“tre o quattro settimane”


Tra gli annessi e connessi dello smarrimento del mio portafoglio, c’è stata anche la necessità di cambiare la carta Fìdaty dell’Esselunga. Sono passato in negozio, e in cinque minuti avevo la carta nuova dove erano già anche stati inseriti i pochi punti che erano in quella vecchia (in genere è Anna che usa la sua tessera per le spese). La settimana dopo mi è capitato di dover comprare due cose: guardo lo scontrino, vedo che segna tutti gli acquisti, immagino che io debba rifare la trafila della dematerializzazione, e quindi vado sul sito.

Arrivo, mi dice che non ci sono carte associate – e vabbè, potrebbe essere comprensibile – ma non trovo come aggiungere la nuova tessera. Provo il motore di ricerca interno, ma è di quelli che non servono assolutamente a nulla. Memore del fatto che scrivere all’assistenza darà risposta in un mesetto, provo il numero verde: peccato che non sia riuscito a immaginare una successione di numeri che mi permettesse di parlare con un operatore. Alla fine ritorno sul sito, e scopro la faq mostrata qui in cima.

Qualcuno mi spiega perché occorrono tre-quattro settimane per completare un’operazione fatta in cinque minuti in negozio per tutte le cose che servono davvero? Il numero della nuova carta deve essere miniato in oro dai monaci tibetani che gestiscono il sito?

Quizzino della domenica: pesche

Sempre alla Fiera dell’Est uno stand vendeva delle bellissime pesche. Peccato che quando sono passato a comprarne qualcuna il venditore mi ha detto che erano appena terminate. Al mio stupore, mi ha spiegato che nella prima mezz’ora aveva venduto quattro quinti del totale delle pesche, più due quinti di pesca. Nella seconda mezz’ora aveva venduto quattro quinti delle pesche rimanenti, più due quinti di pesca. Nella terza mezz’ora aveva venduto quattro quinti delle pesche rimanenti, più due quinti di pesca. E nella quarta mezz’ora? Provate a indovinare: aveva venduto quattro quinti delle pesche rimanenti, più due quinti di pesca, e così le aveva terminate. E la cosa più incredibile è che non aveva mai dovuto tagliare una pesca! Quante pesche aveva all’inizio?


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p422.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Varsity Week; immagine da FreeSVG.org)

Speciale Normale (libro)

Vabbè, da buon normalista non potevo non acquistare questo fumetto (Leo Ortolani, Speciale Normale, Edizioni della Normale 2019, pag. 64, € 15, ISBN 9788876426551 ) dove l’autore di Rat-Man, che in fin dei conti è nato a Pisa e quindi un’idea della Normale ce l’ha, si è messo a narrare passato remoto e presente della scuola… saltando dunque il periodo in cui ci sono stato io. Così per me i laboratori ora presenti sono sconosciuti, anche se alcune situazioni descritte mi sono ben note – tranne il juke-box con gli armadietti, perché ai miei tempi di armadietti non ce n’erano. Completano il libretto alcune interviste più o meno riuscite; in effetti non è facile spiegare dal di fuori cosa significa trovarsi tutti insieme, studenti di scienze e di lettere, matricole e dottorandi, in un collegio; al limite la fregatura è che nell’anno scarso dalla pubblicazione del libretto il direttore della scuola Vincenzo Barone è stato coinvolto in una diatriba con studenti e professori e si è dimesso; ma quello non è certo colpa di Ortolani. Insomma, un’opera per fan (della Normale o di Ortolani)

Sindacato: iscritti dipendenti e pensionati

Prima di Natale sono passato nella sede del mio sindacato per gli auguri di fine anno (con un buffet ruspante, panini col salame :-) ) In segreteria c’era un poster datato 2014 che raccontava della sezione della provincia di Milano (e forse qualcos’altro, è Milano Metropoli). Bene: erano iscritti al sindacato 135.000 lavoratori e 53.000 pensionati.

