Archivi annuali: 2017

Paolo Villaggio

Io a dire il vero conoscevo il fratello gemello Piero, segaligno professore universitario di fisica. Di Paolo Villaggio conoscevo i personaggi, dal professor Krantz tetesco di Cermania che buttava giù dagli spalti le vecchiette al ragionier Ugo Fantozzi epitome del travet della seconda metà del ventesimo secolo (e non è un caso che anche la parola “travet” sia un eponimo del protagonista dell’opera di Vittorio Bersezio: l’idea dell’impiegatuccio è radicata nel pensiero degli italiani). E naturalmente sapevo della sua collaborazione goliardica con De Andrè per il testo di Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers; d’altra parte ricordo che Fantozzi nasce con gli sketch televisivi, ma prima dei film vengono i libri.

Stabilito che secondo me Villaggio (Paolo) merita un posto nella storia della letteratura italiana del ‘900 oltre che in quella cinematografica, mi permettete di dire che negli ultimi diciamo dieci anni era andato abbastanza fuori di testa?

Ultimo aggiornamento: 2017-07-03 09:24

Povero Vasco

Io non mi sono nemmeno sognato di andare a Modena al concerto di Vasco. Non dico di arrivare all’oclofobia, ma diciamo che non mi va di starmene per ore in mezzo a una folla. D’altra parte non mi sono nemmeno sognato di vedere Bonolis che su Rai1 commentava il concertone di Vasco: negli ultimi vent’anni non sono più riuscito a capire le parole che pronuncia nelle sue canzoni. Detto questo, non riesco a capire tutta la campagna d’odio che in questi giorni è montata contro di lui, a meno naturalmente che non sia stata spinta da fan di Ligabue :-)
La prima parte della sua carriera è stata davvero interessante. Un mio amico si è lamentato che le sue canzoni sono fatte con quattro accordi in croce: a parte che spesso la musica non era sua, mi pregio ricordare che Lucio Battisti faceva la stessa cosa. I testi sono (erano? come dicevo non riesco a conoscere quelli degli ultimi anni) un condensato di poesia urbana, un occhio su una parte della società che esiste ma spesso cancelliamo dalla nostra mente. Insomma, anche se non vogliamo usare il solito argomento “saranno bene affari di quelli che vogliono andarci?”, sono convinto che ci sia un valore assoluto. Su, facciamo in modo che l’amore vinca anche questa volta sull’invidia e sull’odio!

Ultimo aggiornamento: 2017-07-03 08:46

Quizzino della domenica: corriere interplanetario

A volte il mio lavoro di corriere interplanetario allo spazioporto di Alpha Centauri è problematico. Oggi devo portare con la mia navetta all’astronave Tesseract tre entità: un denebiano, un rigeliano e una strana creatura a quattro membra che insiste per essere chiamato “terrestre”.

Il problema è che denebiani e rigeliani si odiano, e se li lascio soli qui allo spazioporto sono certo che a uno dei due capiterà un incomprensibile incidente. Peggio ancora, il rigeliano è vegetariano, ma il denebiano è carnivoro, e se lo lascio solo con il terrestre si farà sicuramente un bello spuntino. Quando saranno sull’astronave non ci saranno problemi, perché le hostess sanno gestire persino i terrestri; ma con la mia navetta posso solo portare un passeggero per volta. Come posso fare?

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p258.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Ivan Moscovich, The Puzzle Universe; immagine di Scout, da OpenClipArt)

_Goodbye Telecom_ (ebook)

Quattro anni dopo la prima edizione bloccata da Tronchetti Provera con una minaccia di querela multimilionaria, ecco una nuova versione aggiornata di questo pamphlet (Maurizio Dècina, Goodbye Telecom : Dalla privatizzazione a una Public Company, goWare 2017, pag. 139, € 4,99, ISBN 978-88-6797-820-5) che racconta la parabola discendente di Telecom Italia a partire dalla privatizzazione a oggi. Dal lato positivo, il testo riporta una quantità enorme di dati e link, che permettono anche a chi non c’era oppure era disattento di farsi un’idea di cosa è successo in questi anni, e mi hanno fatto per esempio scoprire che la prima dismissione del patrimonio immobiliare fu fatta da Colaninno. Sono anche presenti le versioni dei fatti raccontate da Colaninno e Pirelli, quindi il lettore ha a disposizione entrambe le campane. Dal lato negativo, il racconto della Telecom pre-privatizzazione è presentato con occhiali troppo rosei (Dècina era sì in Telecom, ma c’ero anche io…) e sono presenti troppi “what if” che funzionano solo con il senno di poi, come quello sulle dismissioni di partecipazioni internazionali che avrebbero potuto invece generare chissà quali utili, e wishful thinking come la speranza che gli OTT scendano a patti con gli operatori di rete perché hanno bisogno della fibra per diffondere i loro servizi. Non riesco poi a capire come un laureato in economia possa dire che la BCE ha stampato 270 miliardi di euro per le banche italiane: ma in effetti l’ultima parte del testo è molto vicina alle posizioni del M5S, a partire dal signoraggio (che non so che c’entri con Telecom) alla citazione di una delle utopie di Gianroberto Casaleggio.

