In effetti io Radicati lo conobbi in Normale, quando insegnava alle matricole di Scienze insieme s Giuseppe Tomassini e Franco Conti; i tre sono qui ritratti in caricatura dal mio compagno di corso (e anch’egli poi fisico, anche se delle particelle e non teorico, Franco Ligabue. Io e la fisica non siamo mai andati d’accordo e non ci ho mai capito nulla, ma mi era comunque chiaro che Radicati era invece uno che ne sapeva. Ci divertivamo per le sue manie, come tenere la canna di bambù che usava come puntatore dal lato più sottile (ecco perché nella caricatura tiene la spada per la punta); sapevo però che come ogni fisico teorico davvero bravo, conosceva molto bene anche la matematica e quindi lo rispettavo anche per questo e non solo per l’anzianità. È stato anche direttore della Normale dopo che mi ero già laureato, rompendo l’usuale alternanza letterati-scienziati, e anche questo vorrà ben dire qualcosa. Certo non si può parlare di morte precoce, ma mi dispiace lo stesso.
Archivi annuali: 2019
Quizzino della domenica: Conta i triangoli
Nella figura qui sotto vedete un esagono che è suddiviso da alcune delle sue diagonali. Quanti triangoli riuscite a contare?
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p399.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Serhiy e Peter Grabarchuk, da WSJ Brain Games.)
_Hello World_ (ebook)
(Nota: esiste anche la traduzione italiana, che però non ho letto)
Hannah Fry, anche se di estrazione matematica, lavora in un gruppo multidisciplinare che studia i possibili scenari futuri nell’era delle macchine. È interessante perciò vedere il suo punto di vista sugli algoritmi, che racconta in questo libro (Hannah Fry, Hello world : How to be human in the age of the machine, Transworld Digital 2019 (2018), pag. 320, € 9,99, ISBN 9781473544710, link Amazon). In sintesi, il suo punto di vista è meno apocalittico di quello di tanti altri. Fry non ha problemi a segnalare la pericolosità di certi tipi di algoritmi, ma fa notare che spesso il problema non è nell’algoritmo in sé quanto nell’interazione uomo-macchina; mostra inoltre come si possano adottare semplici accorgimenti per ridurre o anche eliminare questi problemi. In pratica, come del resto dice il sottotitolo, il nostro essere umani è indispensabile per non lasciarsi vincere dagli algoritmi. Una lettura consigliata sia agli apocalittici che agli integrati.
Ultimo aggiornamento: 2020-01-13 22:26
Pontevecchio Srl
Se ricordate, l’anno scorso scrissi delle acque minerali marchiate Coop e Carrefour che arrivano dallo stesso posto, imbottigliata a Luserna San Giovanni dalla Pontevecchio Srl.
Quest’anno ho scoperto che anche l’acqua Alpi Cozie (che conoscevo) e Martina (a me ignota) sono sempre imbottigliata dalla Pontevecchio, come anche la Valmora e la Sparsa (che pare essere il marchio flagship). Fin qua nulla di male. Il punto è mi è capitata una bottiglietta di acqua minerale marchiata Crai e prodotta dalla Pontevecchio. Solo che quest’acqua non arriva dalla Valpelluce come le altre, ma da una sorgente nella provincia di Cuneo: eppure pare che sia sempre imbottigliata a Luserna. E come la portano lì?
_Vita con Lloyd_ (libro)
Prima raccolta di aforismi di Simone Tempia e del suo maggiordomo immaginario Lloyd, questo libro (Simone Tempia, Vita con Lloyd : I miei giorni insieme a un maggiordomo immaginario, Rizzoli Lizard 2016, pag. 154, € 14, ISBN 9788817091312, link Amazon) raccoglie molte massime di vita che giocano con le parole. Nei dialoghi (curiosamente senza l’uso del punto fermo a fine frase, se non alla fine del racconto) l’autore-protagonista può per esempio parlare di come le preoccupazioni crescano indisturbate nel suo giardino, con Lloyd che consiglia di potarle eliminando quelle che coprono la vista sul futuro; a questo punto si termina con i ringraziamenti di rito.
Secondo me questo tipo di formula funziona meglio sul blog, o per essere più precisi quando non si legge tutto insieme ma si centellinano gli aforismi: insomma è uno di quei libri da comodino che si dovrebbe tenere da parte come l’amaro del dopocena. Un plauso ai disegnini di Tuono Pettinato che impreziosiscono il lavoro con il suo stile minimalista.
Il fiume Fiume
Quando ad aprile sono andato a Trieste per presentare Numeralia, al ritorno ho fatto una deviazione per tornare a Fontanafredda da mio zio, e quindi ho preso l’autostrada Portogruaro-Conegliano. A un certo punto passo un viadotto e leggo “fiume Fiume”. In effetti ho poi scoperto che con grande mancanza di fantasia esiste appunto il fiume Fiume, che tra l’altro attraversa la cittadina di Fiume (Veneto, ma immagino che ci sia stata l’aggiunta della regione solo perché ai tempi non doveva confondersi con l’attuale Rijeka). Non ho parole, anzi ne ho una sola: “fiume”.
_Numbers: A Very Short Introduction_ (libro)
Avevo già preso il volume “Matematica” della collana Very Short Introduction. A che serve allora un altro volume sui numeri? Beh, come dico sempre la matematica tende a fare a meno dei numeri. In questo libretto (Peter M. Higgins, Numbers: A Very Short Introduction, Oxford University Press 2011, pag. 152, Lst 8.99, ISBN 9780199584055, link Amazon) si parla invece di numeri veri e propri, di tutti i tipi. A me non hanno detto molto i capitoli iniziali con i numeri figurati e l’approccio usato per definire il concetto di numero; devo però aggiungere che andando avanti nella lettura – non che ci voglia molto, vista la struttura della collana – ho trovato che la trattazione diventava più interessante. Segnalo in particolare il capitolo che mette insieme i numeri complessi e la trigonometria, dove Higgins – con un gioco di prestigio… – mostra come due diverse notazioni come le coordinate cartesiane e polari permettono di ricavare con facilità una serie di risultati a prima vista complicati da dimostrare. Probabilmente inutile per chi sa già di matematica, ma interessante per i curiosi che vogliano avere un’idea di come i matematici pensino ai numeri.
trenta tonnellate per due centimetri e mezzo quadrati
Sto leggendo il primo volume dell’antologia di racconti di Arthur Clarke, pubblicato in Italia da Urania. In “I fuochi dentro” trovo scritto a un certo punto “la pressione ora doveva essere di almeno trenta tonnellate per ogni due centimetri e mezzo quadrati”.
Che diavolo vuol dire? Evidentemente l’originale avrà avuto “30 tons per square inch” ed Enzo Verrengia ha deciso di tradurre parola per parola. Peccato che in italiano la cosa non abbia nessun senso, anche se formalmente corretta. Io avrei banalmente arrotondato i “due centimetri e mezzo” quadrati (cioè 6,25 cm², nel caso non ve ne foste ricordati) a sei, e quindi scritto “almeno cinque tonnellate per centimetro quadro”. Non che a me lettore questo numero dica qualcosa in più, e ammetto di non avere provato a fare i conti – ma mi fido di Clarke; ma almeno sembra italiano corretto…
(Ho controllato: Verrengia è del 1955, insomma non è così anziano…)