Ricordate che due mesi e mezzo fa mi erano arrivati i bollettini per il riscatto della pensione, e che contemporaneamente mi era stato detto che i bollettini non erano quelli giusti, e mi avrebbero rispedito quelli corretti? Bene, ieri sono passato in INPS e mi hanno tranquillamente detto “no, non siamo ancora riusciti a stamparli”.
D’altra parte se ci hanno messo ventidue anni per accettare la mia domanda, cosa volete che sia qualche mese?
(dal punto di vista positivo INPS mi ha detto che posso anche fare un RID per pagare comodamente. Visto che non sono poi così arretrati?)
antiPorcellum
Libertà e Giustizia propone una raccolta di firme per una legge popolare che cancelli l’attuale legge elettorale e ci faccia tornare a quella precedente (il Mattarellum). Occhei, la pagina inizia con la barzelletta del mese («La presidenza di Libertà e Giustizia lancia un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento affinché si impegnino a restituire al cittadino il potere previsto dalla Costituzione di eleggere propri rappresentanti alla Camera e al Senato»: chi glielo fa fare a tutti i parlamentari a tornare da un parlamento nominato da cinque persone a uno dove l’elettore può scegliere?). Occhei, sappiamo tutti che una proposta di legge popolare serve a poco o a nulla, visto che il Parlamento può farne quello che vuole… e inoltre vedi sopra. Però se LeG mettesse su un banchetto andrei anche a firmare, per asserire il mio punto di vista.
Ma la raccolta di firme online no. Mi spiace, ma quella non serve davvero a nulla, se non ad autocompiacersi.
Crackers rimarchiati
Dopo il caso dei biscotti Ital d’Oro (che sono prodotti dalla Balocco) alla Lidl e del caffè Esselunga che è in realtà della Kimbo, la catena di Bernardo Caprotti ci offre un altro esempio di prodotto “rebranded”.
Anche stavolta è stata Anna ad accorgersene, mentre comprava i crackers; su quelli dell’Esselunga c’è infatti scritto «Prodotto per Esselunga® Limito di Pioltello (Milano) da MAVERY® Stabilimento di Viale Orobie, 9 Cosio Valtellino (SO)». Dove sono stati prodotti i crackers Galbusera che erano esposti lì vicino? Avete indovinato? Nello stabilimento di Viale Orobie, 9 Cosio Valtellino (SO).
Per la cronaca, i Galbusera costano il 60% in più degli Esselunga.
Alex Badalic
Non so quanti dei miei lettori l’abbiano mai conosciuto. Io credo di averlo perso di vista quasi vent’anni fa; il punto è che ci eravamo conosciuti de visu, ma solo dopo anni di chiacchierate in rete (ai tempi, Fidonet). Ai tempi era nato persino un neologismo in suo onore, “badalicco“. Il pensiero di quanti “esperti di comunicazione sociale” si siano fatti molta più pubblicità di lui con se va bene un quinto della loro esperienza mi rende ancora più triste.
Buon viaggio a te e condoglianze alla tua compagna Sara.
(vedi anche il messaggio sul wall di Facebook)
La Milano della memoria – Zona 9 (libro)
Alcuni anni fa il comune di Milano, con il contributo della Banca Popolare di Milano, preparò una serie di volumetti che raccoglievano le testimoniandze dei vecchi abitanti della città; volumetti che immagino ora siano solo rintracciabili nelle biblioteche di zona. Quello dedicato alla zona dove abito io (AA.VV., La Milano della memoria – Zona 9, Comune di Milano – Assessorato al Decentramento 2003, pag. 215, s.i.p.) racconta di una parte della città che da contadina è rapidamente diventata operaia, di un tessuto sociale relativamente coeso e cooperativo – forse non è un caso che nelle elezioni del 2006 l’unica zona vinta dal centro-sinistra sia appunto stata la 9 – e di tutti i problemi legati a una tumultuosa immigrazione dal sud prima e dall’estero poi. Ho scoperto così per esempio che la Bovisasca è stato un quartiere abusivo che non aveva nulla da invidiare alle borgate romane, e che ancora nel 1959 il matrimonio era giusta causa di licenziamento per una donna. Quello che secondo me manca al libro è l’altra faccia delle testimonianze, cioè un racconto storico di come si è evoluta la zona; le poche righe dedicate non sono certo sufficienti.
