Archivi autore: .mau.

Informazioni su .mau.

matematto non praticante

L’indulto ad orologeria per Chelsea Manning

Che Barack Obama cerchi in tutti i modi di infastidire il prossimo presidente Donald Trump è cosa che dovrebbe essere chiara a tutti. La battuta più divertente che ho letto a riguardo è «Sarebbe fantastico se si dimettesse il giorno prima del giuramento di Trump, così Joe Biden diventerebbe anche se per un singolo giorno il quarantacinquesimo presidente USA e tutto il merchandising “Trump 45th” sarebbe da buttare via». Però non ho per nulla capito la logica dell’indulto a Chelsea Manning che però non verrà scarcerata subito bensì a maggio.
Non entro nel merito politico, che lascio ai commentatori americani: da un lato c’è chi fa notare come Manning avesse un’idea ben diversa da quella di Assange e Snowden, volendo documentare gli orrori commessi dagli statunitensi perché non avvenissero più, dall’altro coloro che ritengono che qualunque azione di divulgazione di notizie riservate sia un pericolo per gli USA e quindi debba essere punito ancora più pesantemente di quanto fatto per evitare per quanto possibile nuovi casi. Però a questo punto Manning rimarrà ancora per quattro mesi in un carcere militare, con un’amministrazione politica colpevolista e che potrebbe cambiare le carte in tavola inventandosi nuovi capi d’accusa, e una militare che non penso apprezzerà molto questa prossima scarcerazione. Perché non scarcerarla subito, allora?

Google Translate sta davvero migliorando

A Capodanno avevo scritto un pezzo su Medium a proposito del futuro del giornalismo, partendo da un’articolessa del NYT da più di 80000 battute a proposito dei progressi di Google Translate.

L’altro giorno mi è capitato di trovare nel gruppo Facebook dei miei amici beatlesiani americani il link a una pagina di un quotidiano tradotta dal francese all’inglese: eccola qua. Non è certo una traduzione perfetta, a partire dal titolo (“proché” come sostantivo non può essere tradotto con “close” senza un nome vicino); c’è qualche punto un po’ debole, e sicuramente il testo è piuttosto piatto. Ma un anglofono può comprenderlo senza problemi, cosa che fino anche solo a un paio di anni fa non succedeva: e stiamo parlando di un articolo di giornale, non di frasette standard.

Voi che ne pensate?

Saddest Monday

Oggi sono a casa in solidarietà. Stamattina mi è arrivato un messaggio dalla biblioteca di Porta Venezia dicendo che era arrivato il libro che avevo prenotato: bene, faccio io, ne approfitto per passare alla Feltrinelli a vedere se trovo un libro da comprare, da Muji a prendere le penne 0,25 e alla torrefazione a comprare il tè che sta per finire. Risultato: Feltrinelli era chiusa per inventario, Muji era chiusa non si sa perché (la vetrofania diceva che sarebbe stata aperta alle 11 ed erano le 11:30 passate), la biblioteca oggi apriva alle 13:30 (e mi chiedo come mai allora l’sms sia arrivato alle 9 di mattina). In tutto questo mi sono dimenticato di passare a comprare il tè.

Tè e libro non sono un problema: se domani in pausa pranzo pedalo e vado in palestra sono più o meno in zona. Feltrinelli e Muji sono più un guaio, con la sacca da palestra dietro, ma non c’è nulla di urgente. Però, insomma… (Ah sì, l’acqua frizzante Simply è aumentata del 25%)

Saviano peggio delle pentole

Leggo da Gilberto Bonaga che al liceo statale Morgagni di Forlì il dirigente scolastico ha inviato una circolare nella quale «Si comunica che lo scrittore Roberto Saviano sarà a Forlì il 15 marzo 2017» e fin qua nulla di particolare; peccato che «L’adesione all’iniziativa deve riguardare l’intera classe con l’acquisto da parte degli studenti del romanzo al costo di 16 Euro.» Avete letto bene: tutti gli studenti di quarta e quinta devono pagare la marchetta e accattarsi il libro: solo allora «l’ ufficio stampa di Saviano contatterà l’amministrazione comunale per reperire gli spazi idonei.»

