Il dato è tratto

(Il titolo è nato come un refuso, ma rivedendolo ho capito che era perfetto) La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata la settimana scorsa, quando Facebook mi ha detto che aveva cancellato un mio post perché spam. Il post in questione – lo si può vedere ancora su Twitter/X – era questo, parola per parola. Il link – identico a tutti quelli che posto da mesi – era a questo post, ma dubito che gli algoritmi di Meta siano andati a vedere il contenuto. Notate che – bontà sua – Facebook non mi ha limitato l’uso del profilo: diciamo che questo era solo un amichevole avviso, un po’ come quando il racket passa dal tuo negozio e si limita a prendere qualcosa senza pagare. Il tutto senza nessuna possibilità di appello: ho provato a scrivere nella pagina “hai trovato qualcosa che non va in Facebook?” ma non è successo nulla.

Ero già abbastanza stufo della cosiddetta “esperienza Facebook”, dove trovare le informazioni che mi servivano era sempre un terno al lotto, e ho finalmente preso la decisione di andarmene. Ho scritto un post per avvisare i miei lettori, chiedendo loro di commentare per farlo salire di importanza e renderlo così visibile anche a chi di solito non mi legge: in effetti è stato così, con l’effetto collaterale che il giorno in cui l’ho scritto gli accessi al blog sono quadruplicati (occhei, un po’ più che il doppio, visto che molti hanno aperto entrambi i post indicati qui sopra). Insomma, nessuno dovrebbe preoccuparsi della mia sparizione. Ho aspettato qualche giorno perché il mio post venisse letto se non da tutti almeno da molti facciamici; intanto mi sono salvato la copia dei miei dati sulla piattaforma (copia che non aprirò mai, ma almeno ce li ho) e ho fatto partire la procedura di cancellazione, nonostante i tentativi abbastanza lagnosi di farmi cambiare idea. Tecnicamente ho ancora 30 giorni per cambiare idea, e mi incuriosisce vedere se Facebook mi scriverà: ma come dicevo il dato è tratto.

Tra i commenti sul post di Facebook, ce ne sono stati parecchi che mi invitavano a ripensarci, perché non è che Zuckerberg ce l’abbia con me, questi algoritmi sono automatici e non può esserci qualcuno che controlla, e mi perderò molte interazioni per un puntiglio. Le mie risposte sono semplici. Per prima cosa, mi è del tutto chiaro che non è possibile controllare tutti i post sulla piattaforma: ma sono abbastanza convinto che uno spammatore farebbe molto più in fretta a creare un nuovo account anziché aspettare un secondo giudizio umano, e quindi immagino che il numero di casi da verificare sia gestibile. D’altro canto, ultimamente i miei post su Facebook erano tutti di quel tipo (frase di contesto e link al post), e il contenuto di tutti i quizzini è dello stesso tipo (ambientazione, figura, link alla pagina del sito), il che mi fa pensare che quel mio post sia stato controllato per caso ma in futuro ci sarebbero stati controlli più assidui e tutti i miei post sarebbero stati considerati spam. So poi perfettamente che Zuckerberg manco sa chi sono io, non gli cambierà assolutamente nulla se io ci sono o no, né il mio gesto può far partire una disiscrizione a valanga. So anche che perderò la possibilità di interagire con alcune persone che usano principalmente Facebook, oppure di scoprire se qualche mio ex collega è morto (una delle poche cose che funzionano bene è questa, perché sono in tanti a mettere una reaction e quindi il post sale nell’algoritmo). Ma visto che tutto è sempre aleatorio, trovare qualche pepita ogni tanto mi costringeva a stare molto tempo sul sito, il che ovviamente dal punto di vista di Meta è un plus; dal mio non perdere tempo a cercare me ne lascerà un po’ più per fare altre cose. Se qualcuno non mi leggerà più, amen: a settembre il sito ha avuto un migliaio di accessi da Facebook su 133000 pagine visitate, non perderò così tanto. Insomma, non sarà un vantaggio puro ma nemmeno chissà quale perdita.

Per il resto, continuo a restare su Twitter/X, almeno fino a quando Elon Musk non lo metterà a pagamento; gli intrepidi mi trovano su Mastodon a @mau (o @mau per gli amanti della matematica), e naturalmente il mio blog resta. I miei ventun lettori insomma non mi perdono!

10 pensieri su “Il dato è tratto

    1. .mau. Autore articolo

      i casi sono due: o ho creato il profilo su mathstodon e non su frenfiverse, oppure a frenfiverse manca qualcosa che c’è su mathstodon…

  1. mestessoit

    Un mio amico lavora in Meta come sviluppatore (nell’infrastruttura, cioè la parte comune a FB/Whatsup). Dice che i bot che controllano i post sono abbastanza primitivi, e che lavorano a superamento soglia, qualcosa del tipo “se il post contiene una certa frequenza delle parole a,b,c allora flaggalo come X”.
    Esiste inoltre un ranking delle violazioni: per alcune si finisce in una “lista nera” i cui interessati vengono inseriti in un ciclo di controlli automatici ulteriori (ma non credo sia il tuo caso), e nei casi più gravi finisci in una lista molto nera da cui non si esce più se non in casi eccezionali.

  2. DG

    tempo addietro, il mio profilo facebook venne bloccato “perché era stato violato”. e per sbloccarlo pretendevano un bidone di dati personali, incluse foto di documenti. non sono riuscito a ricevere spiegazione alcuna di come avevano “violato” il profilo, e di come, visto che non era stato cambiata né la password né l’indirizzo di posta associato.

  3. maxxfi

    Nota: da un po’ vedo strani duplicati nel feed RSS dei commenti.
    P.es. l’annuncio del carnevale della matematica è finito ‘spammato’ almeno 10 volte come commento di altri post.
    Invece questo post è finito come commento anche di “siamo pazzi?”

    1. .mau. Autore articolo

      credo che il problema sia dovuto a Webmentions. Adesso ho spuntato l’opzione “Disable self-pings on the same Domain” e dovrebbe andare meglio.

  4. Bubbo Bubboni

    Ohh, sono proprio contento che ti sia tolto!
    Anche io che vado sul tale social ogni due settimane e trovo solo tristi necrologi di stimati ex-colleghi.
    Togliersi è il modo più semplice per raggiungere l’immortalità!

    Reaction: thumbs up!

  5. VaporeSodo

    Sono capitato un po’ per caso su questo articolo: io ormai ho mollato FB da circa un anno (ero troppo irritato dalla sua censura). Per un mesetto avevo l’impulso, quando distratto o annoiato, ad andare a controllare il mio profilo ma dopo è passato e adesso sono veramente felice di non buttare più tempo su tale sito (lo butto altrove!).
    Buona fortuna!

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