Estate, si taglia la metropolitana
ATM ha deciso: per quest’estate si sospende il prolungamento di un’ora delle corse del sabato notte sulle linee metropolitane. Motivo? Sempre secondo ATM, «lora in più ostacola i lavori per i nuovi semafori e cartelli segnaletici in corso sui binari della linea rossa». Ricordo a tutti che quest’ora in più non c’era tutti i giorni, ma solo il sabato; evidentemente di sabato si lavora molto meglio. Attenzione: non ci sarebbe stato nulla di male a dire “abbiamo fatto i conti, tenere aperta la metro quell’ora in più ci costa troppo, quindi per risparmiare l’eliminiamo”.
D’altra parte, probabilmente per risparmiare spazio, i cartelloni dei passaggi orari della metropolitana adesso dicono che tra le 7 e le 20 i treni passano semplicemente “ogni 2-5 minuti”. Sono sicuro che Elio Catania ci spiegherà che lo snumeratismo di ritorno rende difficile confrontare l’orario dei passaggi con l’orologio in stazione, e quindi questa è una miglioria per lo stimato passeggero; resta il fatto che a questo punto si può tranquillamente dimezzare il numero di treni nell’ora di punta senza che nessuno se ne accorga dall’orario. Mica male, vero?
(ah, non c’entra nulla e non è affatto colpa di ATM, ma venerdì prossimo c’è sciopero serio)
gioco della domenica: Rotato
In Rotato, tanto per cambiare, bisogna fare in modo che tre o più blocchi dello stesso colore siano vicini, in modo che si annichiliscano. Però non sono i pezzi a spostarsi, ma lo schema, che può essere ruotato in senso orario oppure antiorario facendo cascare per gravità i cubetti colorati. Ci sarebbe anche un Endless mode, che però si può ottenere solo dopo aver completato gli schemi standard, cosa che non ho certo tempo di fare; i primi schemi sono banali ma poi viene voglia di shakerare brutalmente il tutto. Ultima cosa: quando ho provato a giocare e ho cliccato su “Submit Score” mi è arrivato un errore 404.
(via Passion for Puzzles)
Circa il 3,23%
La differenza tra numeri esatti e numeri approssimati continua ad essere la grande assente. Repubblica ci fa sapere come i siti porno sono pericolosi: non perché a farci le seghe diventiamo ciechi, ma perché ci sono trappole informatiche varie che possono infettare i nostri PC Più precisamente (molto più precisamente), dopp avere osservato 269.000 siti il risultato è questo:
«Secondo gli studiosi, circa il 3,23% di questi siti pullula di trappole informatiche come adware, spyware e virus e quasi tutti adottano tecniche criminali per tenere i visitatori “agganciati” alla pagina.»
Già io ho dei dubbi a mettere come percentuale un numero così preciso come 3,23%, e avrei scritto 3,2% o meglio ancora “un sito su trenta”. Ma perché circa? c’è forse un paio di dozzine di siti su cui i ricercatori non sono proprio sicuri e allora si sono voluti parare le spalle? (lo 0,01% di 269.000 è 26,9)
Devo solo dire che questa volta non è colpa dell’articolista di Repubblica, che si è limitata a tradurre parola per parola quanto scritto nientemento che dalla BBC:
«About 3.23% of these sites were booby-trapped with adware, spyware and viruses. Many others used “shady” practices to keep visitors onsite.»
Insomma, l’iperapprossimazione si sta espandendo a macchia d’olio!