Il mio primo (vero) libro: Matematica in relax

Gli italiani sono popolo di santi e navigatori, ma anche di scrittori; ogni anno vengono pubblicati 58000 titoli, di cui quasi 50000 di autori italiani. Occhei, Dante Alighieri è lì nel mucchio dei 50000, ma ci sono comunque davvero tanti scrittori viventi. Bene, posso dire di aver contibuito anch’io a questa iperproduzione (e non sono nemmeno il primo nella mia famiglia, visto che mia mamma scrisse un libro di racconti per i bambini delle elementari…). Sì, esiste già un mio ebook, Matematica liofilizzata, ma quello non conta nella produzione letteraria. Invece da ieri nelle italiche librerie, fisiche e internettare che siano, è disponibile Matematica in Relax, una raccolta di 99 problemi matematici con alcune caratteristiche peculiari: non richiedono di solito carta e penna per essere risolti, hanno un “aiutino” per chi non vuole arrendersi subito, e soprattutto oltre alla soluzione hanno un post scriptum dove racconto qual è la matematica che sta dietro al problema.
Lo stile di scrittura è inconfondibilmente il mio, e spero sia divertente oltreché comprensibile; le figure fortunatamente no. L’editore è Vallardi, il prezzo 11 euro e in questa prima edizione, oltre alla copertina arancione, vi trovate la fascetta con citazione anagrammatica scritta da Stefano Bartezzaghi, il che fa sempre figo. Per i curiosi: non ho pagato per farmi pubblicare il libro, e anzi ho persino avuto un anticipo sui diritti d’autore, anticipo che se non ho fatto male i conti corrisponde a circa 3500 copie vendute. Non so se ci si arriverà mai a una simile tiratura, ma tant’è. Ah, ho anche preparato un sito-blog apposito, proprio come fanno per i film!
Non so assolutamente cosa succederà adesso: tanto per dire, credo che per fare presentazioni in libreria dovrei trovare una libreria interessata e non saprei nemmeno da dove partire. Quello che so, però, è che devo ancora scrivere due libri per avere una voce su di me su Wikipedia…

giornatina

Mi telefona il ciclista dicendomi che la mia bici è MOLTO scassata (ho rotto il forcellino, tanto per dire), ripararla mi costerà più di 150 euro (no, non ne compro una nuova).
Poi scopro che nel pomeriggio i BOFH aziendali mi hanno bloccato dropbox. (non solo l’interfaccia web, tutto il sito)
È una congiura.

giustizia duepuntozero

Io sono agnostico sulla separazione delle carriere tra giudici e inquirenti, nel senso che non ho idea se la cosa sia un bene o un male. Ho dei forti dubbi sul togliere l’obbligatorietà dell’azione penale: mi pare che senza di essa, che rende il procuratore un mero esecutore, si possa rischiare di avere qualcuno più bravo, fortunato o ricco degli altri che se la può cavare, mentre qualcun altro non se la sfangherà. Ho fortissimi dubbi sulla responsabilità del giudice: probabilmente la signora Pina non sa che già oggi il giudice è (giustamente) responsabile nei casi di dolo e colpa grave, e renderlo sempre responsabile non fa certo bene alla sua equità di giudizio.
Ma qualcuno riesce a spiegarmi perché mai il Consiglio Superiore della Magistratura dovrebbe essere sdoppiato? Sì, lo so che così verrebbe depotenziato e questa è l’unica cosa che importa a Lui; ma quello che mi chiedo è quale sarebbe la logica “ufficiale” dietro tutto questo, ammesso e non concesso che tale logica sia stata resa pubblica?
Poi ci sarebbe anche una metadomanda. Questa riforma è una legge costituzionale, quindi ha bisogno di quattro letture e di una convergenza ben superiore alla semplice maggioranza parlamentare, altrimenti si arriverebbe con ogni probabilità a un referendum confermativo che come ben noto non richiede quorum e quindi correrebbe il forte rischio di essere respinto. Insomma, con le leggi ad personam c’entra poco o nulla, checché qualcuno a sinistra ne dica. E allora perché Berlusconi, per interposto ministro, ci si è buttato su a pesce? È solo l’effetto “il pallone è mio e quindi gioco io”? È un modo per punire quei cattivoni dei giudici? O cos’altro?

