Archivi annuali: 2020

Quizzino della domenica: Girone all’italiana

In un torneo di pallanuoto tra quattro squadre tutte le partite hanno avuto lo stesso numero complessivo di gol, ma non ci sono stati due punteggi uguali. La classifica finale (si assegnano 2 punti alla vittoria, 1 al pareggio, 0 alla sconfitta) è stata quella indicata qui sotto. Quali sono stati i risultati, sapendo che Verde non ha mai segnato un numero pari di reti e il cannoniere di Blu ha segnato una tripletta in ogni partita?


[Squadra punti gol_fatti gol_subiti - Rosso 4 13 17 - Verde 3 17 13 - Blu 3 17 13 - Giallo 2 13 17]

(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p469.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Sandro Campigotto, I giochi matematici di PhiQuadro, problema 5.3.)

Scrivere di scienza (libro)

Io scrivo molto. Probabilmente scrivo troppo. Ma non mi sono mai preoccupato di studiare come scrivere meglio… e sono certo che in parecchi diranno “e si vede!” Non so se sarò mai in grado di migliorarmi più di tanto, ma ogni tanto provo a vedere cosa propongono gli altri. In questo caso (Daniele Gouthier, Scrivere di scienza Codice 2019, pag. 172, € 16, ISBN 9788875788001 ) c’è un ottimo punto di partenza: Daniele Gouthier non parla infatti semplicemente di “come si scrive”, cosa che spero di sapere abbastanza, ma di come scrivere di scienza. Ma anche questo è un tema troppo ampio, e infatti Gouthier comincia a ricordare che divulgare e comunicare sono due cose ben diverse tra di loro, spiegando come questo significhi molto in termini della scrittura. Non bisogna poi mai dimenticare che dall’altra parte abbiamo il lettore: se non pensiamo a lui corriamo il rischio di produrre testi belli ma non toccati da nessuno. La scienza ha poi il problema ulteriore del dover cercare un equilibrio tra la correttezza e la comprensibilità; non è facile né si può sperare che sia sempre lo stesso, il che significa che bisogna sempre stare attenti. Il libro contiene al suo interno molti esercizi (che io ovviamente non ho svolto…) e una serie di “Piccole buone abitudini”, che invece ho centellinato. In definitiva, vale la pena di leggerlo anche da parte di chi non intende scrivere, tantomeno di scienza; servirà a smascherare chi anziché comunicare o divulgare vuole solo lanciare i suoi proclami.

Ultimo aggiornamento: 2021-01-10 21:55

arrampicate sugli specchi

La vita del professor Alberto Zangrillo non dev’essere facile. D’altra parte, da un grande potere discendono grandi responsabilità. Guardiamo cosa sta succedendo con il suo illustre paziente Silvio Berlusconi e l’infezione da coronavirus.

Rispetto all’altro suo illustre paziente Flavio Briatore, perlomeno non c’è stato il fuoco amico di Daniela Santanchè che parla di una prostatite sperando di confondere le acque. Qui abbiamo una polmonite, che è perfettamente compatibile con il Covid. Però resta il fattore B: Silvio non può ammmettere di non primeggiare, e quindi racconta a chiunque lo voglia sentire che la carica virale in lui è al top. Peccato che – come ricorderete – Zangrillo aveva detto che il virus era mutato e circolava in maniera molto più leggera. Come riuscire a salvare capra e cavoli? Beh, mischiando le carte in tavola. Ma leggiamo.

Prima frase: «La carica virale del tampone nasofaringeo di Berlusconi era talmente elevata che a marzo-aprile, sicuramente non avrebbe avuto l’esito che fortunatamente ha ora.» Occhei, possiamo essere molto buoni e leggerla come “ora abbiamo qualche idea in più di come trattare i pazienti, e soprattutto li portiamo prima in ospedale: cinque-sei mesi fa non era così”. Naturalmente però questo cozza con il “virus leggero”, a meno che uno non dica che c’è la stessa quantità di virus ma più debole. Ma andiamo avanti.

«Il virus probabilmente non è mutato ma probabilmente si sta adattando all’ospite in maniera differente. Non bisogna generalizzare sulle terapie, o che l’atteggiamento più tempestivo con determinati farmaci cambi l’esito finale.» Quindi la mia ipotesi caritatevole viene immediatamente smentita, e si parte con la supercazzola. Se il virus si adatta all’ospite in maniera differente, i casi sono due: o è mutato il virus o è mutato l’ospite. Che l’umanità possa avere mutazioni significative in sei mesi è impossibile; che il virus sia mutato, Zangrillo lo esclude; dunque? Decidete voi qual è l’ipotesi da eliminare per non avere un risultato incoerente.

Bisogna comunque dare atto al luminare: è riuscito a fare un’inversione a 180 gradi facendo in modo che chi non legge con un minimo d’attenzione resti convinto che lui non ha mai cambiato idea. Io non ci riuscirei mica, mi sa.