Ora, nel mio piccolo mi è capitato di presentare i miei libri, e mi è capitato di farlo anche a una platea di studenti. Se ero fuori Milano, mi hanno rimborsato le spese di viaggio; a volte, soprattutto se a organizzare, c’era la possibilità di acquistare i miei libri prima o dopo la presentazione. Siamo onesti: è tutto marketing. (Occhei, quando la presentazione me la organizzavo da solo i libri da comprare non c’erano. Sono troppo pigro per cercare una libreria che mi procuri le copie in conto visione, e vi garantisco che il mio guadagno per copia venduta è talmente basso che non ne vale la pena. Se qualcuno è interessato, se li acquista poi con calma; se non è interessato, non l’avrò sulla coscienza). Ma io mi sarei rifiutato di acquistare un libro, chiunque fosse a presentarlo. I libri li compro quando mi interessano; e non credo che La paranza dei bambini sia usato come libro di testo, anche perché è un po’ troppo tardi per le deliberazioni. Ovviamente tutto questo è indipendente dalla qualità del libro di Saviano, anche per l’ottima ragione che non ho mai letto nulla di lui e quindi non potrei dare giudizi. Ma se il concetto di “cultura” di un istituto scolastico è quello di costringere gli studenti ad acquistare un libro di un qualsivoglia personaggio famoso, foss’anche stata la buonanima di Tullio De Mauro, io non ci sto. Che poi mi è inopinatamente capitato di passare alla Feltrinelli Duomo qui a Milano il giorno in cui Saviano ha presentato questo libro: il serpentone di coda per farselo autografare non finiva più, il che mostra come anche senza questi obblighi coatti sarebbero stati comunque in tanti a comprarlo comunque, e avrebbe fatto una figura molto migliore.

P.S.: l’immagine della circolare è quella del file che mi sono scaricato io ieri sera dal sito della scuola. Sapete, vivendo in tempi di post-verità preferisco sincerarmi in prima persona delle cose.

Quizzino della domenica: ancora 2017

Riuscite a scrivere le cifre da 1 a 9 nel loro ordine naturale e inserire segni di operazioni aritmetiche a piacere (+, ×, −, :, ^ per l’elevazione a potenza) e ottenere 2017? Per esempio, 1234 + 567 + 8×9 = 1873 che è troppo poco, e −123 + 45×67 − 89 = 2803 che è troppo.

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p226.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema presentato dall’American Mathematical Monthly)

_Il mistero dell’alef_ (libro)

Inutile fare giri di parole: non mi ha affatto convinto la tesi di Amir Aczel, che in questo suo libro (Amir D. Aczel, Il mistero dell’alef [The Mysyery of the Aleph], Il Saggiatore 2015 [2000], pag. 220, € 14, ISBN 9788842820772, trad. Gianluigi Olivieri) mette insieme misticismo e matematica, e soprattutto decide che chi si occupa troppo degli infiniti impazzisce: non solo Cantor, ma anche Gödel (che dell’ipotesi del continuo si è occupato solo per una piccola parte della sua produzione), e finanche Post e Zermelo, per non parlare di Galileo. (Paul Cohen però no. Chissa perché). Non metto becco sulla parte legata al misticismo; la parte matematica moderna è comunque ben trattata, pur se Gianluigi Olivieri non conosce bene la terminologia matematica italiana parlando di insiemi contabili anziché numerabili e dell’assioma “di” (e non “della”) scelta; ma su quella antica c’è da mettersi le mani nei capelli, con Archimede che avrebbe calcolato il volume di un cono inscritto in una sfera mentre in realtà era una sfera inscritta in un cilindro (e no, questo non è un errore di traduzione, è così anche nell’originale). Sul fronte positivo, il libro può essere utile a chi si è fermato ai paradossi “facili” sull’infinito, come l’albergo di Hilbert, e vuole avere un’idea di cosa sia l’ipotesi del continuo e come la comunità matematica è riuscita a gestire la sua (non-)dimostrazione.

Attenzione a questo nuovo phishing!

Dal mio socialino di nicchia ho avuto notizia di un nuovo attacco phishing che può essere molto pericoloso. Il testo completo (in inglese) lo trovate su Wordfence: qui vi lascio un riassunto. In pratica può arrivarvi una mail di un vostro contatto che è stato infettato dal phishing e che ha un allegato. Quando si clicca sull’allegato, appare una finestra simile a quella di accesso a Google. Voi mettete la password… e l’avete appena mandata al phisher.

Questo attacco è molto pericoloso proprio perché a prima vista non c’è nulla di strano, e funziona su ogni browser. L’unico modo per accorgersi della cosa è guardare in alto, nella tanto vituperata barra degli indirizzi. Google chiede la password dal sito https://accounts.google.com/ServiceLogin?eccetera_eccetera; il malware invece ha come indirizzo data:text/html,https://accounts.google.com/ServiceLogin?eccetera_eccetera (il grassetto l’ho aggiunto io per evidenziare). Ergo, tutte le volte che dovete inserire una password guardate prima qual è il sito!