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matematto non praticante

No, Nordio non ha detto quello

Quello che Nordio non ha detto Stefano mi ha segnalato questo lancio d’agenzia, dove il ministro Nordio avrebbe affermato «Noi in Italia abbiamo 50 milioni di italiani e 500mila stranieri. Se andiamo a vedere i femminicidi commessi, il numero commesso dagli italiani è sicuramente maggiore, ma tenuto conto del rapporto tra italiani e stranieri di 10 a 1, se va a vedere i femminicidi commessi dagli stranieri allora la percentuale aumenta a scapito degli stranieri”.»

Premessa: un omicidio è un omicidio, chiunque l’abbia commesso e su chiunque l’abbia commesso. Fare calcoli percentuali sulla probabilità che gli autori siano maschi o femmine è insultante nei confronti di tutti. Io però mi sono fermato sui numeri riportati. Mentre il rapporto tra italiani e stranieri è effettivamente intorno a 10:1, vedere che questo rapporto è di 50 milioni a 500000 mi ha fatto pensare che Nordio avesse un rapporto molto conflittuale con la matematica. Ma decenni di lettura dei media non mi fanno fidare molto di quanto letto, e quindi sono andato a cercare il video dell’intervista. Il pezzo incriminato parte dopo il minuto 21’15”, e si sente perfettamente che Nordio dice che in Italia abbiamo 50 milioni di italiani e cinque o sei milioni di stranieri, dati sostanzialmente corretti (in quel contesto una stima spannometrica è la soluzione corretta).

Come hanno fatto questi cinque o sei milioni a diventare 500mila? Come refuso mi pare parecchio strano. Ma ripeto: lamentiamoci che Nordio ha reiterato che ci sono delle culture che considerano “la donna una res, una cosa”, anziché concentrarsi sui reati; ma non diamogli colpe che non ha.

Quando Windows va a pezzi

Sul PC di lavoro non posso installare praticamente nulla, non avendo i privilegi di amministratore. Nello specifico, non posso installare GoogleDriveFS (c’era stato un momento in cui sembrava che saremmo passati alla suite Google ed era disponibile, ma poi ho dovuto cambiare PC perché il vecchio non funzionava). Mi sono detto “bene, sincronizziamo sul PC di casa la directory di Google Drive che uso ovunque con OneDrive, che in ufficio funziona”. Dal mio socialino di nicchia mi suggeriscono di usare FreeFileSync + RealTimeSync. Tutto bene. Peccato che il Task Scheduler di Windows non mi funzionasse: anche lanciandolo a mano partiva e si fermava subito. A quanto pare il problema è ben noto, dal numero di risultati che una ricerca mi ha ritornato: ma la maggior parte delle pagine dicevano semplicemente di aggiustare il registro, cosa nel mio caso assolutamente inutile.
Per fortuna Eleven Forum mi ha dato la dritta giusta: un “upgrade in place” di Windows 11. In pratica, se non ho capito male, Microsoft sa fin troppo bene che a furia di pezzi di aggiornamento il PC può andare in palla, e quindi ha trovato un sistema per resettare tutti i file di sistema senza toccare il resto. Certo che ce n’è voluta di fatica… (L’aggiornamento di per sé non è complicato: è più o meno come quelli classici di Windows Update)

BOLD! Declinazioni tipografiche Campari (mostra)

un manifesto Campari Ieri sono andato con Anna a vedere la mostra nei locali della Galleria Campari a Sesto San Giovanni. Come sempre almeno a Milano uno si chiede se 12 euro siano un prezzo equo (e non vi dico i prezzi del merchandising…): però la mostra è davvero interessante. Già l’architettura della Galleria Campari merita, ma il materiale è davvero interessante, anche perché oltre alla mostra in questione si può vedere anche tutta la parte relativa alla pubblicità del marchio Campari nel tempo. Davide Campari, il figlio del fondatore Gaspare e colui che ha portato il marchio alla notorietà internazionale, aveva evidentemente capito che la pubblicità era necessaria per raggiungere nuovi mercati ma serviva anche trovare qualcosa di diverso: si avvalse pertanto di grandi artisti, soprattutto nel periodo futurista: Depero è sicuramente quello più presente, e si deve a lui l’ideazione della bottiglietta del Camparisoda, con la forma a tronco di cono che ricordava un calice rovesciato e inizialmente non aveva nemmeno il nome indicato – iconicità allo stato puro. Sempre in quel periodo veniva fatto un po’ di tutto, compresi alcuni volumi di racconti, illustrati anche da Sergio Tofano. Ma anche dopo la seconda guerra mondiale Campari ha continuato queste collaborazioni: il manifesto di Munari in occasione dell’apertura della metropolitana di Milano, formato solo dalla parola Campari in tante font diverse – da qui il titolo della mostra – ne è un esempio, così come i poster coloratissimi di Ugo Nespolo. Il manifesto qui a fianco mostra uno dei tanti esempi tipografici: la figura è infatti formata solo da parole.