Ora, so bene che la Triplice ha più pensionati che lavoratori attivi: gli ultimi ad avere avuto il sorpasso sono quelli della CGIL. Posso anche immaginare che dal 2014 a oggi anche il rapporto suindicato si sia ridotto, ma immagino che sia sempre almeno 2 a 1. A questo punto però mi chiedo quali siano i posti in cui i pensionati sovrastino di gran lunga i lavoratori, e soprattutto perché ci sia questa differenza. Mancata sindacalizzazione tra i lavoratori? Vantaggi per i pensionati tali da farli iscrivere una volta che hanno smesso di lavorare?

Cosmic Fever (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
(Eric J. Adams, Cosmic Fever, Black Rose Writing 2019, pag. 275, € 6,30, ISBN 978-1-68433-330-1 (cartaceo) )
Leggendo la prima parte del libro, inutilmente didascalica, mi sono chiesto quale fosse il punto dell’autore, perché era chiaro che ce ne fosse uno. Lo stesso con la seconda parte, quella in cui tutto sembrava essere cambiato per il meglio dopo la scoperta della Teoria del Tutto. Solo alla fine della terza parte, quella che parte dalla scoperta che la teoria era errata e tutto cascava a pezzi, ho finalmente capito cosa Adams voleva scrivere. (Per la cronaca, la quarta parte è giusto un breve post scriptum, e la spiegazione della TdT non ha alcun senso scientifico, ma quello non è certo un problema in un’opera di narrativa). A parte il forte accento sulle religioni monoteistiche e sulle loro differenze e contraddizioni, quello che succede è che le vite dei protagonisti, che si incrociavano man mano che il racconto si dipanava, venivano definitivamente intrecciate. La Teoria del Tutto non era insomma tanto (o solo) scientifica quanto per così dire umanistica. Quelle trenta pagine hanno risollevato il romanzo, e in effetti la terza parte in generale mostra come gli avvenimenti non siano mai davvero polarizzati e c’è sempre qualcosa di inaspettato; resto però dell’idea che la parte preparatoria è troppo lunga e pedante.

C’è un giudice ad Ankara

Oggi la Corte Costituzionale turca ha deliberato che il blocco a Wikipedia che ivi persiste dall’aprile 2017 viola il diritto alla libertà di espressione e quindi deve essere eliminato. Trovate tutta la storia del blocco su Wikipedia :-) oppure, se preferite i miei riassunti, ne parlai qui e qui (per quanto riguarda il secondo post, la Turchia ha chiesto una proroga che scadrà tra qualche settimana per fornire ulteriori informazioni).

Io non posso e non voglio entrare sul tema “le accuse per cui la Turchia finanziava il terrorismo islamico in funzione anti-Assad” siano vere o false; che i turchi siano ora entrati in territorio siriano è invece acclarato. Non so nemmeno se il governo turco accetterà questa delibera. Però posso dire che un governo che non riesce a convincere i suoi cittadini della falsità di una fonte e decide che la scelta più semplice è bloccarla non mi pare molto sicuro di sé.

I biscotti Misura e le tabelline

quanto fa 8 per 9? Quella che vedete nell’immagine è la confezione di un sacchetto di frollini integrali Misura (potete cliccarci su per ingrandirla). Come potete leggere nel punto 1, la confezione conteneva 630 grammi di biscotti. Inoltre – e questa è una novità, o almeno io non me ne sono mai accorto prima – è anche specificato che la confezione contiene circa 90 biscotti, come indicato nel punto 2. Fin qui nulla di particolare. Però, come leggete nel punto 3, un biscotto pesa 8 grammi. Ora, quanto fa 8 per 9?

Matematica vorrebbe che un biscotto pesi 7 grammi: in realtà ho fatto un test per amore della scienza, ho preso dieci biscotti, li ho pesati e ho trovato un valore di 84 grammi. La confezione non è più piena, pertanto non ho potuto contare il numero totale di biscotti: tra l’altro ce ne sono spesso di rotti, quindi il conto non sarebbe neppure così semplice. Ma è possibile che nessuno rilegga quello che viene scritto nelle confezioni prima di mettere sul mercato un prodotto?

(ah, buon Natale a tutti!)