Archivi annuali: 2023

Disfatta elettorale

Quando avevo visto il tonfo dell’affluenza alle regionali, avevo pensato che il centrosinistra avesse qualche possibilità di giocarsela in Lombardia. In fin dei conti, era oggettivamente difficile pensare che si potesse fare di peggio di quello che in questi cinque anni ha fatto Fontana. E invece la percentuale di votanti per il governatore uscente è addirittura superiore a quella di cinque anni fa: questo significa che in proporzione sono stati a casa più gli elettori del centrosinistra che quelli del centrodestra. (Ok, non ho idea di chi potesse anche solo pensare di votare Moratti, ma quella è un’altra storia e comunque ininfluente nel mio discorso).

Non so se la ragione di questa disaffezione è sata la sciagurata idea del PD di allearsi con M5S – che in Lombardia, vi ricordo, non ha mai contato nulla – o più banalmente che nessuno ha capito esattamente cosa avrebbe fatto di diverso. Quello che è certo è che i voti alla candidata di Unione Popolare sono poco più di un prefisso telefonico, quindi non si può nemmeno dire che le persone di sinistra abbiano voltato la faccia per non vedere Majorino: proprio non ci sono più. Dico solo che io forse sopravviverò ad altri cinque anni di destra lombarda e di sanità sempre più a pagamento, tanti altri forse no. Ma non credo che al PD questo interessi.

Stupida alternanza

Una volta le liste elettorali erano semplici: in cima i capolista, che si vedessero subito, poi subito sotto tutti gli altri candidati in ordine alfabetico: era facile trovarli. Ieri sono andato a votare e mi sono trovato candidati messi a caso: ci ho messo parecchio per capire che c’era un’alternanza uomo-donna (e no, non è che la parte maschile e quella femminile fossero in ordine alfabetico).

Capisco la logica di chiedere che le preferenze votate siano alternate (e mentre scrivevo mi è venuto in mente che la seconda preferenza che ho messo sarà annullata, avendo indicato due maschi: scemo io che ho aggiunto il secondo all’ultimo momento), ma mi spiegate qual è il vantaggio di quest’alternanza nelle liste?

Quizzino della domenica: Poco spazio

Nella figura qui sotto vedete quattro duomini in una scacchiera 5×2. I duomini sono numerati rispettivamente 4-3-2-1. Il vostro compito consiste nello spostare uno per volta i duomini in modo da rovesciare l’ordine e ottenere 1-2-3-4 (con lo spazio a destra sempre vuoto). Solo che dovete muovere i duomini in ordine: nella prima mossa quello numerato 1, nella seconda mossa il 2, nella terza il 3, nella quarta il 4, nella quinta di nuovo l’1 e così via. Ci riuscite?


(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p630.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Tadao Kitazawa, da Arithmetical, Geometrical and Combinatorial Puzzles from Japan, pagina 86.)

Ultimo aggiornamento: 2023-02-12 23:09

Nuovo look per il blog

Come quelli tra i miei ventun lettori che non usano RSS si saranno accorti, ho cambiato look al blog. Ho usato il tema Contango. Ditemi se vi piace o preferivate il vecchio tema :-)

Aggiornamento: Ho scoperto che Contango nella versione free non è responsive, e quindi sono passato alla Twenty Twelve stock di WordPress. Non ho voglia di perdere tempo (e pagare per un tema di cui in fin dei conti non mi importa poco). La fregatura è che ormai tutti i temi usano il block editor che io continuo ostinatamente a non mettere…

Ultimo aggiornamento: 2023-02-12 18:49

Altri dodici Cesari (libro)

Tonietto è completamente fuori di testa. Me ne ero già accorto leggendo Letteratura latina inesistente e con questo libro ho avuto la conferma. Questo libretto è una presa in giro delle Vite dei Cesari di Svetonio, ed è spacciato per la prima traduzione in italiano dell’opera magna di un tal Gio Vanesio Svetonietto. Citando dal risvolto di copertina, «Che le dodici biografie di improbabili reggitori dello Stato imperiale siano false non ha alcuna importanza, non sono meno plausibili di quelle vere.» E in effetti le storie dedicate al primo ultimo imperatore e anche al primo imperatore non umano (il cavallo di Caligola, chiaro) sono perfette. In alcuni casi Tonietto sfrutta forse un po’ troppo gli stereotipi, come nel caso del primo imperatore donna; in genere gioca molto con la storia realmente capitata – o almeno quello che ci raccontano essere successo – come nel caso del primo imperatore plebeo e in quello che secondo me è il capolavoro, il primo imperatore repubblicano Dextaliniano di cui si raccontano vita battaglie e morte, accennando che il suo successore Cruscio rimise le cose a posto.
Non perdetevi tutto l’apparato critico annesso al saggio con perle tipo la citazione di «Coefora Luciano, Non so dove sbattere la testa, in “Sala Docenti”, Nuova Serie, VII (2016), pp. 65-67», e chissà quante me ne sono perse; né saltate le allocuzioni degli scrittori al potente di turno a cui presentavano l’opera. Leggete, e ricordatevi che la storia sarebbe potuta essere anche capitata così.

(Stefano Tonietto, Altri dodici Cesari , Exòrma 2022, pag. 162, € 16, ISBN 9788831461382)
Voto: 5/5

Ultimo aggiornamento: 2023-07-01 22:09

Perché Disqus mi scrive?

Stamattina mi è arrivata una mail scritta in turco da Disqus, che mi segnalava che avevo chiesto un reset della password. La mail era genuina, ho subito fatto hover per vedere il link; solo che mi è arrivata a un account che non è quello che uso su Disqus. Ci ho pensato un po’ su, e alla fine ho capito l’arcano. Oltre all’account google, avevo anche un account “mau” che era collegato a quell’altra casella di posta. Evidentemente un turco più fuso di me era convinto che quello fosse il suo account e ha richiesto il reset della password. E in effetti l’account era stato bloccato per inattività e ho dovuto comunque resettare la password :-)

E allora le foibe?

Oggi è il 10 febbraio, il giorno istituito per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. E quindi la destra, come sempre su queste cose unita, chiede con forza che al festival di Sanremo si parli delle foibe, presumibilmente per equilibrare il monologo di martedì di Roberto Benigni sulla Costituzione.

Ancora una volta si nota l’incapacità della destra di tirare fuori qualcosa di originale, e dover sempre replicare ai presunti sgarbi e appropriazioni della sinistra, in questo caso appunto la Costituzione. (Poi bisogna dare loro atto che spesso riescono a fare meglio dell’esempio di partenza: ricordo ancora la Lista per l’abolizione dello Scorporo quando si votava con il Mattarellum.) D’altra parte, se ci pensate, la stessa Giornata del Ricordo nasce in contrapposizione alla Giornata della Memoria ed è rigorosamente di destra, tanto che non considera affatto della tragedia dei civili italiani assassinati dalle truppe nazifasciste. Tra l’altro, la Giornata del Ricordo più che le foibe vuole ricordare le persone che sono dovute scappare dalla Venezia Giulia, dall’Istria e dalla Dalmazia; se paradossalmente si limitasse a questo la troverei condivisibile. Ma evidentemente questo esodo non era considerato abbastanza anticomunista, e quindi ci hanno dovuto mettere le foibe. E allora?

Aggiornamento (12 febbraio) se ho capito bene, Amadeus ha commemorato la giornata del Ricordo, ma solo per la parte sugli sfollati. Mi avrà letto :)

Ultimo aggiornamento: 2023-02-12 13:16