Archivi annuali: 2018

Sono su OpenMLOL

Grazie ai buoni uffici di Andrea Zanni, il mio ebook su David Foster Wallace e la matematica è su OpenMLOL. Facciamo un passo indietro: MLOL (Media Library On Line) è un servizio di prestito bibliotecario di risorse digitali, a cui sono associate molte biblioteche italiane. Però i libri in prestito tipicamente si pagano: non li paghiamo noi lettori, ma lo fanno le biblioteche (che dovrebbero avere un budget al riguardo). Poi però ci sono risorse, tipicamente fuori copyright, che sono invece liberamente distribuibili; per la lingua inglese c’è openlibrary.org, una filiazione degli Internet Archive, in Italia abbiamo appunto OpenMLOL.

La cosa più bella è che però il nome delle Elettroedizioni Bipunto è apparso ufficialmente :-)

Google+ chiude

Ho scoperto via il mio amico Antonello Sechi che dal prossimo luglio Google+ chiuderà (almeno per la versione customer). Direi che è molto indicativo dell’uso di quel social il fatto che durante un controllo gli informatici di Google abbiano trovato un baco di sicurezza piuttosto grave, e che nessuno si fosse accorto del baco. L’altra cosa che fa pensare è che – sempre secondo Google – il 90% delle sessioni Google+ dura meno di cinque secondi: in pratica il tempo per accorgersi di aver cliccato sul pulsante sbagliato.

Devo dire che in effetti in quest’ultimo anno era anche diminuito il numero di spammatori che cercava di iscriversi alla mia pagina Dewdney; in compenso quelli delle crociere continuavano imperterrimi a mandarmi pubblicità senze che io riuscissi a bloccarli. Non che fosse così importante, visto che tanto non ci passavo praticamente mai…

L’unico mio pensiero è che vedo sempre più difficile creare un’alternativa allo strapotere di Facebook. Bisognerà restare nelle sacche minimali di resistenza.

Bici e portici

Il mio amico Vittorio Bertola ha ragione. Venerdì ero a Torino, dovevo andare al Toolbox (dalle parti del Mauriziano, per i torinesi in ascolto) e avendo un po’ di tempo a disposizione ho percorso via Sacchi. Sotto i portici passa un numero abnorme di biciclette, il tutto quando dall’altra parte della strada c’è una pista ciclabile con il vantaggio di non avere alcun incrocio fino a corso Sommeiller e nemmeno pedoni vicini. La giornata era piacevole, e quindi non c’era nemmeno la scusa del brutto tempo. Perché allora? Paradossalmente l’avrei compreso nell’ultimo tratto, quello più vicino alla stazione, dove la pista ciclabile viene spostata sulla carreggiata e occupata dai bus intercomunali Giachino.

Non che a Milano sia tanto diverso. Tutte le mattine, quando porto i bimbi a scuola conducendo regolarmente il mio velocipede a mano, sul marciapiede passano due o tre ciclisti nonostante nella via parallela ci sia una bella pista ciclabile. Probabilmente però il pavimento liscio sotto i portici è ancora peggio. Possibile che i ciclisti non ci arrivino proprio?

Ultimo aggiornamento: 2018-10-08 07:10

Quizzino della domenica: matrice

Qual è il numero minimo di figure convesse (in pratica, rettangoli) tutte diverse tra loro che si devono sovrapporre per ottenere la struttura a sinistra nell’immagine qui sotto? Immaginatele trasparenti, con solo il bordo colorato. Se non ci fosse il vincolo della convessità, lo si potrebbe fare con le tre figure a destra (leggermente sfalsate per distinguerle)


(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p343.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema di Serhiy Grabarchuk Jr, da Brain Games)

