Eurovision in Turin (One Maneskin)

Faccio coming out. Non ho mai visto l’Eurovision Song Contest, e non ho mai ascoltato Zitti e buoni. Questo naturalmente non significa che io non sappia che i Måneskin abbiano vinto l’ESC, che per regolamento l’anno prossimo l’edizione si svolgerà qui in Italia, e che Torino è stata scelta come città ospitante – come ho detto, pensando probabilmente al festival di Sanscemo.

Ho scoperto che gli Eugenio in Via Di Gioia (mai sentiti nemmeno loro prima di oggi… ma si sa che per me la musica è finita decenni or sono) hanno fatto un brano a questo proposito. È bellissimo. (Poi per me c’è un bonus. D’accordo, è in via Po; d’accordo, la foto è sgranata; ma è il “mio” 15)

l’Anomalia(ebook)

Credo che la miglior definizione di questo libro (Hervé Le Tellier, l’Anomalia : [L’anomalie], La Nave di Teseo 2021 [2020], pag. 368, € 9,99 (cartaceo: 20), ISBN 9788834605547, trad. Anna D’Elia) sia stato il commento “La solita storia di una buona idea senza chiusura…” Hervé Le Tellier, presidente dell’Oulipo, chiaramente paga il tributo agli altri grandi scrittori del gruppo: la prima parte procede molto lentamente perché i personaggi principali (undici, come dice in fondo in un momento libro-che-parla-di-sé-stesso) non sembrano avere nulla in comune, e anche lo stile del libro cambia da capitolo a capitolo. Avvicinandosi alla seconda parte, scopriamo che in un certo senso siamo di fronte a un romanzo di fantascienza hard – non mi aspettavo di trovare una citazione di Nick Bostrom, che è anche ringraziato nella versione francese; ma Le Tellier prima di passare alla linguistica ha una formazione matematica. Qui il libro scorre alla grande, tra il protocollo 42 e li dialoghi dei vari presidenti mondiali. Ma poi si arriva alla terza e ultima parte, e nonostante alcune battute fulminanti si direbbe che Le Tellier non sappia come finirlo. (L’ultimo capitolo è uno strappo per chiudere in tono davvero minore). Rimane insomma l’amaro in bocca, e non sono così sicuro che il Goncourt che ha vinto sia davvero meritato. A parte un po’ di virgole per me di troppo, la traduzione di Anna D’Elia è ottima.

Riscaldamento

(dell’obbligo di green pass parlerò la settimana prossima, quando vedrò cosa è successo oggi)
Il 15 ottobre, almeno nel nord, è il giorno in cui si possono accendere i riscaldamenti negli appartamenti. Quest’autunno è stato molto clemente, a dire il vero, tanto che non abbiamo ancora cominciato. In compenso stamattina la metro lilla era un forno. Non è che all’ATM abbiano frainteso il concetto di “appartamento”?

Camera di Commercio italiana negli Emirati Arabi Uniti

Gestendo io la casella di comunicazioni stampa per Wikimedia Italia (ok, adesso la comunicazione è diventata esterna ma la casella mi è rimasta) ricevo tanti messaggi. Buona parte di essi sono di persone che non hanno capito che se hanno dei problemi con Wikipedia non devono scrivere a noi che tanto non potremmo fare nulla.
L’altro giorno però mi è arrivata una mail con titolo “Richiesta contatto telefonico” e con testo “Spett.le Azienda, la informiamo che la Camera di Commercio italiana negli Emirati Arabi seleziona Aziende del suo settore da inserire in un progetto con l’obiettivo di introdurre i prodotti nel mercato dell’intera Area del Golfo.”

In realtà la Camera di Commercio italiana negli Emirati Arabi esiste davvero e il suo sito è questo, mentre il link porta qui, dove c’è un link per inviare email a iicuae.com, ma non c’è il viceversa. La domanda è, tenuto conto che una mail con quel testo è intrinsecamente spammosa: è tutto vero o è falso? Secondo voi devo chiedere a Matteo Renzi, che di queste cose ne dovrebbe sapere? (ma forse lui era in Arabia Saudita, non negli EAU)

Twitter e #draghidimettiti

draghidimettiti Come potete vedere qui a fianco, Piero Raffa ha analizzato il topic trend #draghidimettiti. La cosa mi ha molto preoccupato, ma per un motivo che probabilmente è diverso da quello di Raffa. È relativamente ovvio che non è così semplice verificare che i nomi degli utenti Twitter che hanno postato siano effettivamente probabili. Lo si può fare, ma tarare un algoritmo richiede parecchia attenzione. Ma contare anche il numero di twittatori oltre che il numero di hashtag per capire se l’argomento è davvero importante mi parrebbe il minimo sindacale, e invece così pare non sia. O magari 166 persone sono in generale sufficienti per avere un trending topic, e in questo caso l’irrilevanza di Twitter almeno in lingua italiana sarebbe lampante… (Ah, sì. Di per sé Twitter sarebbe irrilevante, se non fosse che viene ripreso dai media. Quindi all’atto pratico non lo è)

Poi vabbè, c’è chi commenta «Beh guardi aldilà di Twitter io guarderei il sentimento diffuso del paese che sicuramente va in quel senso, almeno per una parte non trascurabile» che corrisponde sicuramente a un account reale, ma questa è un’altra storia.

Il Senato ci ha ri-audito

Dopo che il ministero della Cultura quest’estate si era dimenticato di noi nelle audizioni per ottenere commenti sulla legge delega che implementerà anche in Italia la direttiva europea sul copyright, il Senato ci ha permesso di raccontare cosa non va in quel disegno di legge. (Che ci siano cose che non vadano l’ha anche detto il garante antitrust, tanto per dire). Wikimedia Italia e Creative Commons Italia si sono uniti per l’audizione, che potete vedere sul sito del Senato dal minuto 38:44 circa.

Questa volta non sono stato io il relatore, ma al minuto 53:28 circa potete vedere la mia bella faccia fare una puntualizzazione (rispetto all’affermazione di un’associazione audita prima di noi, che diceva che in Francia e UK i musei fanno i soldi vendendo le riproduzioni delle loro opere). E soprattutto i miei fan possono vedermi in giacca e cravatta :-)

Aggiornamento: (18 ottobre) chi ha più fretta può vedere solo il pezzo con i nostri interventi su YouTube.

Spie e vaccini

Martedì La Stampa ha pubblicato un articolo in cui si legge che delle spie russe hanno rubato i dati relativi al vaccino AstraZeneca, che come ricordate è stato fabbricato con l’aiuto dell’università di Oxford, per creare il loro vaccino Sputnik.

Tutto è possibile, lo sappiamo bene: e visto quanto le case farmaceutiche sono gelose dei loro risultati, e dei miliardi di utili che gli fanno loro fare, è chiaro che la posta in gioco è tanta. Però avrei già qualche dubbio nel fidarmi di uno scoop del Sun (ah: come è usuale, alla Stampa si sono “dimenticati” di mettere il link alla fonte. Dobbiamo accontentarci che almeno abbiano scritto quale quotidiano fosse). Inoltre la tecnica usata da questi due vaccini (partire da un adenovirus usato come vettore) è consolidata, e dato che se non sbaglio questo coronavirus è stato sequenziato non è che sia necessario copiare la formulazione. Altra cosa sarebbe stata la copia di un vaccino a mRNA.

Insomma, io i miei dubbi li ho. Al Sun forse li avevano o forse no, ma dal loro punto di vista la cosa era irrilevante. Spiace vedere che La Stampa abbia seguito la stessa linea.