Comunicazione politica odierna

Martedì sera è uscito questo comunicato della Presidenza del Consiglio (leggasi, Rocco Casalino). Un mio amico ha commentato “sembra scritto da un bambino di sei anni”, e io ho ribattuto “no, è scritto per un bambino di sei anni”.

Prendete un qualunque esempio di comunicazione dei nostri governanti e dateci un’occhiata. Vedrete subito che la sintassi è molto semplificata: in questo caso cinque frasi, due senza subordinate, due con una relativa (il jolly che va bene con tutto) e una consecutiva (il minimo sindacale: in pratica è un’altra frase, solo senza il punto che la separa dalla precedente). Intendiamoci: i muri di testo della Vera Stampa Comunista sono illeggibili e non vorrei certo tornare ad essi. Però qui siamo davvero scesi di livello. Peggio ancora, passiamo alla semantica. Controllate pure: non è stato detto nulla. Ci sono due “confermiamo” (ma non si dice cosa sia confermato). L’ultima frase è poi un capolavoro di non-dire. “Abbiamo lavorato a disegnare” (non “Abbiamo disegnato”); “accelerare la discesa del rapporto debito/Pil in modo consistente nell’arco del triennio.” (rispetto a cosa? Nel 2017 è stato al 2,3%, per il 2018 a giugno si prevedeva l’1,9%). Non siamo arrivati alle derivate terze citate da Nixon, ma abbiamo comunque un vuoto cosmico: esattamente quello che serve per riempire il non-cervello delle masse.

Poi è chiaro che ogni leader ha la sua firma: Salvini (pardon, il gestore media di Salvini) per esempio tende a un approccio più diretto con i suoi fan e chiama spesso i commenti. Di Maio (idem) sbaglia un congiuntivo per post in modo da sembrare più vicino alla gente. Conte? Beh, mostra il nulla anche nei testi. Però sotto sotto lo stile è lo stesso. Ricordatevi, però: commentare sui post non serve a nulla se non si usa lo stesso stile.

5 pensieri su “Comunicazione politica odierna

  1. Mestesso

    “Controllate pure: non è stato detto nulla.”

    Beh, nulla no, poco. Oggi come trenta anni fa (ma .mau. tu ti ricordi il “nulla” di Forlani? Sii onesto: era più vicino allo zero di giggione) bisogna leggere fra le righe.

    Io leggo a) abbiamo fatto voltafaccia fino ad ora, se cippiamo anche questa ci affondano b) ci hanno fatto un culo a capanna in Commissione e anziché fare il 2.4% di deficit per tre anni lo faremo per uno e mezzo

    1. .mau. Autore articolo

      io ricordo il nulla di De Mita e i lterrore dwel povero traduttore simultaneo.
      Però in quei casi avevamo un testo dove non si capiva nulla sin dal principio (oppure in altri casi un doublespeak). Qui abbiamo un testo che a prima vista sembra essere fatto per spiegare, ma in realtà non spiega nulla; tutt’al più possiamo leggere “non ci hanno accettato la manovra, ora non sappiamo che fare e stiamo cincischiando”.

      1. Mestesso

        Forlani era più acculturato e proprio per questo un artista del Nulla.

        La sostanza da allora non è cambiata: la facciata è ora al livello dei social cioè allineata alle persone comuni e non il Professore che parla alle masse. La politica la si fa in tavoli segreti, oggi come allora.

  2. Luca

    Fermo restando il nulla, la discesa annunciata è quella del rapporto debito/PIL, non quella del rapporto deficit/PIL, che al momento del post si sapeva fissato al 2,4% e tale è rimasto. (Tra parentesi, nulla di nuovo rispetto al mantra di Padoan, che ha ripetuto per anni “il debito scenderà”, senza mai dire di quanto e da quando).

    Sorge anche un dubbio sull’effettiva competenza del comunicatore. Una freasetta semplice del tipo “Stiamo lavorando per gli italiani, continuate a sostenerci” avrebbe lasciato al popolo l’onere di immaginare quali stupendevolissimi benefici cotanta riunione di cervelli stava partorendo.

    Corredare l’immagine con la lista della spesa, oltretutto breve per rispettare la necessaria sintesi social, toglie spazio all’immaginazione e lo apre a possibili critiche e dissensi.

    1. .mau. Autore articolo

      per abbassare debito/PIL (se ho capito bene, non ho controllato esattamente le tabelle del DEF che sono uscite dopo) hanno comunque dovuto sovrastimare la crescita. Non so quanto la cosa sarà accettata. (Se l’economia italiana crescesse davvero, un deficit più alto sarebbe sopportabile)

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