Ultimo aggiornamento: 2020-09-11 13:09

Terra e spazio vol. 3 (rivista)

Terzo volume della raccolta dei racconti di Arthur Clarke, qui (Arthur C. Clarke, Terra e spazio vol. 3, Urania Collezione 199, pag. 309, € 6,90, trad. vari) troviamo probabilmente il periodo migliore del Clarke scrittore di racconti, con testi dal 1956 al 1958 più un paio fino al 1960; poi lo scrittore, come del resto tanti altri, è passato ai romanzi. Rispetto ai primi volumi, la Luna continua a essere molto gettonata, ma direi che molti racconti prendono spunto da fatti di cronaca che Clarke trasfigura da par suo. I racconti che mi sono piaciuti di più sono stati Tre per la Luna, Pacifista (al netto del massacro della “traduzione” di Ginetta Pignolo: e per fortuna che Franco Forte nell’introduzione afferma che sono state rifatte le traduzioni approssimative…), I prossimi inquilini, Guerra Fredda, Amore cosmico, I canti della terra lontana, Un leggero caso di insolazione; se leggete il libro, capirete come io preferisca il Clarke umorista a quello più tecnico… come l’ultimo dei raccontini di Tre sulla Luna che predata di dieci anni la canzone beatlesiana Taxman. Come dicevo, purtroppo la traduzione è spesso approssimativa, ma anche l’editing lo è: ogni tanto manca qualche connettivo, come se il testo non fosse stato riletto prima della pubblicazione, e questo capita anche con le traduzioni moderne di Enzo Verrengia.

Ultimo aggiornamento: 2021-01-10 21:51

Il video del dibattito sull’articolo 15 della direttiva copyright

Per chi non si fosse visto in diretta il dibattito di lunedì, il canale YouTube dei Copernicani ve lo propone. Come potrete vedere, non è scorso sangue, e non solo perché ciascuno di noi era a casa sua: il dialogo è stato molto civile, anche se chiaramente ognuno è rimasto sulle sue posizioni. Immagino che domani la seconda parte con Enzo Mazza sarà più pirotecnica…

Per la cronaca, nello scontro editori-Google io ero ovviamente un intruso, quindi ho cercato più che altro di spiegare cosa c’è in gioco, ricordando che per esempio non stiamo parlando di articoli scopiazzati (che sono già protetti dalla legge) e che una qualsiasi scelta è comunque politica, perché non c’è un giusto o uno sbagliato.

“infami”

infami Sono andato ad ascoltare l’intervista all’istruttore di arti marziali della palestra frequentata da due dei presunti assassini di Colleferro. Non mi fidavo del titolista. Però è proprio così: l’istruttore in questione ha proprio detto “io sono stato il primo a dire… chi so’ stati quest’infami”.

Voi dite quello che volete. Per me uno che usa la parola “infami” ha una visione della vita non molto diversa da quella di chi ammazza di botte una persona. Semplicemente al momento non ha nessuno da picchiare.

Aggiornamento: (15:45) Più persone mi hanno fatto notare che a Roma e dintorni la parola “infame” è usata senza alcuna connotazione politica. Evidentemente la mia conoscenza degli italiani regionali ha ancora parecchi buchi: per me era un termine ben precisamente connotato, esattamente come – in senso opposto – “topi di fogna”.

Ultimo aggiornamento: 2020-09-08 15:51

le mascherine comunali

In qualità di genitore di iscritti a MilanoRistorazione (in realtà non è vero, lo eravamo fino allo scorso anno scolastico…) il Comune di Milano ha «ha disposto la distribuzione di mascherine per il contenimento della diffusione del Covid-19.» Quindi posso andare in una specifica farmacia (quella più vicina a casa, probabilmente) e ritirare 20 (venti) mascherine, cinque per componente del nucleo familiare.

Quello che mi chiedo, leggendo il comunicato ufficiale, e mi chiedo la logica. Va benissimo ovviamente che vengano date a nuclei “che vivano in condizioni di disagio economico o sociale”; ho già qualche dubbio sui nuclei “che siano a maggior rischio di contagio (anziani)” visto quello che sta succedendo in questi mesi. Ma aggiungere anche coloro “che abbiamo familiari che riprendano una vita di socialità e di relazione (per esempio, famiglie con bambini che stanno per ritornare a scuola)” mi sembra assolutamente inutile. E allora perché questa operazione?

Ultimo aggiornamento: 2020-09-08 09:51

Vi ricordo che stasera parlo di copyright!

i panelist

Stasera alle 21 parleremo della snippet tax, cioè della futura necessità per chi cita articoli di giornali di accordarsi in anticipo con gli editori (a meno che l’uso non sia non commerciale: qua sul mio piccolo blog non ci sono problemi). Le scintille immagino saranno soprattutto tra gli altri due partecipanti: io cercherò di far presente che esiste anche la gente comune :-)

Potrete seguire l’incontro in streaming dalla pagina facebook dei Copernicani, su Youtube, oppure su Twitter.

Ultimo aggiornamento: 2020-09-07 12:22