Ultimo aggiornamento: 2017-08-08 09:28

piazzale Lavater e le rotaie del tram

Fino all’anno scorso, per andare in ufficio passavo da piazzale Lavater, arrivando da via Omboni per proseguire su via Stoppani. Il pezzo di strada pertinente alla piazza era una tragedia, con l’asfalto rattoppato poco e male intorno ai binari del tram: non esattamente il miglior percorso ciclistico. Nel 2015 avevo anche segnalato la situazione all’ufficio preposto del comune, e mi era stato risposto che la manutenzione straordinaria era prevista per il 2016 (anno di elezioni, pensavo io).
Le elezioni sono passate, e il luglio scorso ho cambiato sede e quindi faccio strade diverse. Ma lunedì mi è capitato di passare di là: anche se con un anno di ritardo, la riasfaltatura è stata fatta alla perfezione… salvo che sono rimaste le rotaie. Peccato che il tram non passi più da lì da decenni, la linea aerea sia stata tolta e da un lato via Morgagni e dall’altro via Spallanzani siano state completamente rifatte per togliere anche solo l’idea di un tram. Posso capire che togliere le rotaie sia un intervento più costoso, ma buttarci un po’ di asfalto sopra, anche se non è una soluzione perfetta, sarebbe stato relativamente semplice… e invece no.

Ma la gestione dei binari a Milano è sempre pessima. A parte quando l’anno scorso mi sono rovinato una ruota in piazzale Oberdan causa binario – sempre non più usabile – che sporge di un centimetro abbondante, quando attraverso piazza della Repubblica c’è un punto in cui devo praticamente fermarmi per passare i binari, e se andate a vedere via Bramante è tutta una buca a fianco dei binari. Io ricordo perfettamente che venti e più anni fa a Torino avevano rifatto i binari del tram che arrivava a casa mia: nella parte più periferica avevano rifatto tutta la massicciata, messo le traversine di cemento, aspettato che si assestasse il tutto e poi asfaltato, mentre in quella che portava al deposito e quindi era molto più usata avevano direttamente fatto la massicciata in cemento e usato traversine di legno. Cosa fanno qui a Milano?

Ultimo aggiornamento: 2017-06-30 18:01

_Matematica in relax_: che cosa è successo?

Dopo sei anni, il mio Matematica in relax ha ormai finito la sua vita utile in edizione cartacea: Amazon lo vende solo in versione elettronica (immagino PDF, anche se non ne sono certo). Sono cose che capitano.

Quello che non mi aspettavo che capitasse è stata un’altra cosa. Ho aperto la pagina Amazon del libro perché mi serviva sapere la data esatta di pubblicazione e quello era il metodo più veloce, e ho scoperto che era in testa alle vendite Kindle nella categoria “giochi e quiz”, nonostante il prezzo non certo economico; e anche mettendo insieme i libri cartacei della categoria era il terzo. Intendiamoci: posizione 3532 nella graduatoria dei libri Kindle più venduti non è una di quelle cose per cui stappare una bottiglia di quello buono. Però mi resta lo stupore di questo ritorno di fiamma. Miracoli italiani.

Ultimo aggiornamento: 2017-06-29 16:50

“Porto sicuro più vicino”

Mi meraviglio che il nostro governo non abbia pensato ad assumere qualche attentatore da piazzare nei porti meridionali, in modo da poter affermare con cognizione di causa “Non si può far sbarcare i migranti, perché il porto non è sicuro“.

Ultimo aggiornamento: 2017-06-29 10:18

Non piove

Stanotte sarebbe dovuto piovere a Milano, secondo i vari siti di previsioni che guardo. In realtà gli alert temporale mi hanno detto che è piovuto a 15 km tra nord ovest e nord est, ma qui nulla. Microclima, oppure un modo per impedire di dare del ladro al governo milanese?

Ultimo aggiornamento: 2017-06-28 11:26