Ieri sera verso le 21 squilla il cellulare di Anna. Numero di rete fissa milanese (ma si sa che non vuol dire molto). Anna risponde, e poi mette in viva voce. Una voce femminile dice in un italiano molto approssimativo – così ad orecchio direi che la signora era albanese, ma che in Italia c’è stata al più un mese – qualcosa di non meglio identificato sui problemi della bolletta. Comincio a parlare io, chiedo quale bolletta (“energia elettrica”) e a chi è intestata la bolletta (Anna). Per tre volte le dico “impossibile, la bolletta elettrica non è intestata a lei”, per tre volte lei continua con il suo discorso “bisogna vedere la bolletta”, finché ho chiuso la chiamata.
A parte lamentarmi dei soliti tentativi di truffa e la considerazione molto peggiore che qualcuno ha passato a questi tipi qua l’associazione nome-telefono per Anna, mi chiedo quale sia la logica di far fare queste chiamate outbound a qualcuno che evidentemente non comprende l’italiano e non ha neppure il buonsenso di buttare giù la chiamata quando si accorge che tanto non arriverà a nulla…

Il pi greco è un numero sfuggente ancorché ubiquo. Sono tanti i libri che parlano di esso; però in questo caso (Petr Beckmann,