Archivi annuali: 2019

#digit19 a Prato il 14 e 15 marzo

Ero stato invitato a partecipare a #digit19, ma la bilocazione non è ancora il mio forte e quel giorno sarò a presentare Numeralia qui a Milano, così ho dato forfait.

Detto questo, chi sta dalle parti di Firenze/Prato/Pistoia potrebbe essere interessato a
In attesa di diventare dei
, il festival che si terrà il 14 e 15 marzo a Prato dall’Ordine dei giornalisti toscano e dal comune di Prato e che parlerà per l’appunto di digitalizzazione e algoritmi. Il titolo prende spunto dal libro di Noah Harari Homo Deus (che prima o poi dovrò leggere…); ci saranno molti personaggi probabilmente a voi noti, come Vera Gheno e Bruno Mastroianni che venerdì 15 parleranno delle “dispute felici”. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Lorenzo Fontana, il ministro che evidentemente ci meritiamo


Lo sanno in tanti. I ministri dell’attuale governo non brillano certo per competenza: d’altra parte sono lo specchio del nostro elettorato. Però ci sono delle cose che io non riesco proprio a buttare giù.
Abbiamo questo Lorenzo Fontana che fa il “Ministro per la Famiglia e le Disabilità”, e già il concetto di dover avere un ministro della Famiglia non mi è per nulla comprensibile: ma facciamo finta che serva semplicemente per dare uno sgabellino in più, in fin dei conti è un ministero senza portafoglio. Lorenzo Fontana si professa cattolico, anzi cattolicissimo, e lo ricorda a ogni piè sospinto: contento lui. Essendo lui cattolico anzi cattolicissimo, si sente giustamente in diritto di spiegare la religione cattolica a una nazione che ha chiaramente perso le sue radici cristiane: così sabato a Pisa ha spiegato come mai il suo governo prevede che ci siano PRIMA GLI ITALIANI, chiosando:

«Ci accusano anche da ambienti cattolici ma la nostra azione politica sull’immigrazione si ispira al catechismo — ha detto Fontana — “Ama il prossimo tuo” ovvero in tua prossimità e per questo dobbiamo occuparci prima dei nostri poveri».

Ora, io immagino che il ministro Fontana non sia un filologo, e quindi non gli sia chiaro il versetto di Luca 10,29. Un dottore della legge, dopo aver recitato la parte dello Shemà “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso” e avendo avuta l’approvazione di Gesù, continua così:

Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è il mio prossimo?”.

Qui “giustificarsi” non significa “trovare una scusa” come al giorno d’oggi ma “farsi giusto”: insomma siamo in una classica discussione tra rabbi ebraici. Ma anche senza comprendere quella parola, il seguito dovrebbe essergli ben noto, come dovrebbe essere noto anche a chi cattolico non è ma vive in Europa. Come prosegue infatti Gesù? Con la parabola del Buon samaritano, dove “il prossimo” è proprio lo straniero. (E questo, aggiungo io, non è certo un caso: volenti e nolenti, è una scelta specifica per marcare una differenza con l’ebraismo)

Insomma, i casi sono due. O Lorenzo Fontana in tutti questi anni non è mai riuscito a capire cosa gli è stato detto al catechismo (occhei, sono buono, magari è che ha avuto una serie di catechisti che non erano in realtà cattolici), oppure lui lo sa benissimo ma sa anche benissimo che è l’italiano medio che non riesce a capirlo.

Quizzino della domenica: scopri il numero

Immaginate di essere invitati a una grande festa in costume dei numeri naturali (1, 2, 3, … niente zero, insomma). Essendo in costume, non vi è possibile riconoscere nessun numero. Però essi sono tutti molto gentili e si riconoscono tutti tra di loro; quindi se ne prendete due qualunque e chiedete loro di combinarsi mediante una delle quattro operazioni fondamentali (addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione), loro vi indicheranno qual è il numero corrispondente al risultato dell’operazione, oppure vi diranno che non c’è risposta. Insomma, se avete preso due personaggi corrispondenti a vostra insaputa al 42 e al 7, e chiedete loro di eseguire la divisione tra il primo e il secondo, vi indicheranno il personaggio corrispondente al 6, mentre se li aveste presi in ordine opposto vi avrebbero detto che non c’è nessun numero corrispondente: 1/6 non è infatti un numero naturale.
Se potete fare una quantità a piacere (ma finita) di queste domande, quali numeri potete arrivare a conoscere? Attenzione: ogni operazione deve essere richiesta a due numeri distinti, anche se il risultato può essere uno di essi come nel caso di 1 × k = k. Altrimenti sarebbe troppo facile: basterebbe prendere un personaggio e chiedere il risultato della sua divisione per sé stesso.
E se anziché i numeri naturali ci fossero i numeri interi?



