Archivi annuali: 2022

il bonus matrimoni

È possibile che qualche parente di Domenico Furgiuele abbia un interesse sul business dei matrimoni. È certo che tutti i giornali che hanno parlato di 20000 euro di “bonus matrimoni” non si sono dati la pena di leggere il disegno di legge presentato dal deputato leghista calabrese insieme ad altri quattro compagni di partito: i 20000 euro sono il tetto di spesa detraibile al 20%. (Il tutto se hai meno di 35 anni e un reddito di coppia sotto i 23000 euro, ecc. ecc.)

Detto tutto questo, faccio notare – principalmente agli eventuali giornalisti tra i miei ventun lettori, ma siete tutti benvenuti – un paio di cose. No, non mi metto a parlare dell’ovvia incostituzionalità del DDL: per quanto la mia stima per molti parlamentari sia minima, non credo proprio che Furgiuele non lo sappia.

(a) Il DDL è stato depositato il primo giorno della legislatura insieme alla solita quantità inenarrabile di proposte di legge che servono solo per far parlare di sé e non vengono mai calendarizzate. A quanto pare c’è voluto più di un mese prima che un qualche solerte giornalista si accorgesse di questa proposta (anche leggendola male).
(b) Se uno dei suddetti giornalisti avesse aperto un browser e fatto la ricerca con testo “favorire l’accesso al credito per spese connesse” (parte del titolo della legge, giusto perché per pigrizia non l’ho messo tutto) avrebbe scoperto che l’ottimo Furgiuele aveva già presentato – con molti più colleghi, in effetti – un ddl dallo stesso titolo il 13 novembre 2018. Il testo del ddl, a parte modificare il 2019 in 2023, è identico; la presentazione quasi, perché Furgiuele ha giustamente aggiornato i dati sul numero di matrimoni.

Tutto questo l’ho trovato in dieci minuti circa. La mia domanda, ovviamente retorica, è “com’è che non ho trovato nessun articolo che dicesse queste cose”? Passi Twitter dove si sa che nessuno va a leggere i link postati, ma da un quotidiano mi aspetterei qualcosina di più…

Ultimo aggiornamento: 2022-11-21 13:43

Inventori farlocchi del tostapane

Adam Atkinson mi ha segnalato questo articolo della BBC in cui si racconta come per dieci anni la voce inglese sul tostapane indicava come suo inventore una persona inesistente di nome Alan MacMasters. A quanto pare, durante una lezione universitaria il professore sconsigliò gli studenti di usare Wikipedia come fonte, facendo l’esempio della voce “toaster” dove si diceva che l’inventore era un tale Maddy Kennedy. L’Alan MacMasters reale era uno di quegli studenti, e un suo amico modificò la voce indicando come inventore appunto “Alan Mac Masters”. Il guaio è che poco dopo il Daily Mirror osannò MacMasters come un grande inventore scozzese, e le citazioni continuarono a crescere, anche perché MacMasters creò una voce sul suo inesistente omonimo con tanto di fotografia (ovviamente ritoccata per farla sembrare ottocentesca). MacMasters fu addirittura proposto come personaggio da raffigurare nelle banconote scozzesi, anche se a quanto pare la Bank of Scotland ebbe dei dubbi e lo scartò. Solo poco tempo fa un ragazzino ebbe dei dubbi sulla biografia di MacMasters e mise in moto le squadre wikipediane di verifica, che hanno scoperto la burla.

E in Italia? MacMasters non è mai stato inserito nella voce, ma nel 2018 un anonimo aggiunse il seguente capoverso:

nel 1897 Carlos Decambrè, inventò il ”tost” che si diffuse in tutta europa. questo tost veniva fatto con del pane normale, prosciutto,tacchino e diversi formaggi. Esso garantiva un buon pranzo per i nobili perchè all’epoca i salumi e i formaggi era cibo considerato da ricchi.

Peccato che le uniche occorrenze in rete del cognome Decambrè siano del tipo “Carlos Decambrè inventò il tostapane”, ovviamente senza fonti perché scopiazzature da Wikipedia senza chiaramente citarla. Questo a parte il fatto che se mi fosse capitato di vedere un’aggiunta sgrammaticata simile l’avrei cassata al volo perché senza fonti attendibili…

Quizzino della domenica: passeggiata

La scorsa settimana sono andato a fare una lunga passeggiata. Tornato a casa, ho scaricato i dati del mio smartwatch e ho notato che scegliendo un qualunque tratto (contiguo) del mio percorso lungo un chilometro, il tempo che ho impiegato per percorrerlo è stato esattamente di un quarto d’ora. Posso dedurre che ho camminato a velocità costante?


uomo che cammina, da https://openclipart.org/detail/122209/man-silhouette
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p618.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di James Tanton, su Twitter; immagine di dear_theophilus, da OpenClipArt.)


