massa dei messaggi, se non ci fossero tutti gli alti lai di chi piange perché è stato violato il silenzio elettorale (che io abolirei del tutto, ma quella è un’altra storia). Questo mi sembra un punto così banale che non dovrebbe neppure essere rimarcato, considerando che capita a ogni elezione; e invece no.

Insomma, Selfini ce lo meritiamo.

Quizzino della domenica: i due rettangoli

Mia figlia Cecilia ha disegnato due rettangoli con un lato in comune: ABCD e ABEF. I lati dei due rettangoli sono numeri interi (positivi, ovvio); l’area di ABCD è 20 cm² mentre quella di ABEF è di 10 cm². Sapendo che Cecilia è una risparmiatrice e ha scelto i rettangoli in modo che CDFE abbia il perimetro minore possibile, quanto vale questo perimetro?
[i rettangoli (?)]

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p386.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Mind Your Decisions.)

_In viaggio con Lloyd_ (libro)

Mi sa che avrei dovuto cominciare con il precedente Vita con Lloyd, di cui almeno avevo un’idea da alcuni ritagli visti nei social network. In questa sua opera seconda (Simone Tempia, In viaggio con Lloyd: un’avventura in compagnia di un maggiordomo immaginario, Rizzoli Lizard 2017, pag.167, € 14, ISBN 9788817095976, link Amazon) Tempia sceglie giustamente di non ripetersi nei siparietti e di partire invece per un viaggio… verso il proprio Destino, in una variegata compagnia: un’Ansia, una Paura, un Dubbio. E naturalmente con Lloyd che risponde alle lettere del protagonista, essendo questo un romanzo epistolare. Come avrete capito, Tempia è un funambolo della parola, e personifica tutti i luoghi comuni – a volte non troppo comuni – per raccontare di questo suo viaggio peculiare. Ecco: forse ha un po’ esagerato con queste personificazioni, soprattutto se si legge il libro tutto d’un fiato: ma direi che è una pecca minore.

Il solito presenzialista

Io ho già dei dubbi sul fatto che la professoressa Rosa Maria Dell’Aria abbia dovuto confrontarsi direttamente col ministro dell’istruzione Bussetti per la storia del video dei suoi studenti, e non semplicemente con il provveditorato. Ma facciamo finta che questo sia stato l’equivalente della Cassazione.

Ma mi spiegate che ci faceva il ministro degli interni? (tanto che il confronto è stato tenuto appunto in prefettura). No, non venitemi a dire che è perché il suddetto si è sentito offeso dal confronto. Ha diritto di esserlo, ma allora va in tribunale.

Santini elettorali: Stefano Maullu

Una delle cose interessanti di queste elezioni europee è la mancanza di materiale cartaceo. A Milano, tanto per dire, non hanno nemmeno messo i cartelloni elettorali temporanei, e non mi pare che nessuno si sia scandalizzato. Lo stesso per la pubblicità elettorale: ho visto mi pare un paio di santini in tutto. Però…

Però ad Anna – la capofamiglia – è arrivata una lettera di stefano MAULLU (lui si scrive così, e chi sono io per andare contro il suo volere?) con tanto di slogan “MEGLIO MAULLU” con i colori gialloblu di Fratelli d’Italia dove l’attuale europarlamentare è approdato partendo da Forza Italia. Nella sua autobiografia spiega che è nato lo stesso anno in cui è morto Enrico Mattei, probabilmente per cercare il voto dei fan della metempsicosi; si dice fiero di essere stato assessore lombardo alla Protezione Civile quando dieci anni fa ci fu il terremoto in Abruzzo e di aver recuperato 700 milioni di finanziamento per la TEEM dalla Banca Europea degli Investimenti. Però, probabilmente per mancanza di spazio, non ha aggiunto che è stato condannato in primo grado per Rimborsopoli. O forse il fatto che la condanna sia con pena sospesa e non menzione gli ha fatto immaginare che non fosse necessario menzionarlo?

Un giorno in tribunale (parte 1)

Innanzitutto una rassicurazione per i miei fan: non mi hanno arrestato. Oggi sono semplicemente stato a un’udienza presso il giudice del lavoro riguardo a un aumento contrattuale di stipendio che in realtà è risultato in una diminuzione del mio stipendio. In pratica, a fine 2017 c’è stato un rinnovo di contratto telecomunicazioni che ha dato 20+20 euro mensili di aumenti sui minimi e 10 euro di “Elemento retributivo separato”. Quest’ultimo non contribuisce al calcolo di tredicesima e TFR, quindi costa meno alle aziende che un aumento sui minimi. Vabbè, come sa chi ha fatto trattative sindacali, in genere alla fine si arriva a “pochi, maledetti e subito”.

Solo che le tranche di aumento dei minimi sono state assorbite dal superminimo, per la prima volta nella storia della mia azienda. Amen, mi sono detto, vorrà dire che di tutto l’esorbitante aumento vedrò solo i dieci euro… e invece nemmeno quelli: sono stati tolti dallo stipendio base e messi come voce separata. Quindi in pratica con questo “aumento” il mio stipendio lordo annuo è diminuito di una quindicina di euro. Non che io me ne accorga: ma il principio è pericoloso per il futuro. Quando il sindacato a cui sono iscritto ha chiesto se c’era qualcuno che ci metteva la faccia, come potete immaginare mi ci sono subito buttato, e oggi c’è stata l’udienza.

Risultato? Bisogna aspettare luglio. Oggi i due avvocati hanno semplicemente spiegato i motivi a favore e contro la richiesta. Non entro nel merito di quanto detto dalla controparte aziendale perché c’è per l’appunto una causa in corso: mi limito a segnalare come la linea di difesa sia stata “La causa è da rigettare perché è stata intentata con una richiesta errata: avrebbe al più dovuto chiedere che la parte di superminimo tolta fosse ricalcolata per evitare perdite di stipendio, e comunque non è vero che c’è una perdita di stipendio”. Dopo metà luglio ci sarà l’udienza finale: tornerò a fare la brutta statuina e vedremo che succede. Sicuramente – anche se vincessimo – ci perderò di più in ore di permesso, ma i princìpi sono princìpi!