(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p368.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di David Butler; immagine di dear_theophilus, da OpenClipArt.)

_L’equazione di Dio_ (libro)

Confesso di invidiare un po’ David Stipp. A differenza del sottoscritto, riesce a tirare fuori una serie di paragoni così estremi – e soprattutto lontani dalla matematica – da catturare il lettore digiuno della materia. Detto in altri termini: se siete abbastanza esperti, questo libro (David Stipp, L’equazione di Dio : Eulero e la bellezza della matematica [A Most Elegant Equation], Codice 2018 [2017], pag. 195, € 21, ISBN 9788875787547, trad. Giuseppe Bozzi, link Amazon) non vi darà nulla di nuovo. Se invece siete semplici curiosi, vi si aprirà un mondo nuovo. Probabilmente non imparerete nulla, il che ha perfettamente senso visto che non stiamo parlando di un manuale; ma avrete un’idea di come un giocoliere dei numeri quale Eulero è stato potesse prendere un concetto nemmeno troppo chiaro al tempo come quello dei numeri immaginari, sfruttarlo per creare un nuovo universo, quello delle potenze immaginarie, e con un salto mortale all’indietro mostrare come si tornasse alle usuali funzioni trigonometriche. Stipp infine termina filosofeggiando, e proponendo la sua personale versione di cos’è la matematica. Afferma di essere un quasi-platonista: in altre parole, è convinto che gli oggetti matematici esistano da qualche parte nell’iperuranio, ma che allo stesso tempo noi esseri umani possiamo prenderli e manipolarli per creare qualcosa di nuovo. Un teorema, insomma, non esiste ab ovo ma solo quando noi lo dimostriamo. La traduzione di Giuseppe Bozzi rende generalmente il senso di stupore di Stipp, ma in qualche punto mi è parsa troppo letterale.

Ultimo aggiornamento: 2019-03-01 09:48

La caduta del Celeste

Che Formigoni vada o no in carcere a me importa relativamente poco. Più interessante è stato notare come gli siano rimasti ben pochi amici, nonostante quanto troviamo scritto in Luca 16,8: non è sempre Vangelo, insomma.

A me quello che non è mai piaciuto di Formigoni è stata la sua doppiezza, dalle vacanze generosamente offerte da chi era stato da lui beneficiato con soldi pubblici alla megalomania del Formigonio. Mi chiedo però una cosa a più ampio spettro. Com’è che a Milano mi capita spesso che mi convenga fare un esame medico come privato, perché pago meno del ticket? È solo perché nel modello lombardo alla sanità i fondi pubblici servono per le spese correnti e quindi si può risparmiare sul costo vivo? Purtroppo questo sembra un segreto mantenuto molto meglio di Fatima, che alla fine è stato svelato…

Ultimo aggiornamento: 2019-02-22 10:06

_Phoenix: Fields of Mars_ (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
La prima cosa da tenere in mente leggendo questo libro (Jackie Anders, Phoenix: Fields of Mars, Black Rose Writing 2018, pag. 176, €5,27, ISBN 9781684331642, link Amazon) è che il titolo non ha praticamente nulla a che fare con il testo. “Fields of Mars” non sono praterie del quarto pianeta, ma un banale “campo di Marte”; la fenice, ancorché spiegata nel testo, non l’ho affatto compresa. Ad ogni modo la storia racconta di una spedizione che viene mandata indietro nel tempo fino alla Gerusalemme dell’ 8 d.C. No, Gesù non c’entra, almeno direttamente. Il motivo della spedizione è legato all’impero Romano. Si vede che Jackie Anders è americana, con tutte le spiegazioni aggiunte nella parte iniziale del libro – la più debole, a mio parere: lascia troppi buchi nella trama. Il resto del romanzo scorre molto meglio, anche se c’è uno svarione enorme: a un certo punto i protagonisti risalgono l’Adriatico per arrivare a… “Venice”. Certo, esisteva la Venetia, ma era una regione: la città di Venezia nacque dopo qualche secolo….

Ancora sui lampioni lampeggianti

Se ricordate, avevo raccontato di come una segnalazione al sito A2A avesse portato alla riparazione di un lampione. Peccato che le cose non funzionino sempre così.
Tre settimane fa, tornando a Milano, mi accorsi di un lampione lampeggiante in viale Fulvio Testi. Controllai il numero del lampione, ma mi dimenticai di segnalarlo. La settimana scorsa il lampione era sempre lampeggiante: stavolta mi ricordai di andare al sito per scoprire che viale Fulvio Testi non era presente nella base dati di A2A. Vabbè, lunedì scorso chiamai il numero verde e indicai i dati a mano. Sabato sono ancora passato di là: il lampione continua a lampeggiare. Il problema è la segnalazione vocale, oppure semplicemente l’ultima volta è stato un caso?