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matematto non praticante

I podcast sono i nuovi blog

Ieri ho ricevuto una mail dall’Espresso con questa bella immagine (sì, non c’è scritto “l’Espresso”, non so esattamente come mai). Tecnicamente non è uno spam: in qualche vita passata ho dato loro la possibilità di scrivermi, e infatti non mi sto lamentando di questo. Se vi interessa divemtare un podcaster, per la cronaca, il sito dove iscriversi al contest (si sa che “concorso” fa schifo) è questo.

Però noto come quindici anni fa tutti i grandi siti cercavano i blogger per ampliare il loro pubblico; poi man mano tutti i blog dei siti sono stati chiusi (sì, sono stati chiusi anche i blog personali, ma quello non importa in questo contesto) e ora pare che torni di moda nel formato podcast la “partecipazione dei cittadini”, che detto in altri termini vuol dire “regalateci il vostro materiale con il vostro esplicito consenso, così noi ci facciamo du’ spicci e a voi resta la cosiddetta visibilità. Contenti i podcaster…

The new Pages experience di Facebook

Stanotte mi è arrivato un messaggio da Facebook che mi segnala che “The new Pages experience is replacing classic Pages” e che “Starting soon, the option to switch back to the classic Pages experience will no longer be available for your Page(s). ”

Sono anzyano, lo so. Proprio per questo posso immaginare che la nuova “experience” (termine che odio) sarà peggiore di quella attuale. Però in realtà non so nemmeno come sia esattamente l'”experience” attuale, quindi non è che la cosa mi cambi molto…

Quizzino della domenica: Una scacchiera quasi completa

Nella scacchiera 9×9 che vedete in figura è stata tolta una casella, e sono stati piazzati dei pallini in alcune caselle. Riuscite a posizionare 20 tetramini a L come in figura (potete ruotarli e capovolgerli a piacere) in modo che i pallini si trovino sempre nell’angolo del tetramino?


(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p629.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Tadao Kitazawa, da Arithmetical, Geometrical and Combinatorial Puzzles from Japan, pagina 83.)

Dio la matematica la follia (libro)

Questo libretto del romanziere marocchino Fouad Laroui è strano, perché è in un certo senso un saggio scientifico/filosofico – Laroui ha una formazione scientifica – che riprende il concetto della follia che assale i matematici quando cercano di toccare con mano l’infinito. Occhei, il concetto è più che abusato, e comunque è falso: quello che però è interessante è che nei tanti capitoletti di due o tre pagine di cui il testo è composto Laroui ha un approccio “mussuilmano” al tema, tanto che cita spessissimo Averroè, che a quanto pare è abbastanza reietto anche nella cultura araba. (Scusate la terminologia impropria). Insomma, una specie di misticismo di tipo diverso da quello a cui siamo abituati, e proprio per questo più interessante, nonostante la tesi di Laroui mi pare un po’ forzata anche rispetto agli esempi che porta nell’ultima parte del libro. È però vero che in fin dei conti per lui i matematici sono quelli più vicini a Dio, e come faccio a non apprezzarlo? Buona la traduzione di Cristina Vezzaro e Luigi Civalleri (che immagino abbia controllato la parte più strettamente matematica).

(Fouad Laroui, Dio la matematica la follia [Dieu, les mathématiques, la folie], Del Vecchio 2022 [2018], pag. 250, € 16, ISBN 9788861102163, trad. Cristina Vezzaro e Luigi Civalleri)
Voto: 4/5

Mi intervistano a Eta Beta (Rai Radio1)

Domani, cioè il 4 febbraio, sarò intervistato nel corso della trasmissione di Rai Radio1 Eta Beta, dove racconterò qualcosa di Wikipedia. Niente di piccante e non si parlerà di nessuna voce in particolare, mi spiace per i morbosi: ci sarà qualche numero e soprattutto qualche pillola di filosofia wikipediana, che è sempre poco conosciuta (per colpa nostra, non c’è dubbio).

Jacopo è sempre il più sfortunato

Come ricorderete, Cecilia alle superiori farà il liceo artistico, anzi “artististo”. Jacopo invece andrà in un istituto tecnico informatico. L’altra settimana ho regolarmente fatto le due domande di iscrizione: ieri mattina mi è arrivata la conferma per Cecilia (nella prima scuola scelta), ma di Jacopo non si sa nulla.
Sono andato a controllare per sicurezza, e confermo che la domanda è stata correttamente inoltrata. Ma è dall’asilo che lui e la scuola hanno avuto una convivenza difficile: questo è solo un altro esempio.

Aggiornamento (8 febbraio) L’accettazione di Jacopo – per la prima nostra scelta – è arrivata stamattina. So che ci tenevate a saperlo.

Intercettazioni e intercettazioni

Se ho capito bene, un sottosegretario ha passato informazioni riservate al vicepresidente del Copasir che si è affrettato a raccontarle ufficialmente in Parlamento. Poi ci sono i soliti salti mortali. Secondo il sottosegretario “si tratta di atti «a divulgazione limitata», ma non sotto segreto”: gli atti della Camera sono pubblici, e dire che sono a divulgazione limitata mi pare un po’ tirato per i capelli.

Considerando che anche per Nordio questo tipo di intercettazioni (di mafiosi, non erano direttamente di Cospito) potranno ancora esserci, l’unica idea che mi viene è che l’attuale governo vuole derubrichare la divulgazione di segreti d’ufficio, e questo è un ballon d’essai. Sì, potrei anche immaginare che siano tutti dei cioccolatai, ma questo è evidentemente impossibile.

Fideuram / IntesaSanpaolo e la user experience

Avevo un conto IWBank, che con l’OPA su UbiBanca è passato a essere Fideuram. Prima o poi mi deciderò a chiuderlo, ma sono troppo pigro per cambiare le domiciliazioni e non mi fido troppo del passaggio automatico. Ma questa è un’altra storia.

L’altro giorno mi arriva una comunicazione che spiega che devo fare la FEA perché sennò non potrò più connettermi. Va bene. Mi leggo tutti i documenti specimen, do l’ok per il contratto ma non mi salvo il mio numero di contratto. Peccato che per aggiornare l’app sul furbofono ci voglia anche questo. Vabbè, non ho voglia di scartabellare tra i documenti cartacei, e decido di usare la procedura “non ricordo il mio numero di contratto”. Mi chiedono nome cognome codice fiscale numero di telefono, e fin qui tutto ok; ma mi chiedono anche la data di nascita. Io so bene in che giorno sono nato, e ho anche il vantaggio che giorno e mese sono uguali quindi non mi dovrei nemmeno preoccupare dell’ordine: però non posso scriverlo nell’apposito campo, perché mi si apre il popup con il calendario. Vabbè, seleziono l’anno e poi cerco il mese: e invece no. Non sono riuscito a trovare il modo per selezionare l’anno. Quindi ho dovuto cliccare sulla freccia “torna indietro di un mese” per settecentosedici volte: ma anche un neodiciottenne avrebbe avuto duecentosedici frecce da cliccare.

Nota: può darsi che ci sia la possibilità di settare l’anno: ma un design decente dovrebbe rendere naturale far sì che l’utente lo faccia senza pensarci su. Evidentemente chi ha scritto quell’app non ha pensato a chi l’avrebbe usata. Ho anche provato a tenere il dito schiacciato sulla freccia sperando che dopo un po’ andasse avanti in automatico: niente.