Io su Facebook non ci sono praticamente mai, su Instagram meno ancora, e soprattutto tendo ad avere l’audio a zero. Quindi non mi sarei nemmeno accorto della rottura delle trattative tra Meta e SIAE che ha portato all’oscuramento di tutti i contenuti con in sottofondo musica sotto diritto d’autore gestito dalla Siae, se non l’avessi letto in giro.
Potete leggere voi stessi le deduzioni di SIAE e di Meta in un’audizione immediatamente convocata dalle Commissioni Trasporti, Poste e Telecomunicazioni e Cultura, Scienza e Istruzione (per fortuna il nostro Parlamento sa quali sono le vere priorità), audizione «finalizzata all’adozione da parte del Governo di tutte le iniziative affinchè sia assicurata piena tutela al diritto d’autore». (Mi permetto solo di far presente alla SIAE che oscurare tutto ciò che usa contenuti protetti dal diritto d’autore è una tutela del diritto d’autore, quindi non vedo il problema). Prima o poi forse si scoprirà se è vero o no che SIAE ha chiesto un aumento non trattabile del 310% dele royalty per un nuovo contratto sostanzialmente identico al vecchio; ma di nuovo la cosa non mi tocca.
Capisco però Mogol e Lavezzi che tuonano contro Meta (e Amadeus, e più o meno tutto il mondo musicale che non li considera abbastanza). Diciamocelo: SIAE tutela i diritti di SIAE stessa, di pochi artisti come loro due e basta.
A me non interessa più di tanto che il Garante della Privacy 
Rispetto all’altro libretto di Spreckelmeyer (che poi ho scoperto essere stato un insegnante liceale americano) che ho letto, questo sui numeri reali mi è parso più fruibile anche a un lettore odierno. (Ricordo che questi libri sono stati scritti nei primi anni ’60 del secolo scorso, e pubblicati alla fine di quel decennio dalla Progresso Tecnico Editoriale.) Partendo dalla fattorizzazione unica e dalle approssimazioni con i numeri razionali, si giunge alla definizione dei numeri reali mediante le successioni di Cauchy, immagino preferite ai tagli di Dedekind perché più semplici da visualizzare graficamente. Ecco: l’approccio grafico è probabilmente la parte migliore di questo libriccino, che direi essere tranquillamente alla portata di uno studente liceale attuale (e quindi facile per uno del tempo). La traduzione di Domenico Costantini è quella tipica del tempo.