_2001 – An Odyssey in Words_ (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Nel centenario della nascita di sir Arthur Clarke, la Newcon Press ha chiesto a molti autori di fantascienza di scrivere un racconto per questa antologia (Ian Whates e Tom Hunter (eds), 2001 – An Odyssey in Words, Newcon Press 2018, pag. 273, € 4,30, ISBN 978, link Amazon) con la particolarità che il vincolo dato loro non era sul tema da trattare, ma che la lunghezza del racconto dovesse essere esattamente di 2001 parole. Diciamo, in perfetto stile oulipiano, che un vincolo così debole non costringe a scrivere testi per forza interessanti, anche se molti autori hanno comunque usato un tema in stile clarkiano. Il problema non è insomma la lunghezza di racconti quanto la troppa libertà concessa dai pochi vincoli. Ho così trovato pochi racconti memorabili: Ouroburos di Ian R. McLeod, The Escape Hatch di Matthew De Abaitua, Dancers di Allen Stroud, The Ontologist di Liz Williams, Roads of Silver, Paths of Gold di Emmi Itäranta, Last Contact di Becky Chambers, Providence di Alastair Reynolds. In definitiva, un tributo sicuramente valido, anche per i minisaggi che lo completano, ma che sarebbe potuto essere migliore.

Prisma – Matematica, giochi, idee sul mondo (rivista)

Ieri è uscito in edicola il primo numero di Prisma, una rivista che ha come sottotitolo “Matematica, giochi, idee sul mondo”. Tranquilli: io non c’entro nulla. È un progetto partito dal Centro PRISTEM della Bocconi, quello tanto per dire che gestisce i Giochi Internazionali di matematica.

Io avevo già letto il numero, perché era stato stampato come numero zero e distribuito il mese scorso alla presentazione della rivista. Rispetto alla rivista MATE dalla breve vita, mi sembra che si sia scelto di evitare il sensazionalismo e puntare più sul mostrare come la matematica sia una parte nascosta ma importante della nostra vita quotidiana. Nessuna formula, che comunque non avrebbe senso in quel contesto. Articoli di italiani e traduzioni di bei pezzi dalle riviste e siti di alta divulgazione in lingua inglese Tutto questo è molto positivo: ho più dubbi sulle 16 pagine di giochi, che mi paiono tante nel contesto della rivista, ma magari mi sbaglio io.

Insomma: compratela :-)

Comunicazione politica odierna

Martedì sera è uscito questo comunicato della Presidenza del Consiglio (leggasi, Rocco Casalino). Un mio amico ha commentato “sembra scritto da un bambino di sei anni”, e io ho ribattuto “no, è scritto per un bambino di sei anni”.

Prendete un qualunque esempio di comunicazione dei nostri governanti e dateci un’occhiata. Vedrete subito che la sintassi è molto semplificata: in questo caso cinque frasi, due senza subordinate, due con una relativa (il jolly che va bene con tutto) e una consecutiva (il minimo sindacale: in pratica è un’altra frase, solo senza il punto che la separa dalla precedente). Intendiamoci: i muri di testo della Vera Stampa Comunista sono illeggibili e non vorrei certo tornare ad essi. Però qui siamo davvero scesi di livello. Peggio ancora, passiamo alla semantica. Controllate pure: non è stato detto nulla. Ci sono due “confermiamo” (ma non si dice cosa sia confermato). L’ultima frase è poi un capolavoro di non-dire. “Abbiamo lavorato a disegnare” (non “Abbiamo disegnato”); “accelerare la discesa del rapporto debito/Pil in modo consistente nell’arco del triennio.” (rispetto a cosa? Nel 2017 è stato al 2,3%, per il 2018 a giugno si prevedeva l’1,9%). Non siamo arrivati alle derivate terze citate da Nixon, ma abbiamo comunque un vuoto cosmico: esattamente quello che serve per riempire il non-cervello delle masse.

Poi è chiaro che ogni leader ha la sua firma: Salvini (pardon, il gestore media di Salvini) per esempio tende a un approccio più diretto con i suoi fan e chiama spesso i commenti. Di Maio (idem) sbaglia un congiuntivo per post in modo da sembrare più vicino alla gente. Conte? Beh, mostra il nulla anche nei testi. Però sotto sotto lo stile è lo stesso. Ricordatevi, però: commentare sui post non serve a nulla se non si usa lo stesso stile.