[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
(Eric J. Adams, Cosmic Fever, Black Rose Writing 2019, pag. 275, € 6,30, ISBN 978-1-68433-330-1 (cartaceo) )
Leggendo la prima parte del libro, inutilmente didascalica, mi sono chiesto quale fosse il punto dell’autore, perché era chiaro che ce ne fosse uno. Lo stesso con la seconda parte, quella in cui tutto sembrava essere cambiato per il meglio dopo la scoperta della Teoria del Tutto. Solo alla fine della terza parte, quella che parte dalla scoperta che la teoria era errata e tutto cascava a pezzi, ho finalmente capito cosa Adams voleva scrivere. (Per la cronaca, la quarta parte è giusto un breve post scriptum, e la spiegazione della TdT non ha alcun senso scientifico, ma quello non è certo un problema in un’opera di narrativa). A parte il forte accento sulle religioni monoteistiche e sulle loro differenze e contraddizioni, quello che succede è che le vite dei protagonisti, che si incrociavano man mano che il racconto si dipanava, venivano definitivamente intrecciate. La Teoria del Tutto non era insomma tanto (o solo) scientifica quanto per così dire umanistica. Quelle trenta pagine hanno risollevato il romanzo, e in effetti la terza parte in generale mostra come gli avvenimenti non siano mai davvero polarizzati e c’è sempre qualcosa di inaspettato; resto però dell’idea che la parte preparatoria è troppo lunga e pedante.
Archivi annuali: 2019
C’è un giudice ad Ankara
Oggi la Corte Costituzionale turca ha deliberato che il blocco a Wikipedia che ivi persiste dall’aprile 2017 viola il diritto alla libertà di espressione e quindi deve essere eliminato. Trovate tutta la storia del blocco su Wikipedia :-) oppure, se preferite i miei riassunti, ne parlai qui e qui (per quanto riguarda il secondo post, la Turchia ha chiesto una proroga che scadrà tra qualche settimana per fornire ulteriori informazioni).
Io non posso e non voglio entrare sul tema “le accuse per cui la Turchia finanziava il terrorismo islamico in funzione anti-Assad” siano vere o false; che i turchi siano ora entrati in territorio siriano è invece acclarato. Non so nemmeno se il governo turco accetterà questa delibera. Però posso dire che un governo che non riesce a convincere i suoi cittadini della falsità di una fonte e decide che la scelta più semplice è bloccarla non mi pare molto sicuro di sé.
Ultimo aggiornamento: 2019-12-26 17:50
I biscotti Misura e le tabelline
Quella che vedete nell’immagine è la confezione di un sacchetto di frollini integrali Misura (potete cliccarci su per ingrandirla). Come potete leggere nel punto 1, la confezione conteneva 630 grammi di biscotti. Inoltre – e questa è una novità, o almeno io non me ne sono mai accorto prima – è anche specificato che la confezione contiene circa 90 biscotti, come indicato nel punto 2. Fin qui nulla di particolare. Però, come leggete nel punto 3, un biscotto pesa 8 grammi. Ora, quanto fa 8 per 9?
Matematica vorrebbe che un biscotto pesi 7 grammi: in realtà ho fatto un test per amore della scienza, ho preso dieci biscotti, li ho pesati e ho trovato un valore di 84 grammi. La confezione non è più piena, pertanto non ho potuto contare il numero totale di biscotti: tra l’altro ce ne sono spesso di rotti, quindi il conto non sarebbe neppure così semplice. Ma è possibile che nessuno rilegga quello che viene scritto nelle confezioni prima di mettere sul mercato un prodotto?
(ah, buon Natale a tutti!)
Coppie di autobus
In questi giorni prenatalizi, il servizio urbano ATM è ridotto: viene osservato l’orario del sabato. Fin qui nulla di particolarmente grave. Ieri mattina però mi è capitato di uscire con i gemelli verso le 11, e vedermi passare due 42 una dopo l’altra; e anche quello può capitare. Sono poi passato di nuovo da quel punto dopo mezzogiorno, e di nuovo c’erano due 42 in fila; per amor di precisione la prima si era travestita da N42 (sarebbe la linea notturna corrispondente, che gira nei weekend). Dopo le 13, mentre tornavo a casa facendo un altro percorso, mi sono trovato due 51 attaccate.
