Archivi annuali: 2024

Coglioni allegorici

Un generale al Bar ItaliaA quanto si legge, il GIP di Ravenna ha assolto Pierluigi Bersani, che era stato citato a giudizio dal generale Roberto Vannacci per diffamazione, “perché il fatto non sussiste”.

Bersani, alla Festa dell’Unità di Ravenna dell’anno scorso, parlò di un certo Bar Italia e chiosò: “Ma se in quel bar lì è possibile dare dell’anormale a un omosessuale, è possibile anche dare del coglione a un generale?”. Secondo il ip, la richiesta non può “essere accolta per insussistenza giuridica e prima ancora linguistica”: più precisamente, a sua detta, “il querelante [ha] confuso la figura della metafora con quella della allegoria”, essendo quella frase un artificio retorico: Bersani ha “voluto evidenziare che, come è sbagliato dare dell’anormale a un omosessuale, è altrettanto sbagliato dare del coglione a un generale”.

Bisogna dire che il dispositivo della sentenza è interessante: avrei capito l’ultima frase che ho citato, ma l’excursus grammaticale è una sorpresa. Ma quanti conoscono la differenza tra una metafora e un’allegoria?

(immagine generata da foooocus. Il prompt è stato “a coffee shop with a sign “Bar Italia” and a general in uniform at the bar”. Ogni eventuale somiglianza con generali realmente esistenti è colpa del materiale di addestramento dell’AI)

Ultimo aggiornamento: 2024-11-05 17:03

Strade pericolose

l'articolo del Corriere della Sera sui masselli spostati Stamattina mentre prendevo il cappuccino con il mio collega (anzi ex collega, lui è passato in FiberCop) mi è saltato l’occhio su questo articolo del dorso milanese del Corriere. Milano ha molte strade con masselli (che non sono il pavé: quelli sono cubetti relativamente piccoli, questi sono dei parallelepiedi molto grossi). Ha anche molto traffico, e molti tram che sono mi sa ormai molto più pesanti di quelli per cui le strade erano tarate. Inoltre i lavori si fanno più o meno (più meno che più) bene. Ergo, i masselli si spostano e si rischiano incidenti.
Ma per il Corriere gli incidenti più importanti sono quelli che coinvolgono le auto, naturalmente: tre esempi su tre nei boxini a destra… Poi è vero che anche dove i masselli non ci sono le buche me le trovo comunque in bicicletta, quindi non cambia nulla. Però è chiaro il pensiero di base.

Ultimo aggiornamento: 2024-11-04 18:22

The Holographic New Clothes

copertina [Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing] Il titolo spiega già tutto: il racconto è una rivisitazione in chiave fantascientifica della favola dei nuovi vestiti dell’imperatore. La storia però non funziona proprio. Non si capisce come mai il protagonista fosse da solo, né per quanto tempo lo sia stato (e questo significa molto nella trama); il ruolo della donna non è chiaro, e l’ultima pagina sembra incongrua. È vero che il racconto è breve, ma non è TROPPO breve, e ci sarebbe stato tutto lo spazio per svilupparlo un po’ di più.

(W.J. Sam, The Holographic New Clothes, Heliopolis Press 2024, pag. 21, € 0,99, ASIN B0CYJJ2VGB – se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me)
Voto: 2/5

L’arte s’ha da pagare

l'aceto balsamico con l'immagine del duca d'Este Bisogna dire che i giudici italiani sono coerenti. Anche nella causa per l’uso non autorizzato dell’immagine del duca d’Este su un aceto balsamico, la corte d’appello di Bologna ha dato ragione al ministero della Cultura: non importa se le immagini sono di opere ovviamente fuori copyright, e non importa nemmeno se sono semplici immagini e non gli originali: se la vuoi usare per scopi commerciali, devi avere l’autorizzazione relativa (e immagino sganciare soldi, che ce n’è sempre bisogno). Per fortuna io non ho scopi commerciali né diretti né indiretti, quindi posso lasciare l’immagine incriminata.

Avrei forse capito se l’autorizzazione fosse necessaria per evitare usi distorti, anche se si potrebbe partire con una discussione sulla possibilità o meno di parodia. Ma non pare il caso, visto che si afferma che questi beni, una volta usati per lucro, perderebbero il loro valore come beni riconosciuti e protetti dalla legge. Ma questo, almeno a mio parere, dovrebbe allora valere anche per gli usi non a fini di lucro. Peggio ancora, il Codice dei Beni Culturali nasce (lo dice esso stesso) per “preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e promuovere lo sviluppo della cultura”, in accordo all’articolo 9 della Costituzione.

