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matematto non praticante

Trigonometry – A Very Short Introduction (ebook)

Ho trovato il primo capitolo del libro, seppure partisse da un assunto interessante su come nacquero le idee che portarono allo sviluppo della trigonometria, piuttosto noioso, e ho lasciato per un po’ il libro a sedimentare. Devo però dire che il resto del libro è molto più interessante. Lo so, molti di voi diranno “che cosa può esserci di interessante sulla trigonometria?” Beh, van Brummelen ha scelto di mostrare come tante parti della matematica hanno a che fare con la trigonometria, e devo dire che alcune corrispondenze sono state inaspettate anche per me. Poi naturalmente c’è il grande vantaggio dei libretti della collana Very Short Introduction: che sono appunto brevi. Insomma, può valer la pena di leggerlo, al limite saltando il primo capitolo!

Glen van Brummelen, Trigonometry : A Very Short Introduction, Oxford University Press 2020, pag. 192, € 5,33 (cartaceo: $11,95), ISBN 9780192545473

Voto: 4/5

E quando il Telepass si scarica?

Abbiamo il telepass da una vita, quando era monopolista (ora no). Non mi è mai stato molto chiaro perché al tempo ti facessero pagare per far loro risparmiare sui casellanti – adesso ormai questo non vale più – ma tant’è. Il primo guaio è che non c’è nessun modo per sapere quando il transponder si scarica, cosa che ci è successa mentre scendevamo al mare – all’uscita dal casello, non all’entrata. Immagino che ci abbiano fotografato la targa e spero che il pagamento finisca direttamente sul nostro conto corrente.

Il vero guaio è che i punti blu non esistono più (da un paio d’anni, ma non è che il transponder si scarichi ogni momento, per fortuna). I signori Telepass dicono che tanto si fa tutto online, ma il cambio fisico fatto online va forse bene quando sei tranquillo a casa tua e non in giro. Adesso siamo alla caccia di una stazione Eni che permetta di fare qualcosa…

Indiana Jones e il quadrante del destino (film)

locandina Perché avere un ottantenne Harrison Ford nella parte di un settantenne Indiana Jones? (nella continuity Indy è nato nel 1899 e la vicenda del film si svolge nel 1969, tranne un flashback iniziale nel 1945 dove il volto di Harrison è stato digitalmente ringiovanito, non so con quali costi) Boh, secondo me Spielberg e Lucas si volevano divertire un po’. Un bel po’, visto che il film dura 2 ore e 22 minuti, e toglierne una quarantina di quelli dedicati agli inseguimenti non sarebbe poi stato male.
Per il resto, la sospensione dell’incredulità è ancora maggiore del solito. Non tanto perché il meccanismo di Anticitera dovrebbe permettere di trovare le anomalie corrispondenti a portali temporali: in queste storie è il minimo sindacale. Ma mischiare le date in quel modo mi dà un fastidio quasi fisico. Il meccanismo è di quasi un secolo posteriore ad Archimede, esattamente come il cifrario di Polibio citato nella storia. E tra l’altro i dialoghi in greco che si sentono alla fine sono scolastici in modo imbarazzante, certe parole, a partire dal Kyrìe con cui Archimede veniva chiamato. le capivo persino io che non ho mai studiato greco. Vabbè, speriamo che a qualcuno venga voglia di imparare qualcosa in più sulla matematica…

Sono vecchio :-(

Avendo compiuto 60 anni, il mercoledì ho diritto al 10% di sconto (salvo sui prodotti in offerta) ai Carrefour. Stamattina ho pensato di sfruttare la cosa: niente di eccezionale, ma ho preso le due cose che ci servivano. Arrivo alla cassa, dico che ho lo sconto over 60, faccio per consegnare la mia carta d’identità e il cassiere mi dice “no, va bene così”. Mi sono sentito davvero vecchio.

Aperti per Ferragosto

Finita momentaneamente la saga degli scontrini creativi, oggi (meglio, da ieri) ci si lamenta dei negozi aperti il giorno di Ferragosto, con l’invito a boicottarli in questa giornata perché la smettano di far lavorare la gente nel Sacro Giorno.

Mah. Capirei se si trattasse del primo maggio, la festa dei lavoratori (ma ormai anche la Coop tiene aperto). Ma oggettivamente il 15 agosto è una festa come tutte le altre. O si chiede di chiudere tutti i negozi la domenica e nelle feste comandate, oppure Ferragosto deve essere trattato allo stesso modo. (Si spera che chi lavora in questo giorno abbia le maggiorazioni per il lavoro festivo, chiaramente).