Chi non è milanese può avere qualche informazione in più (ma non le immagini…) qua.

Quizzino della domenica: Niente 7

743 – aritmetica

Sia S un sottoinsieme di {1, 2, 3, …, 49, 50} tale che non ci sia nessuna coppia di elementi distinti di S la cui somma sia divisibile per 7. Quanti elementi può avere al massimo S?

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(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p743.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema dall’AHSME 1992, da J. Douglas Faires, First Steps for Math Olympians.)

Time Finders: 3 Book Series (ebook)

copertina

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Nella parte finale di questa trilogia (ma più che libri li chiamerei racconti lunghi) Edwards segnala tutti gli altri libri che ha scritto, dei più svariati argomenti. Si vede la differenza con me, che scrivo ma sono un monomaniaco…
Il primo volume (Clipbook Time Finder parte molto bene, ma alla fine secondo me si avvita, come se Edwards non sapesse come terminare il testo. Il secondo, a parte introdurre i Watcher, mi è parso assolutamente inutile; il terzo l’ho trovato molto confuso, e non per il problema dei viaggi nel tempo e delle timeline, cosa invece perfettamente comprensibile. Ma soprattutto ho trovato la prosa molto difficile da seguire: è vero che se io scrivessi in inglese il risultato sarebbe forse peggiore, ma da un madrelingua mi aspetto un testo più sorvegliato. Se aggiungiamo il fatto che nel secondo e nel terzo volume ci sono troppe considerazioni dell’autore su come funziona il mondo attuale, e se io voglio sapere quelle cose cerco un altro tipo di libro, il risultato è che non posso consigliare il testo.

Roderick Edwards, Time Finders: 3 Book Series, independently published 2024, pag. 348, € 8,63, ISBN cartaceo 9798300920302 – se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me

Voto: 2/5

Proton VPN integrata in Vivaldi

Vivaldi+Proton È ormai abbastanza di moda avere un browser con una VPN integrata per bypassare alcune protezioni basate sull’IP. Come sempre, vale la regola “se vi serve davvero farlo, evitate come la peste le VPN gratuite e sganciate un po’ di soldi”.

Detto questo, le ultime versioni di Vivaldi hanno integrato la versione base di Proton VPN. Nulla di più e nulla di meno, come si può leggere qua: non è possibile scegliere quale proxy usare, e se ne hanno a disposizione solo cinque, proprio come se si usa la versione free di Proton. Per il resto è necessario acquistare la versione Pro. Insomma, direi che più che altro questa “integrazione” è un teaser pubblicitario: mi sarei aspettato perlomeno di poter scegliere quale dei cinque proxy usare, il che avrebbe avuto un po’ di senso in più. Ma come dicevo all’inizio…

Canto Bach e Bruckner

locandina Domani sera (11 aprile 2025, ore 20, chiesa di sant’Antonio Abate a Milano) canterò con il coro degli Amici del Loggione il Magnificat di J.S.Bach e il Te Deum di Anton Bruckner (più un’Ave Maria a cappella, sempre di Bruckner).

Sul Magnificat non è che ci sia molto da dire. È uno di quei brani che non si vorrebbero mai smettere di cantare, e più ti metti a guardare la partitura più capisci le minuzie che Bach aggiungeva a piene mani. Bruckner è tutta un’altra cosa. Dopo Bach, è come se si passasse da Paul McCartney ai Led Zeppelin, se mi passate il paragone abbastanza irriverente. Coro e orchestra fanno di tutto: pezzi cantati all’unisono mentre la tessitura musicale cambia sotto i nostri piedi, modulazioni improvvise su tonalità lontanissime, a un certo punto anche un passaggio enarmonico che è una di quelle cose che mi fanno sempre andare per la tangente e perdere ogni segno di tonalità… Almeno sono però uscito fuori dalla mia comfort zone canora :-)