Continuo a pensare che se questa è l’idea del MiC almeno siano coerenti e vietino tutti gli usi pubblicitari del patrimonio culturale italiano, a partire dai loro. Mi chiedo solo quando qualcuno verrà a bloccare l’uso di quelle immagini su Wikipedia, visto che la licenza prevede il riuso commerciale e – fatto salvo per le opere fotografate per Wiki Loves Monuments – non mi pare proprio sia stata richiesta un’autorizzazione e qiundi non importa se quelle immagini sono solo per motivi di studio e ricerca.

La Cina e il Quarto Stato

Leggo che la Soprintendenza di Milano si è opposta al portare il Quarto Stato a Pechino durante la visita di Stato di Mattarella.

La mia domanda è “ma perché mai bisogna portare (pagando noi, naturalmente) un’opera d’arte durante una visita di Stato?” Un conto è prestare l’opera a un altro museo che sta facendo una mostra sul tema, cosa che secondo me ha senso perché permette a più gente di vedere le opere originali senza doversi spostare chissà dove. Altra cosa è fare gli sboroni e dire “guardate che roba abbiamo noi, cicca cicca”. E poi non penso che alla Cina importi più di tanto…

(immagine da Wikimedia Commons)

Ultimo aggiornamento: 2024-10-31 11:56

Ma a che serve calcolare i primi di Mersenne?

La scorsa settimana vi ho raccontato della scoperta di un nuovo numero primo di Mersenne. Mi è stato chiesto se queste ricerche servano a qualcosa, anche solo a verificare che le CPU (e ora le GPU) funzionino correttamente.

La risposta, mi spiace dirvelo, è no. Certo, è utile far fare dei conti pesanti a un processore, soprattutto se nuovo: ma innanzitutto non si cercano nuovi record, che sarebbero da verificare indipendentemente, e in secondo luogo conviene computare un po’ di cifre di pi greco, che possono essere statisticamente verificate con la formula BBP. La ricerca di nuovi primi di Mersenne può verificare se ci sono strani scostamenti dalla distribuzione prevista (con una quantità di primi inferiori a n che dovrebbe essere proporzionale a log log n), ma chiunque abbia avuto a che fare con i numeri primi sa che gli scostamenti sono sempre all’ordine del giorno.

E allora perché si cercano questi numeri? Perché ci si diverte a farlo: non credo nemmeno sia per poter dire di avere stabilito un record. Non è poi una delle peggiori cose da fare, secondo me, anche rispetto ad altre ricerche come quella sulla congettura di Goldbach o di quella di Collatz. Poi c’è sempre un certo qual fascino, almeno per me, nel pensare che ci sono strutture (molto ben) nascoste tra i numeri: in fin dei conti è la stessa cosa che abbiamo con i teoremi di incompletezza di Gödel, che ci dicono che se appena cominciamo a mettere un po’ di struttura tra i numeri, nemmeno poi troppa visto che chiediamo solo l’aritmetica di base, la complessità scoppia a punto tale che non possiamo più verificare tutto. Non ci sono dubbi che Gödel fosse un platonista: come è possibile che questa complessità sia solo un prodotto della nostra mente? :-)

MATEMATICA – Lezione 38: Matematica e letteratura

Che sia impossibile scrivere di matematica se matematico non sei è un’idea che hanno in molti. E come tante idee, è sbagliata. Roberto Zanasi ce lo mostra in questo libro, partendo ovviamente dal padre della lingua italiana, cioè Dante, e dalla matematica presente all’interno della Divina Commedia; i vari temi matematici danteschi occupano buona parte del testo. Ma ci sono esempi molto più strani e moderni! Non può naturalmente mancare la biblioteca di Babele, dove Borges inizialmente aveva sbagliato i conti, a differenza di Buzzati che nel suo racconto I sette messaggeri calcola esattamente i valori di una serie geometrica implicita nel testo (anche se scopriamo come non ci possiamo trovare sulla Terra…) Sapevate poi che Melville, tra le mille divagazioni all’interno di Moby Dick, ha una dissertazione sulla cicloide? Non esattamente quello che ci si aspetterebbe in un romanzo.
Sara Zucchini ci parla di Renato Caccioppoli, il “matematico napoletano” la cui morte è stata raccontata cinematograficamente da Mario Martone e che era un personaggio a tutto tondo; i miei giochi si possono stavolta sintetizzare in “guardate la figura”.

Roberto Zanasi, Matematica e letteratura, allegato a Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, €6.99 più il prezzo del giornale.

Ultimo aggiornamento: 2024-11-09 17:37