Subtitle Edit

Anna spesso guarda serie tv sottotitolate in inglese. I sottotitoli si trovano anche, ma non è detto che siano sincronizzati. Essendo io il pioniere digitale di casa, devo rimetterglieli a posto.

Di per sé la cosa non è impossibile: i file .srt sono testuali, e per esempio quando una volta le servivano i sottotitoli italiani a uno sketch che aveva trovato in rete glieli avevo preparati a mano. Ma un conto è un paio di dozzine di righe di testo, altro conto un’ora di filmato. E in fin dei conti la risincronizzazione non richiede molto: un offset o al più un’accelerazione (o rallentamento) percentualmente costante.

Alla fine ho trovato Subtitle Edit della danese Nikse e ne sono contentissimo. Il lavoro è sempre noioso, perché devo controllare in vari punti che il sincronismo non si perda, ma è molto meno noioso del fare tutto a mano…

Il 250% in meno

il tweet di Malan Lucio Malan è mattiniero, visto che il tweet che ho riportato è delle 6:23 del mattino. E Fabio Pons ha ragione: non è che perché noi ce l’abbiamo con una persona allora dobbiamo fare voli pindarici per “dimostrare” che ha torto. Tecnicamente qualcuno potrebbe dire che la frase “In Albania prezzi più bassi anche del 250% vorrebbe dire che se in Italia una vacanza ti costa 1000€, in Albania non solo è gratis ma ti danno 1500€” non ha senso, ma visto che non ha senso dire “il 250% in meno” non vedo il problema.

Diciamo solo che fossi stato Malan non avrei parlato di faziosità della Stampa quanto di ignoranza. Il tweet citato da Malan è stato cancellato – ma si sa che sono in tanti a non riuscire a dire “mi sono sbagliato” – ma l’articolo no. Leggendolo, nel testo si trova che “In Italia i servizi turistici costano fino al 248% in più rispetto alle località balneari dell’Albania”, e qualcuno (la giornalista Sandra Riccio, o esistono ancora i titolisti?) ha pensato che fosse la stessa cosa dire “prezzi superiori anche del 250%” oppure “prezzi più bassi del 250%” a seconda del lato da cui si guarda la differenza. Questo è ovviamente falso, ma sarebbe bastato scrivere “In Albania si possono spendere i due terzi in meno che in Italia” e la faziosità non c’era più. Peccato che pare che nessuno sappia più fare questo tipo di conti.

Ps: “fino al 248% in più” non ha nessun senso. Nessuno ha i dati per calcolare esattamente la percentuale, e anche se li avesse la precisione sarebbe inutile.

Sempre sui prezzi dei carburanti

A parte avere visto in autostrada una pompa dove la benzina al servito superava i 2,4 euro al litro – ma lì è chiaro che è una scelta del gestore che non ha voglia di alzarsi e fare benzina – a quanto pare la Grande Idea del governo, vale a dire far esporre i prezzi medi, non è servita assolutamente a nulla. Nemmeno in negativo, questo bisogna dirlo. Che poi Urso riesca orwellianamente a dire «In Italia grazie anche a questa misura abbiamo un prezzo industriale depurato dalla tasse inferiore a quello di Spagna, Germania e Francia. Quindi è servito a qualcosa» e «nell’ultima settimana il valore medio della benzina è diminuito di 2 centesimi» è forse una verità tecnica, ma tace la banale considerazione che la settimana precedente, non appena è entrata in vigore la legge, il prezzo medio era aumentato di tre centesimi. (Controllate pure i prezzi al 31 luglio e al 7 agosto: scusate l’inglese ma il mio browser è settato così).

Per quanto riguarda il prezzo senza tasse, se uno prendesse alla lettera la frase di Urso dovremmo dedurre che in queste settimane le tasse da noi sono aumentate… Naturalmente non è così: i prezzi medi detassati sono sempre stati nella media, e da noi ci sono più tasse. Su questo indubbiamente l’attuale governo non ha colpe, se non quella di aver continuato a dire che le accise sulla benzina erano troppe fintantoché se ne stava all’opposizione. Io però continuo a chiedermi se qualcuno ascolta davvero le giustificazioni dei nostri politici.