Foolproof (libro)

Nelle prime righe di questo libro Hayes scrive “la matematica è troppo divertente per essere lasciata solo ai matematici”. Aggiunge inoltre che lui non è un cittadino di Matelandia, ma una persona che si è trasferita lì e ha cercato di comprendere usi e costumi dei suoi cittadini. In effetti la sua formazione è più da informatico, tanto che negli anni ’80 teneva la rubrica di Computer Recreations sullo Scientific American, mentre ora scrive su American Scientist. Lo troviamo così a dissezionare il famosissimo aneddoto di Gauss bimbetto e la somma della serie di numeri trovata al volo, tracciando le innumerevoli versioni per capire come il folklore matematico abbia man mano abbellito la storia; nel frattempo spiega come la differenza tra l’approccio del giovane Carl Frederick e quello di un programma al computer abbia ripercussioni importanti. Ma molte di queste meditazioni matematiche, pur non entrando a fondo nella teoria sottostante, sono davvero interessanti: segnalo quella sui numeri quasicasuali, sullo spettro del Riemannio (una correlazione a prima vista inimmaginabile tra gli zeri della zeta di Riemann e gli spettri degli elementi chimici), su un modo alternativo alla virgola mobile di memorizzare i numeri su un computer, che permette di aumentare l’ampiezza dei numeri rappresentabili conservando una estrema precisione nei valori prossimi allo zero, e soprattutto il gioco di Zenone. Una gioia per appassionati e semplici turisti!

(Brian Hayes, Foolproof : and Other Mathematical Meditations , MIT Press 2017, pag. 248, $24,95, ISBN 9780262036863)
Voto: 5/5

PosteItaliane, più veloci della luce

Le italiche poste non mi hanno consegnato un pacchetto “perché non ero in casa”. (certo, virgola, certo). Però la mia mancata presenza è nel futuro, come si vede. Sanno qualcosa che io non so?
(ho scritto su Twitter, finché regge, vediamo che dicono. Anche nel caso in cui l’ora di mancata consegna sia del tutto casuale, mi sarei aspettato almeno un avviso in buca delle lettere… e invece nulla)

Aggiornamento: (19:45) Da Twitter hanno risposto

Ciao, per questo tipo di invii sono previsti 2 tentativi di consegna. Se in entrambi i casi il destinatario è assente, ha 10 giorni di tempo per ritirare la spedizione presso l’ufficio postale indicato sull’avviso lasciato dal corriere (nei 10 giorni è incluso il sabato)
Ti invitiamo ad attendere il secondo tentativo di consegna, grazie.

Tutto bellissimo, ma la consegna mancata continuava a essere nel futuro…

Ultimo aggiornamento: 2022-11-18 19:56

Non balzate subito alle conclusioni


Le domande qui sopra arrivano da una scheda di verifica del National Centre for Excellence in the Teaching of Mathematics. Nella prima, si afferma che 1074183 è un multiplo di 11 (è vero, non preoccupatevi) e si chiede di scrivere i tre multipli di 11 successivi; fin qua nulla di particolare. Anche la seconda domanda non dà problemi: le cifre del numero sono riordinate, ottenendo 3817401 che è un multiplo di 7; si chiede di scrivere i tre multipli di 7 successivi precedenti. I guai arrivano con la nuova permutazione delle cifre, che dà 1813047 che è un multiplo di 3: la domanda è stavolta “scrivete i tre multipli di 6 immediatamente successivi a questo numero”. Siete capaci di trovarli?

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Ultimo aggiornamento: 2022-11-18 16:54

Notizie non pervenute

Mia mamma vive in un paesino di montagna abbastanza sperduto e quindi con difficoltà ad avere un prete anche a mezzo servizio: Don Meo, l’ultimo parroco, è ormai messo davvero male e non ce la fa più da qualche anno. Nelle ultime due estati è così arrivato un giovane prete etiope, don Speranza (il suo nome in tigrino è Tesfa, che appunto significa “speranza”), che se non ho capito male stava studiando in Italia. L’anno scorso non spiccicava quasi una parola in italiano, quest’estate andava un po’ meglio, a parte gli “angéli” :-)

Stamattina, al telefono, mia mamma mi fa “ti ho detto di don Speranza?” e alla mia risposta negativa mi racconta che era tornato in patria ma pare che ci sia una repressione da parte del regime locale e quindi gli hanno suggerito di scappare: è prima andato in Germania da alcuni parenti, e adesso dovrebbe essere ospitato dal parroco giù a metà della valle dove vive mia mamma. In effetti ho fatto una ricerca e ho trovato questo articolo di ottobre che parrebbe confermare la storia. Mi chiedo solo come mai non se ne sia sentito parlare…

Ultimo aggiornamento: 2022-11-17 11:32

Bruce Nauman, Neons Corridors Rooms (mostra)

Giovedì scorso sono andato all’Hangar Bicocca a vedere la mostra di Bruce Nauman in visita guidata (da Stefano Bartezzaghi, direi un’ottima scelta visto il tipo di opere di Nauman). Purtroppo avevo un altro impegno e non ho potuto rimanere fino in fondo, saltando tra l’altro l’opera Raw Materials all’esterno della struttura – o meglio, ci sono passato così di fretta che non ho potuto apprezzarla.

Cosa ha capito un ignorante come me? Che Nauman non è un autore per claustrofobi, come si può vedere nei corridoi da lui creati dove si può passare solo stando girati oppure che finiscono in una stanzetta triangolare; ma anche nella doppia gabbia dove si può entrare per sentirsi davvero circondati. Ho però notato che usa anche altre tecniche, come i neon (tipo la buonanima di Dan Flavin), spesso insieme ai giochi di parole; la giovanile Get Out of My Mind, Get Out of This Room è poi una rappresentazione plastica del “non pensare all’elefante”, come ha detto Bartezzaghi. Sicuramente gli ampi spazi dell’Hangar Bicocca sono un ottimo contrasto a opere di questo tipo, che vengono evidenziate ancora di più. È chiaro che se l’arte concettuale non vi dice nulla potete lasciar perdere la mostra, e probabilmente tutto l’Hangar Bicocca; in caso contrario potete però divertirvi.

Ultimo aggiornamento: 2022-11-17 10:48