Non ho idea di quali inenarrabili casini di traffico ci potessero essere a Milano nord; però ho il sospetto che ci siano grossi problemi sulla gestione del parco vetture…
Ultimo aggiornamento: 2019-12-24 10:29
Nuove BikeMi gialle
Giovedì scorso ero in giro per Milano, prendendo alternativamente BikeMi o mezzi pubblici a seconda di quanto pioveva. Mi è capitata per caso una “nuova” bici gialla, e ci ho percorso un chilometro circa sotto un’uggiosa pioggerella. La struttura è simile a quella delle nuove bici elettriche, con il sellino che si solleva ma non gira; la pedalata con il rapporto più pesante era un pochino strana, con un rumore strano più o meno simile a quello della pedalata con la dinamo (ma non è direttamente nel mozzo?) ma comunque permetteva di andare a una buona velocità. Direi però che dovrò fare altre prove per capire se le bici sono sufficientemente valide: certo però che hanno una vita media breve, se consideriamo che siamo alla terza generazione…
Le offerte mancanti Trenitalia
Sabato sono dovuto andare e tornare a Torino, e ho preso i biglietti all’ultimo momento. Né i Frecciarossa né Italo avevano posti scontati, quindi ho acquistato la tariffa base per entrambi. In effetti l’Italo che ho preso all’andata era pieno, nulla da dire. Ma al ritorno ho cambiato al volo il biglietto – tanto la tariffa era piena… – con il Frecciarossa che parte dieci minuti prima di quello che avevo scelto e si ferma a Porta Garibaldi anziché in Centrale perché poi prosegue per Trieste e il nodo della Centrale è saturo. Bene: nella mia carrozza, quella “silenziosa”, eravamo in tre (con uno che ha continuato a parlare al telefono per una ventina di minuti, tra l’altro). E mi è venuto in mente che quando avevo scelto il posto sull’altro treno, sempre nella carrozza silenziosa, non ce n’era nemmeno uno di occupato.
È ovvio che Trenitalia non ha nessun obbligo di mettere un numero minimo di posti in offerta sui vari treni, e posso immaginare che abbia pensato che il sabato prima di Natale molta gente avrebbe viaggiato e quindi ha tagliato brutalmente l’offerta. Però mi chiedo se vista la situazione biglietti non ci avrebbero guadagnato di più con un’offerta last minute…
Quizzino della domenica: recinti
All’annuale Fiera dell’Est c’è un problema. Per ospitare i sei suini finalisti della gara del Maiale Più Coccoloso, dovevano arrivare 13 pezzi di recinto, ciascuno lungo 5 metri, per costruire la struttura mostrata qui in figura. Però evidentemente il trasportatore aveva paura del 13 e quindi ha mandato solo 12 pezzi. I maiali saranno anche coccolosi, ma non sopportano di essere in due in un recinto. Come si può ovviare al problema? Tenete conto che le norme di legge prevedono che ciascun maiale abbia a disposizione almeno 10 metri quadri di spazio.
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p421.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Varsity Week.)
Ultimo aggiornamento: 2019-12-23 10:38
Il computer è donna (libro)
È già difficile sentire parlare di donne matematiche. Delle donne informatiche non si sa praticamente nulla. Questo libro (Carla Petrocelli, Il computer è donna, Dedalo 2019, pag. 136, € 16, ISBN 9788822068859) cerca di far luce – per quanto possibile, viste le fonti davvero scarse – anche su questo aspetto. Per esempio, non è molto noto che all’inizio il lavoro di programmatore era considerato più o meno alla stregua di quello di segretaria, e quindi ritenuto adatto alle donne (e pertanto meno pagato); solo dopo una ventina d’anni, subito prima del boom dell’informatica, la situazione si ribaltò. Una pecca del libro è forse quella di indulgere un po’ troppo sull’agiografico; trovo importante ricordare che Ada Lovelace e Hedy Lamarr hanno avuto delle vite difficili al di fuori di quello per cui sono oggi note, con problemi di alcolismo e salute; ma credo che le pagine più interessanti siano quelle in cui si spiega come Grace Hopper abbia dovuto lottare contro un ambiente – quello militare – che è sempre stato maschilista, e le scarse note su tante donne sconosciute raccolte nell’ultimo capitolo. Anche il capitolo sulla biblioteconomia avrebbe avuto un valore maggiore se ci fossero stati più esempi pratici della marginalizzazione delle bibliotecarie. In definitiva il libro ha il grande pregio di ricordare a tutti che il computer è anche donna, ma a mio parere poteva essere portato avanti in modo migliore.