Numeri per parlare (libro)

[copertina] «Ce li famo, du’ spaghi?» Ma gli spaghetti da cuocere non sono certo due a testa! O meglio non lo sono per noi italiani, che a differenza di altri popoli usiamo il numerale “due” anche come sinonimo di “pochi”. Insomma i numeri, lungi dall’essere qualcosa di estremamente preciso, nel linguaggio spesso assumono un significato sguisciante. Ecco così che in questo agile libretto (Carla Bazzanella, Numeri per parlare, Laterza – Universale 913, gennaio 2011, pag. 166, € 12, ISBN 978-88-420-9522-4) si raccontano i numeri come li può vedere il linguista. Tra i quattro capitoli, direi che il secondo (“Approssimare con i numeri nelle lingue”) è quello meno riuscito, proprio perché un po’ troppo approssimato e senza un filo logico almeno per il mio modo di pensare; molto belli gli altri tre, con una menzione speciale a Erling Strudsholm che nell’ultimo racconta dei numerali in una lingua come il danese, che proprio per non essere così nota o almeno orecchiata permette di vedere meglio le differenze anche culturali e toglierci quindi certi pre-giudizi legati all’abitudine di parlare nella nostra madrelingua.
Comunque non preoccupatevi se la matematica non vi piace, e se per questo non preoccupatevi se non sapete nulla di linguistica: il libro può tranquillamente venire goduto.

In bicicletta da via Padova alla Martesana

Siamo sotto elezioni, e donna Letizia Brichetto Arnaboldi in Moratti deve trovare qualche sistema per mostrare come la sua giunta in questi quattro anni abbia fatto di tutto e di più per migliorare la città da lei governata. Solo che – poverina – soldini ce ne sono ben pochi; e allora che ha pensato? di inventarsi gli itinerari sperimentali ciclo-pedonali. Detto in altro modo: con un po’ di vernice convinciamo pedoni e biciclette a coabitare allegramente e gioiosamente, alla facciaccia delle automobili.
Si dà il caso che questo primo itinerario sperimentale dovrebbe passare proprio sotto il mio ufficio; così ieri pomeriggio ho preso la mia macchina fotografica, inforcato la mia bicicletta, e preparato questo simpatico dossier fotografico seguendo passo passo il percorso previsto. Ecco qua la documentazione fotografica (immagini un po’ scure, ma non sono mai stato un bravo fotografo) e i miei commenti relativi: il testo in corsivo è direttamente tratto dal comunicato stampa del comune di Milano citato sopra.

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sasso forbice carta

Sapete tutti come si gioca alla morra cinese (o almeno io da piccolo la chiamavo così)? Due giocatori mostrano contemporaneamente la propria mano in una delle tre posizioni possibili: sasso (pugno chiuso), forbice (indice e medio a V), carta (palmo aperto). Se entrambi i giocatori hanno scelto la stessa posizione, c’è un pareggio; altrimenti il sasso vince sulla forbice (perché la spunta), la forbice vince sulla carta (perché la taglia), la carta vince sul sasso (perché lo avvolge).
Chi ha studiato teoria dei giochi sa che questo gioco è equo, e questo lo può anche immaginare chi teoria dei giochi non l’ha studiata, visto che le opzioni per i due giocatori sono simmetriche. Lo studioso sa però anche che non c’è una strategia vincente assoluta, e che la strategia migliore è quella di giocare assolutamente a caso. Ma noi probabilmente non siamo così bravi a giocare a caso e le nostre mosse, se dobbiamo fare molte partite consecutive; un computer invece non solo sa giocare bene a caso ma può anche provare a studiare i nostri pattern per fregarci.
Ecco così che sul NYT potete provare a giocare contro il compiuter! Divertitevi (o arrabbiatevi) pure…
(via Math-Frolic!)

sicurezza google

ieri mattina, mentre ancora assonnato usavo il telefonino per vedere gli ultimi messaggi di posta elettronica, gmail mi ha mandato su una pagina minacciosa che diceva che, a causa di un’insolita attività sul mio account, dovevano verificare se fossi davvero io a usarlo; cliccando sull’apposito link mi sarebbe arrivato un sms con un codice di verifica. Clicco sul link, mi arriva il codice, copio il codice, sono costretto a cambiare password… e mezz’ora dopo, quando mi riconnetto, mi ritorna di nuovo il messaggio “e cambia la tua password”; almeno stavolta non ho dovuto farmi reinviare il codice di verifica.
Ho poi controllato sul pc: l’attività delle ultime 24 ore proveniva da due soli indirizzi IP, quello del PC e quello del proxy del telefonino. Mi è restato pertanto un dubbio: cosa diavolo era successo a Google? Capisco il primo avviso, scrittomi con la scusa della sicurezza per costringermi a cambiare password, ma il secondo mi pare assolutamente inutile… boh.

gioco della domenica: Sugar sugar

Occhei, questo è il gioco più stupido che abbia visto negli ultimi tempi, e infatti me ne sono innamorato :-) In Sugar sugar c’è dello zucchero che cade, delle tazzine da riempire, e un po’ di ammenicoli vari qua e là. Nostro scopo è disegnare opportunamente delle linee per far cascare lo zucchero nelle tazzine, non importa se se ne perde un po’. Ci sono trenta livelli, e se li si risolve tutti si passa alla modalità “free game”, che non so come sia perché come al solito io provo solo qualcuno dei primi; non ho mica tempo per giocare :-)
(via Passion for Puzzles)